venerdì 11 febbraio 2011

Mubarak: ” NON MI DIMETTO”

EGITTO



Mubarak, con la frase “ non mi dimetto” ha di fatto dato l’ok al colpo di stato del popolo (come lo chiamano qui), ha solo promesso che non si ricandiderà. Ma anche attaccato fortemente gli USA con la frase “ non accetto nessun ostacolo ed interferenza di paesi stranieri” frase sibillina ma molto preoccupante anche per la politica estera egiziana che  ad oggi dopo i tumulti  non ha più una sua politica estera tutto è bloccato, tranne la caccia ai giornalisti.
I manifestanti sulla piazza Tahrir del Cairo sono andati in fiamme quando hanno sentito  il rifiuto del presidente Hosni Mubarak di dimettersi, loro si stanno preparando ad ulteriori dimostrazioni contro il presidente e la sua “cricca”, esortando e pregando l'esercito ad unirsi alle proteste.
Nella notte scorsa, centinaia di migliaia di manifestanti riuniti sulla piazza, che è stata al centro dei disordini da quando è scoppiata la sommossa il 25 gennaio, dopo aver  ascoltato il discorso televisivo Mubarak alla nazione. Auto in fiamme, colpi di pistola e raffiche di mitra sulla polizia ed i miliziani di Mubarak.
Mubarak, che il popolo era ampiamente certo ed aveva previsto che  annunciasse  le sue dimissioni nel corso di questo famoso discorso, i manifestanti rimasti fortemente delusi quando ha detto che aveva delegato il Primo Ministro appena nominato, Omar Suleiman, ma che  rifiuta come presidente di dimettersi.
"Abbasso Mubarak! Vai via!" I manifestanti stanno cantando ed inneggiano ad un Hallah che li conduca sulla giusta strada. " all'Esercito chiedono, che è il momento di fare una scelta tra il regime [Mubarak] e il popolo!"
Il Primo Ministro Suleiman, che ha parlato alla televisione di stato poco dopo Mubarak, ha invitato i manifestanti a tornare a casa, dicendo che le tante concessioni erano già state fatte e che ulteriori proteste potrebbe guidare il paese nel "caos".
"Non vogliamo né Mubarak né Suleiman! Sono due facce della stessa medaglia!" I manifestanti stanno urlando da tutte le piazze delle maggiori città egiziane..
Secondo la tv di Stato egiziana, Suleiman sarà responsabile della politica interna ed estera del paese, mentre Mubarak manterrà i suoi diritti presidenziale di sciogliere il parlamento e il governo e avanzare proposte sulle modifiche costituzionali.
I manifestanti hanno già dichiarato che venerdì prossimo una grande manifestazione, fortemente voluta dal popolo ed attesa che si terrà nel prossimo venerdì di preghiera a il Cairo oltre a Tahrir Square.
"La gente vuole le dimissioni di Mubarak. Noi non lasceremo la piazza. – “ >>E se non se ne andrà lui, lo faremo partire noi", ha detto a noi uno studente egiziano Ahmed Omar, 22 anni,capo di una organizzazione per la liberazione dell’egitto dei fratelli mussulmani,  aggiungendo che "domani sarà un grande giorno qui, vi ricorderete di noi".

IL CAIRO, 11 febbraio



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