mercoledì 26 ottobre 2011

REGNO PACE CRISTO NON SI COSTRUISCE CON GUERRA E POTERE


REGNO PACE CRISTO NON SI COSTRUISCE CON GUERRA E POTERE

CITTA' DEL VATICANO, 26 OTT. 2011 (VIS). A causa del maltempo il Santo Padre ha tenuto nell'Aula Paolo VI, invece che in Piazza San Pietro, la Celebrazione della Parola che ha sostituito l'Udienza Generale del Mercoledì, per la "Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo" in programma domani ad Assisi. Prima della Celebrazione della Parola, il Papa ha salutato nella Basilica Vaticana i fedeli che non avevano trovato posto nell'Aula Paolo VI.

  Dopo il saluto del Cardinale Agostino Vallini, Vicario del Papa per la Diocesi di Roma e le letture della Bibbia, il Santo Padre ha tenuto l'omelia.

  "Come cristiani, siamo convinti che il contributo più prezioso che possiamo dare alla causa della pace è quello della preghiera - ha detto Benedetto XVI. - Per questo motivo ci ritroviamo oggi, come Chiesa di Roma, insieme ai pellegrini presenti nell'Urbe, nell'ascolto della Parola di Dio, per invocare con fede il dono della pace".

 Successivamente il Papa ha citato un brano del profeta Zaccaria in cui Dio promette la salvezza che giungerà con un re. "Ma quello che viene annunciato non è un re che si presenta con la potenza umana, la forza delle armi; non è un re che domina con il potere politico e militare; è un re mansueto, che regna con l'umiltà e la mitezza di fronte a Dio e agli uomini, un re diverso rispetto ai grandi sovrani del mondo".

  "L'annuncio del profeta Zaccaria (...) tornò alla mente dei discepoli di Gesù (...) dopo gli eventi della passione, morte e risurrezione, (...) quando riandarono con gli occhi della fede a quel gioioso ingresso del maestro nella Città Santa. Egli cavalca un'asina, presa in prestito: (...) non è a cavallo come i grandi. Non entra in Gerusalemme accompagnato da un potente esercito di carri e di cavalieri. Egli è un re povero, il re di coloro che sono i poveri di Dio (...) di quanti hanno quella libertà interiore che rende capaci di superare l'avidità, l'egoismo che c'è nel mondo, e sanno che Dio solo è la loro ricchezza. (...) È un re che farà sparire i carri e i cavalli da battaglia, che spezzerà gli archi da guerra; un re che realizza la pace sulla Croce, congiungendo la terra e il cielo e gettando un ponte fraterno tra tutti gli uomini. La Croce è il nuovo arco di pace, segno e strumento di riconciliazione, (...) segno che l'amore è più forte di ogni violenza e di ogni oppressione, più forte della morte: il male si vince con il bene, con l'amore".

"Il regno che Cristo inaugura ha dimensioni universali. L'orizzonte di questo re povero, mite non è quello di un territorio, di uno Stato, ma sono i confini del mondo; al di là di ogni barriera di razza, di lingua, di cultura, Egli crea comunione, crea unità. E dove vediamo realizzarsi nell'oggi questo annuncio? Nella grande rete delle comunità eucaristiche che si estende su tutta la terra riemerge luminosa la profezia di Zaccaria. (...) Dappertutto, in ogni realtà, in ogni cultura, (...) Egli viene, si rende presente; e nell'entrare in comunione con Lui anche gli uomini sono uniti tra di loro in un unico corpo, superando divisioni, rivalità, rancori. Il Signore viene nell'Eucaristia per toglierci dal nostro individualismo, dai nostri particolarismi che escludono gli altri, per formare di noi un solo corpo, un solo regno di pace in un mondo diviso".

  "Ma come possiamo costruire questo regno di pace di cui Cristo è il re? (...) Come Gesù, i messaggeri di pace del suo regno devono mettersi in cammino (...). Devono andare, ma non con la potenza della guerra o con la forza del potere. (...) Non è con il potere, con la forza, con la violenza che il regno di pace di Cristo si estende, ma con il dono di sé, con l'amore portato all'estremo, anche verso i nemici. Gesù non vince il mondo con la forza delle armi, ma con la forza della Croce, che è la vera garanzia della vittoria".

  Nel descrivere le due statue degli Apostoli Pietro e Paolo collocate davanti alla facciata della Basilica di San Pietro, facilmente riconoscibili poiché San Pietro tiene in mano le chiavi e San Paolo la spada, il Papa ha spiegato che "la spada che tiene tra le mani è lo strumento con cui Paolo venne messo a morte, con cui subì il martirio e sparse il suo sangue". San Paolo "dedicò la sua vita a portare il messaggio di riconciliazione e di pace del Vangelo, spendendo ogni energia per farlo risuonare fino ai confini della terra. E questa è stata la sua forza: non ha cercato una vita tranquilla, (...) lontana dalle difficoltà, dalle contrarietà, ma si è consumato per il Vangelo, ha dato tutto se stesso senza riserve, e così è diventato il grande messaggero della pace e della riconciliazione di Cristo. La spada che San Paolo tiene nelle mani richiama anche la potenza della verità, che spesso può ferire, può far male; l'Apostolo è rimasto fedele fino in fondo a questa verità (...) ha consegnato la sua vita per essa. Questa stessa logica vale anche per noi, se vogliamo essere portatori del regno di pace annunciato dal profeta Zaccaria e realizzato da Cristo: dobbiamo essere disposti a pagare di persona, a soffrire in prima persona l'incomprensione, il rifiuto, la persecuzione. Non è la spada del conquistatore che costruisce la pace, ma la spada del sofferente, di chi sa donare la propria vita".

  "Cari fratelli e sorelle, come cristiani vogliamo invocare da Dio il dono della pace, vogliamo pregarlo che ci renda strumenti della sua pace in un mondo ancora lacerato da odio, da divisioni, da egoismi, da guerre, vogliamo chiedergli che l'incontro di domani ad Assisi favorisca il dialogo tra persone di diversa appartenenza religiosa e porti un raggio di luce capace di illuminare la mente e il cuore di tutti gli uomini, perché il rancore ceda il posto al perdono, la divisione alla riconciliazione, l'odio all'amore, la violenza alla mitezza, e nel mondo regni la pace".

Sarkozy, il massone - sionista minaccia l’Italia di aggressione militare insieme alla Inghilterra


Non ci sbagliavamo quando dicevo di stare attenti a quel Sarkozy.
Di certo la notizia che Sarkozy vuole dettare leggi a modo suo e per salvare le Banche Francesi dal collasso “comprese le sue banche ove ha percentuali importanti” vuole a tutti i costi che gli italiani crepino di fame per dar  mangiare a lui e quella che viene denominata “La prime Dame “ all’Eliseo, ma..non tutti sanno quello che ha rilasciato durante una intervista sui problemi e la crisi che incombe in Europa, è passata inosservata la sua dichiarazione si accingeva assieme alla Merkel di deridere il governo italiano compreso il Popolo italiano dopo che la Merkel aveva acconsentito le sue richieste sotto minaccia di un’aggressione Militare alla Germania. Qui è chiaro come i Rothschild (la Massoneria più potente) stanno dietro a Sarkozy che senza “ Paura ” si accinge a minacciare gli stati Europei che non sono in grado di attenersi ai comandi di Brussel , la frase detta durante l’intervista al”IB Time”

"Traduzione Ufficiale"
„Coloro che vogliono distruggere l’Europa e l’Euro pagheranno le sonseguenze se nel nostro Continente torneranno a esserci dei Conflitti.“

“Barroso: che Berlusconi faccia come ha fatto Zapatero”
Seguito dal commento poco rassicurante del Primo ministro Francois Fillon che ribadiva “ se noi non riusciamo a superare questo misfatto, in Europa ci saranno grossi problemi” come dire , se non saremo capaci di salvare le Banche Francesi faremo un casino in Europa, il tutto è uscito fuori dopo che l’Agenzia di Rating  Moody ha dichiarato di togliere alla Francia le tre AAA, ciò porterebbe la Francia a chiedere miliardi di credito , questi miliardi di credito eventualmente dovrebbe sborsarli la Germania con la scusa del “Debito di Guerra “ nei confronti della Francia, questo è quello che ha chiesto Sarkozy alla Merkel , che ha subito ribadito con un secco “NO” provocando le ire di Sarkozy che non saputo trattenersi ed ne è scaturita la minaccia dia aggressione, non contento del mal gesto si rivolgeva verso Berlusconi dicendogli che la Spagna non è il problema primario , ma l’Italia e la Grecia , ciò significa che per salvare le Banche Francesi dovremmo svendere l’Italia alla Francia come ha fatto la Grecia per salvare le Banche Tedesche , nello stesso tempo , Nigel Farage che ormai non viene più intervistato da nessuna TV o Giornale europeo, ha rilasciato la sua intervista alla TV Russa RT, dichiarando che è proprio Sarkozy che vuole portare la Guerra in Europa con la speranza di poter salvare le sua Banche e quelle Francesi, sperando in una vittoria che porterebbe la Germania “Come previsto” alla sua dissoluzione finale e totale sottomissione alla Francia e Inghilterra, lo stesso vuole fare con l’Italia per poi appropriarsi della Grecia ormai tolta alla Germania.

http://www.gegenfrage.com/nigel-farage-die-eu-sorgt-fur-konflikte-in-europa/comment-page-1/#comment-11604


Qui siamo ormai alla totale follia, è chiaro che l’Elite è alla fine dei suoi sogni e sta cercando di fare più danno possibile prima di scomparire per sempre, i Rothschild compresi i Magnaccia (per alcuni le scimme di satana) del NWO hanno spartito gli ordini ai loro lecchini e criminali sparsi in tutto il mondo , non ci sono dubbi che molte Istituzioni in Europa, compreso il Vaticano che è in parte sotto il loro controllo (vedi le dichiarazioni fatte giorni fa dal Portavoce del Vaticano) , lo stiamo vedendo dall’Inizio dell’anno  con le rivolte in Africa e la fine che ha fatto la Libia, adesso hanno cominciato con le altre nazioni africane “vedi Somalia / Congo / Sudan/Algeria, per il momento hanno dovuto assorbire il NO della Russia e Cina per l’aggressione contro la Siria , stanno cercando di creare una False flag per attaccare l’’Iran e stanno commettendo errori come dei bambini alle prime armi, l’unica possibilità che gli è rimasta è la violenza indiscriminata contro chiunque si oppone alle loro perverse voglie, per il momento stanno mettendo Berlusconi sotto pressione con la speranza che molli , io personalmente non ho mai goduto simpatie per Berlusconi semplicemente dal fatto che ha scelto dei Ministri già corrotti dalle Multinazionali USA e Inglesi/Israliane,  gli altri stati Europei hanno preso l’Italia come esempio di Proibizioni e questo grazie alla Massiccia Propaganda dei Media in mano ai Sionisti /Falsi comunisti-
Quello che in questo periodo si sta permettendo di fare il Sarkozy non deriva che sia lui ad avere coraggio da buttare per minacciare stati Europei con delle aggressioni militari , l’Omino Psicopatico si sa è un Cocainomane che ha subito il lavaggio di cervello e probabilmente vive sotto controllo medico come lo era Hitler, (dichiarazioni ufficiali del medico dell?eliseo) in fin dei conti è lo stesso metodo che usarono i Rothschild con Hitler che lo gestivano a piacimento  e a secondo come si mettevano le situazioni politiche con altri stati “amici e nemici” per poter bilanciare i prestiti per le forniture di armamenti ad ambo le parti.
Una manovra che probabilmente è sfuggita a molti rappresentanti di Governo nostrano, tutte queste missioni militari stanno dissanguando il nostro sistema di difesa interna , ciò comporta che se un domani dovremmo essere attaccati militarmente dalla Francia & Co. siamo scoperti in abbondanza e statene ben certi che l’America coglierà l’occasione che da tempo aspetta , impadronirsi totalmente dell’Italia facendo finta di dare una mano di aiuto alla Francia che a sua volta verrà messa a ferro e fuoco dall’Inghilterra ,questo è lo scenario che si sta pian piano maturando all’orizzonte, -
Un consiglio al Signor Berlusconi da questo piccolo svizzero: di non mollare alle richieste di Francia e Germania, di uscire subito e senza esitazioni dalla UE e dalla NATO, richiamare tutti i Militari che si trovano all’estero  al più presto possibile al fine di non farli massacrare li dove si trovano, vietare da subito a qualsiasi aereo Militare Francese  di sorvolare sopra i cieli Italiani , di allontanare ogni unità Navale francese da qualsiasi porto Italiano.

venerdì 21 ottobre 2011

Le Donne di Gerusalemme // Die Frauen von Jerusalem

Le Donne di Gerusalemme
Principesse, Regine e Abbadesse diedero una forte impronta femminile alla politica dei Regni Crociati

don Maurizio Ceriani

Una delle pellicole che stanno caratterizzando il contemporaneo “raccontare il Medioevo” è il film “Le crociate” di Ridley Scott. Considerato dagli storici una distorsione dei fatti, racchiude in sé l’ormai noto veleno anticristiano, che a larghe mani è propinato dal grande e piccolo schermo e dalla stampa, ogniqualvolta si accenni ad una tematica storica medioevale. Non è il caso di entrare nei particolari della pellicola, quanto invece di accogliere l’invito dell’Arcivescovo di Denver in Colorado affinché i Cristiani accettino la sfida di recuperare la propria memoria anche in ordine alle Crociate. Il film in fondo un merito ce l’ha: quello di riportare alla luce una pagina poco conosciuta della storia medioevale, cioè l’obliato periodo della fine del regno crociato di Gerusalemme e delle vicende dei suoi ultimi sovrani tra il 1182 e il 1187. Partendo proprio da uno dei personaggi chiave della pellicola di Scott, la  principessa Sybilla di Gerusalemme sorella del Re Baldovino IV, cogliamo l’occasione per indagare su un’altra pagina di storia medioevale a forte conduzione femminile, che contrasta con il luogo comune dell’emarginazione delle donne nei cosiddetti “secoli bui”.

Il regno latino di Gerusalemme e gli altri potentati locali, sorti in seguito alla conquista della Palestina avvenuta durante la prima crociata nel 1099, registrano una notevole azione politica, sociale, e qualche volta anche militare, di regine e principesse. Le dinastie regnanti, quasi tutte originate dalla nobiltà feudale francese e normanna al seguito di Goffredo da Buglione, comandante della prima crociata, seguivano per la successione al trono la “legge borgognona” per la quale il Regno era trasmesso anche in via femminile. 

Di conseguenza non fu raro che, favorite dalla propria posizione sociale, donne dell’aristocrazia, svincolatesi ormai dalla tutela della famiglia e spesso vedove, amministrassero con intraprendenza i propri possedimenti e difendessero con accanimento i relativi diritti. Ciò accadde ad esempio nel regno di Gerusalemme dove la regina Melisenda arrivò a fare la guerra al figlio, il re Baldovino III, che ormai maggiorenne si era liberato della sua reggenza. Altrettanto intraprendente sarebbe stata la moglie dell’altro suo figlio, anch’egli re di Gerusalemme, Amalrico.  Pur non essendo stata regina, Agnese di Courtenay avrebbe tuttavia per lungo tempo tenuto nelle proprie mani le redini del regno grazie alla grave malattia del nuovo re, suo figlio Baldovino IV, che ancora bambino aveva contratto la lebbra. Sua rivale sarebbe stata la seconda moglie di Amalrico, la principessa bizantina Maria Comnena. Dopo di loro sarebbero state le principesse Sybilla e Isabella ad essere parimenti coinvolte nelle vicende del regno che si avviava verso la tragica perdita di Gerusalemme, conquistata da Saladino. In un complesso mosaico che vedeva vicende ed affetti privati confondersi con gli intrighi politici e la lotta per il potere, tutta la storia del regno gerosolimitano durante la seconda metà del XII secolo appare segnata dall’influenza che queste donne seppero avere, nel bene e nel male, su di essa.  Anche i giorni dell’agonia dello Stato cristiano di Terrasanta furono segnate dall’ardimento di donne, che guidarono l’ultima resistenza delle roccaforti crociate davanti all’avanzata delle armate di Saladino. Nell’estate del 1187 troviamo la principessa Eschiva di Bures, moglie di Raimondo conte di Tripoli, a difendere Tiberiade, capitale del Principato di Galilea, dalle truppe scelte della guardia di Saladino, “le ardenti fiaccole dell'Islam”, uomini animati da un odio fanatico per i cristiani. Qualche settimana dopo toccherà, invece, a Sybilla guidare la difesa di Gerusalemme, insieme con Baliano di Ibelin; il suo ardimento sarà tale da conquistarsi l’ammirazione dello stesso Saladino che onorò i combattenti lasciandoli liberi di ritornare in terra cristiana.

Ma non soltanto in guerra si distinsero le “Donne di Gerusalemme”. Emblematico è il caso di Melisenda, primogenita di Baldovino II, che salì sul trono gerosolimitano il 14 settembre 1131 e per i successivi trent’anni fu protagonista della politica palestinese, sia pur attraverso vicende travagliate e dolorose. Melisenda era una donna abile e addentro negli affari politici, seppe reggere la fragile situazione non solo del Regno di Gerusalemme, ma dell’intera galassia degli staterelli feudali d’oltremare stretti tra l’aggressione islamica e l’infida politica bizantina. Per inserire il giovane regno crociato nella grande rete dinastica del continente, Melisenda associò alla corona il marito Folco d’Angiò, esponente di una delle più prestigiose casate europee, nonostante fosse un personaggio mediocre sia sul piano militare che su quello politico. 

Rimasta vedova nel 1143 non volle risposarsi, ma resse da sola le sorti dello stato, forse anche influenzata dai consigli dell’amico San Bernardo, che proprio in occasione della morte del marito la esortava così: “mostrati più uomo che donna, in modo che chi ti vede all’azione scorga in te più il re di Gerusalemme che la regina”. Quel poco che solitamente si dice sui regni crociati di Terrasanta indulge spesso a perpetuare il falso storico di stati guerrieri, in mano a feudatari privi di scrupoli dediti a ruberie e saccheggi o ad ecclesiastici fanatici e sanguinari. La realtà, invece, fu di tutt’altro tenore. Innanzitutto si formarono entità statali entro le quali convissero in armonia cristiani delle diverse confessioni, mussulmani ed ebrei. Furono proprio le dinastie regnanti a moderare gli eccessi di uno zelo fanatico da parte di alcuni Latini a scapito delle altre confessioni religiose.  Il padre di Melisenda, Baldovino II che aveva sposato la principessa armena Morchia, divenne protettore dei cristiani armeni, e Melisenda stessa si oppose al progetto del patriarca latino Daimberto di allontanare il clero greco-ortodosso dalla basilica del Santo Sepolcro e trattò sempre con grande rispetto l’abate della Laura di San Saba, che era la più alta personalità del clero greco rimasta in Palestina. Durante il lungo regno di Melisenda vennero completati e restaurati molti luoghi di culto e ne vennero edificati di nuovi. In particolare il mosaicista Basilio potè completare la posa dei mosaici della basilica della Natività a Betlemme. Un affetto singolare legò la Regina al santuario ipogeo della Tomba della Madonna accanto al Getsemani, dove ebbe in seguito l’onore di essere sepolta e dove tuttora si conserva la sua tomba all’altare dei Santi Gioacchino ed Anna, a metà dell’imponente scalinata da lei realizzata, per facilitare l’accesso dei pellegrini a quella che la tradizione ci ha tramandato come la sepoltura della Vergine prima dell’Assunzione.  Oltre alla sensibilità socio-religiosa, legata al desiderio di coltivare la pace e l’unità tra i sudditi, Melisenda fu attenta promotrice delle attività manifatturiere e commerciali per innalzare il tenore di vita del regno e rimpinguare le finanze statali gravate dai pesanti oneri legati al mantenimento di un forte esercito in assetto di guerra. Ancora oggi una folla variopinta di ogni nazionalità si aggira quotidianamente per le vie di Gerusalemme sotto le volte di quei mercati della città vecchia, che proprio la regina fece erigere per favorire l’ascesa della città a nodo strategico dei grandi traffici commerciali tra oriente e occidente. I mercati coperti della città vecchia sono formati da tra gallerie parallele, con passaggi laterali che le collegano; vennero costruiti dove una volta era situato il Cardo romano-bizantino, che già nel periodo arabo era luogo di mercato. La galleria centrale, chiamata in arabo suk el-Attarin (il mercato dei droghieri) apparteneva in comproprietà ai cavalieri Templari e alle monache Benedettine di Sant’Anna, dove si era ritirata la sorella minore della regina, la principessa Joveta.

Joveta fu un’altra donna straordinaria che segnò la vita della Gerusalemme crociata. Scelse di farsi monaca tra le Benedettine del monastero eretto presso la chiesa di Sant’Anna e la Piscina Probatica, di cui presto divenne abbadessa. Ebbe un grande ruolo nella vita religiosa del regno e non disdegnò di porre la sua mediazione per ricucire i numerosi contrasti in seno alla famiglia reale e tra i notabili del paese. Affiancò il cammino spirituale di Melisenda con il suo esempio e la sua guida, soprattutto nell’ultimo decennio della vita della regina, quando si dedicò più decisamente alla vita di preghiera e alla santificazione. Ugualmente modellò l’animo e il carattere della nipote, la principessa Sybilla che sarà l’ultima regina della Gerusalemme cristiana. 

Per Joveta Melisenda fece edificare il grandioso monastero dedicato a San Lazzaro e alle sorelle Marta e Maria nel villaggio di Betania; come scrive Guglielmo da Tripoli lo volle “a sollievo della propria anima e di quella dei parenti, per la salvezza del marito e dei figli”. Al monastero legò tutti i suoi beni terrieri, tra cui l’oasi di Gerico e le sue fattorie, e lo fortificò con una possente torre di difesa i cui ruderi sono ancora oggi visibili a poca distanza dalla casa di Lazzaro. Qui l’abbadessa Joveta fino alla morte, avvenuta nel 1178, fu punto di riferimento per la vita religiosa dell’intero paese e soprattutto per i due nipoti Baldovino IV, il re lebbroso, e Sybilla nel delicato compito di guidare il regno nell’ultimo periodo della  sua esistenza.
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Die Frauen von JerusalemPrinzessinnen, Königinnen und Abbesses gab eine starke weibliche politische Crusaders des RealmsVater Maurizio CerianiEiner der Filme, die Charakterisierung der zeitgenössischen "talk über das Mittelalter" sind, ist der Film "Kingdom of Heaven" von Ridley Scott. Betrachtet durch eine Verzerrung der historischen Tatsachen enthält die bekannten anti-christliche Gift, das bis in große Handvoll wird von den großen und kleinen Bildschirm und der Presse war, wenn es an einem historischen mittelalterlichen Thema Hinweise. Es besteht keine Notwendigkeit, um in die Details des Films gehen, sondern um die Einladung des Erzbischofs von Denver, Colorado für die Christen zu akzeptieren, um die Herausforderung, sein Gedächtnis zu erholen, um die Kreuzzüge zu akzeptieren. Der Film hat im Grunde auf einem: um eine wenig bekannte Seite der Geschichte des Mittelalters Licht vergessen, dass das Ende der Zeit der Kreuzfahrer Königreich Jerusalem und die Ereignisse seiner Vergangenheit Herrscher zwischen 1182 und 1187. Ausgehend gerade von einer der Hauptfiguren des Films von Scott, Prinzessin Sybilla von Jerusalem, die Schwester von König Baldwin IV, nehmen wir die Gelegenheit zu einer anderen Seite der Geschichte des Mittelalters mit einem starken Lauf von Frauen, die mit dem Klischee der Gegensätze zu untersuchen " Marginalisierung von Frauen in sogenannten "Dark Ages".Das lateinische Königreich von Jerusalem und die anderen lokalen Mächten, die nach der Eroberung von Palästina entstanden fand während des Ersten Kreuzzugs im Jahre 1099, zeigen eine deutliche politische, soziale, und manchmal Militär, Königinnen und Prinzessinnen.Die herrschenden Dynastien, die fast alle aus dem feudalen Adels, die Französisch und Norman entstanden, gefolgt von Godfrey de Bouillon, der Kommandeur des Ersten Kreuzzugs, für die Nachfolge auf den Thron der "burgundische Recht" das Königreich wurde auch durch die weibliche übertragen gefolgt.Daher ist es nicht ungewöhnlich war, ermutigt durch ihre soziale Stellung, Frauen der Aristokratie, nun svincolatesi den Schutz der Familie und oft Witwen, verwalten ihren Besitz mit Initiative und hart für ihre Rechte einzutreten. Dies geschah zum Beispiel in das Königreich Jerusalem, wo Königin Melisende in den Krieg ging zu seinem Sohn, König Baldwin III, der im Alter von freien seiner Regentschaft gekommen war. Ebenso einfallsreich war die Frau von seinen anderen Sohn, der auch König von Jerusalem, Amalric.Obwohl keine Königin, Agnes von Courtenay, aber schon lange in den Händen hielten die Zügel des Reiches durch die schwere Krankheit des neuen Königs, sein Sohn, Baldwin IV, ein Kind, das Lepra angesteckt hatte. Sein Rivale war die zweite Ehefrau von Amalric, der byzantinischen Prinzessin Maria Comnena. Nach ihnen waren die Prinzessinnen Sibylla und Isabella als gleichermaßen in die Angelegenheiten des Reiches, die in Richtung der tragische Verlust von Jerusalem, von Saladin erobert Überschrift beteiligt war. In einem komplexen Mosaik, dass die Ereignisse mit privaten und nicht zu verwechseln mit politischen Intrigen und Machtkämpfe, die Geschichte des Königreichs von Jerusalem in der zweiten Hälfte des zwölften Jahrhunderts durch den Einfluss, dass diese Frauen in der Lage zu haben waren geprägt sah, zum Besseren oder Schlechtes über sie.Die Tage der Agonie des christlichen Staates im Heiligen Land wurden von ARD von Frauen, die den letzten Widerstand der Hochburgen des Kreuzes vor den vorrückenden Armeen der Saladin führte markiert. Im Sommer von 1187 finden wir die Prinzessin Eschiva Bures, Gemahlin des Grafen Raimund von Tripolis, nach Tiberias, der Hauptstadt des Fürstentums von Galiläa, aus der Elitetruppe der Wache von Saladin, "die feurige Fackel des Islam" zu verteidigen, Männer durch ein animiertes fanatischen Hass auf Christen. Ein paar Wochen später zu berühren, aber für die Verteidigung Sybilla von Jerusalem, Balian von Ibelin in Verbindung mit Blei und seine Tapferkeit wird wahrscheinlich die Bewunderung der gleichen Saladin, der geehrt Kämpfer ließ sie frei, in einem christlichen Land zurückkehren zu gewinnen.Aber nicht nur sich selbst in den Krieg der aufstrebenden "Women of Jerusalem." Sinnbildlich ist der Fall von Melisende, die älteste Tochter von Balduin II., der den Thron von Jerusalem 14. September 1131 bestieg und für die nächsten 30 Jahre eine führende Rolle gespielt in der palästinensischen Politik, auch durch schwierige und schmerzhafte Ereignisse. Melisende war eine Frau, qualifizierte und versiert in politischen Angelegenheiten, konnte nicht nur die prekäre Lage des Königreichs Jerusalem zu widerstehen, sondern die gesamte Galaxie der kleinen Staaten feudalen Aggression Übersee Verbindungen zwischen islamischen und byzantinischen politischen tückisch. Zum Einfügen der junge Kreuzritter Reich in den großen dynastischen Netzwerk auf dem Kontinent, zusammengetan, um die Krone Melisende Ehemann Fulko von Anjou, ein Mitglied einer der angesehensten Familien in Europa, obwohl es ein mittelmäßiger Mensch ist auf der militärischen und politisch.Verwitwet im Jahre 1143, er würde nicht wieder heiraten, aber das Interesse allein das Schicksal des Staates, etwa durch den Rat von St. Bernard, der anlässlich des Todes ihres Mannes zu sagen, beeinflusst: "Es werden mehr Menschen, als eine Frau, so dass Wer sehen Sie sich selbst in Aktion sieht, wie der König von Jerusalem, die die Königin. " Was ist in der Regel wenig, sagte über die Crusader Königreiche im Heiligen Land oft schwelgt in Verewigung der falschen historischen Krieger waren in die Hände von skrupellosen Großgrundbesitzer auf Plünderung und Raub und mörderischen Fanatikern oder kirchlichen gebogen. Die Realität war jedoch eine andere Tenor. Zunächst bildete Regierungsbehörden, innerhalb derer in Harmonie Christen verschiedener Konfessionen, Muslime und Juden nebeneinander. War in der Tat der herrschenden Dynastien, die Auswüchse eines fanatischen Eifer von einigen Latin auf Kosten der anderen Konfessionen zu mäßigen.Der Vater von Melisende, Balduin II., der die Prinzessin armenischen Fett geheiratet hatte, wurde der Beschützer der armenischen Christen und Melisende sehr um das Projekt des lateinischen Patriarchen Daimberto Gegensatz zu den Geistlichen aus der griechisch-orthodoxen Kirche des Heiligen Grabes zu entfernen, und stets mit großem Respekt behandeltLaura Abt von St. Saba, die die höchsten Persönlichkeiten des Klerus griechisch war, blieb in Palästina. Während der langen Regierungszeit von Melisende wurden fertig gestellt und restauriert viele Kultstätten errichtet wurden und neu. Insbesondere wurde das Mosaik Künstler Basil in der Lage, die Installation der Mosaiken der Basilika der Geburtskirche in Bethlehem abgeschlossen. Eine besondere Zuneigung verband die Königin in das Heiligtum der unterirdischen Grab der Jungfrau Maria neben Gethsemane, wo er später die Ehre hatte, begraben und wo er noch immer sein Grab auf dem Altar der Heiligen Joachim und Anna, in der Mitte des imposanten Treppenhaus made by you, um den Zugang von Pilgern, was Tradition hat sich als erste Begräbnis der Jungfrau der Himmelfahrt übergeben zu erleichtern.Zusätzlich zu den sozio-religiöse Sensibilität, verbunden mit dem Wunsch nach Frieden und Einheit unter den Themen zu pflegen, war Melisende sorgfältige Herstellung und kommerziellen Aktivitäten des Veranstalters, um den Lebensstandard des Reiches zu erhöhen und steigern die Staatsfinanzen durch die schwere Last für die belasteten Aufrechterhaltung einer starken Armee in Schlachtordnung. Auch heute noch, eine bunte Menge von jeder Nationalität, jeden Tag in den Straßen von Jerusalem in den Gewölben dieser Märkte der Altstadt, die Königin, die gerade hatte sie auf den Anstieg der strategischen Knotenpunkt der großen Städte in den Handel zwischen Ost und West zu fördern gebaut Die Märkte in der Altstadt abgedeckt sind aus parallelen Tunneln mit seitlichen Durchgängen, die sie verbinden gemacht wurden errichtet, wo einst die römisch-byzantinischen Cardo, die bereits in der arabischen Zeit am Markt war befand. Die zentrale Galerie, in der arabischen el-Attarin Souk (Markt Lebensmittelgeschäft ') genannt gehörte zu den Tempelrittern und mit Benediktinerinnen von St. Anne, wo er die jüngere Schwester der Königin, die Prinzessin Joveta zurückgezogen hatte Miteigentum.Joveta war ein weiterer außergewöhnliche Frau, die das Leben der Jerusalemer Kreuz markiert. Er entschied sich für eine Nonne in der Benediktiner-Kloster wurde in der Nähe der Kirche St. Anne und der Pool Bethesda, die bald Äbtissin gebaut werden. Er hatte eine große Rolle im religiösen Leben des Reiches und zögerte nicht, seine Vermittlung gesetzt, um die vielen Konflikte innerhalb der königlichen Familie und unter den Honoratioren des Landes zu heilen. Neben Melisende die spirituelle Reise durch sein Beispiel und seine Führung, vor allem in den letzten zehn Jahren von der Königin das Leben, als er sich gewidmet entschiedener in das Leben des Gebets und der Heiligung. Auch modelliert den Geist und den Charakter seiner Nichte, der Prinzessin Sybilla, die letzte Königin des christlichen Jerusalem sein wird.
Für Joveta Melisende hatte das große Kloster zu Ehren des heiligen Lazarus und seine Schwestern Martha und Maria in das Dorf Bethanien gebaut, schreibt Wilhelm von Tripolis wollte, dass er "zur Entlastung der Seele und die der Angehörigen, für die Rettung ihres Mannes und ihrer Kinder ". Gebunden an das Kloster alle seine Eigentümer, darunter die Oase von Jericho und seinen Bauernhöfen und befestigte mit einem mächtigen Wehrturm, dessen Ruinen noch sichtbar sind weit entfernt von dem Haus des Lazarus. Hier die Äbtissin Joveta bis zu seinem Tod im Jahr 1178, wurde zu einem Bezugspunkt für das religiöse Leben des ganzen Landes und vor allem für die beiden Enkelkinder Baldwin IV, die Lepra-Königs, und Sybilla in die heikle Aufgabe zu, das Reich in den letzten Zeit ihres Bestehens.


Forse non tutti sono pronti a leggere questo articolo.


Forse non tutti sono pronti a leggere questo articolo.
Potrebbe essere tutto uno scherzo... Tant'è che a me viene quasi da ridere. Se non fosse così inquietante.
Cercherò di essere breve e chiaro.

Il 15 ottobre 2011 c'è stata per la prima volta una manifestazione mondiale organizzata dal popolo attraverso la rete.
Il sito ufficiale della giornata mondiale era: 15october.net. Qualche curioso è andato a controllare chi fosse il proprietario del sito. Come potete leggere dall'immagine che ho salvato sul mio computer, risultava registrato, almeno fino al 18 ottobre, a:

Paulina Arcos
866 United Nations Plaza
Suite 516
New York, New York 10017
United States

Chi sarebbe questa "Paulina Arcos"? Una indignata? Forse. Sicuramente è la moglie di un politico equadoriano, tale Francisco Carrion-Mena, ministro degli esteri, un uomo insomma che per via della sua carica frequenta le Nazioni Unite.
Ecco spiagato allora anche l'indirizzo "866 United Nations Plaza".
Fin qui niente di strano... Certo, se escludiamo il fatto che la prima manifestazione mondiale sia partita, in un certo senso, dall'ONU, l'Organizzazione delle Nazioni Unite che per "organizzarsi" non dovrebbe certo ricorrere a questi mezzi, chiamiamoli, alternativi...

La notizia inquietante arriva ora. Riporto il primo capoverso di pagina 620 del libro "MASSONERIA e SETTE SEGRETE" di Epiphanius (aprile 2008 - Controcorrente edizioni):

"Segnaliamo inoltre, per chi volesse conoscere di più sul Lucis Trust, che c'è un testo che rinvia non agli indirizzi ufficiali di quest'ultimo, ma al n. 866 della United Nations Plaza di New York, assai vicino al n. 823, sede dell'ADL [Anti Defamation League], il braccio operativo del B'nai B'rith, l'alta massoneria ebraica."

Il testo in questione sarebbe "Die Netzwerke der Insider" di Peter Blackwood.

Ora, se l'indirizzo di registrazione del sito ufficiale della manifestazione del 15 ottobre era una specie di scherzo, perché il 19 ottobre è stato cambiato? Oggi infatti non risulta più registrato a Paulina Arcos ma a:
DomainsByProxy.com
15111 N. Hayden Rd., Ste 160, PMB 353
Scottsdale, Arizona 85260
United States
come potete controllare QUI.

...E soprattutto, se qualcuno avesse voluto scherzare e far credere che ad organizzare il 15 ottobre fosse stato il Lucis Trust, perché non inserire l'indirizzo di una delle tre sedi ufficiali di Londra, Ginevra e New York, invece di inserire la sede ufficiosa che viene citata in un non proprio commerciale libro del 1986 (e poi riportato da Epiphanius)?

A questo punto occorre spendere due paroline sul Lucis Trust...

[AVVISO CHE FORSE NON TUTTI SONO PRONTI A LEGGERE LA PARTE CHE SEGUE]

Nel 1875 Helena Petrovna Blavatsky fonda la Società Teosofica. Ve la presento citando un brano della sua opera "La dottrina segreta - Antropogenesi" in cui reinterpreta la genesi biblica:

"L'Essere [...] che fu il primo a pronunciare queste parole crudeli: "Vedete, l'uomo è divenuto come uno di noi, capace di conoscere il bene e il male" [...] deve in realtà essere stato l'Ilda-baoth, il Demiurgo dei Nazareni [nota mia: il Dio cristiano, in altre parole], pieno di rabbia e invidia verso le sue proprie creature [...]. In questo caso è naturalissimo, anche attenendosi letteralmente, considerare Satana, il Serpente della Gnosi, come il vero Creatore e Benefattore, come il Padre dell'Umanità spirituale. Fu lui, infatti, il "Precursore della Luce" il brillante e radioso Lucifero che aprì gli occhi all'Automa "creato", come si pretende, da Geova. Fu lui il primo a sussurrare: "Il giorno che ne mangerete sarete come Elohim e conoscerete il bene e il male; perciò non può essere considerato che come un Salvatore". [...] il magnifico apostata, potente ribelle ch'è tuttavia nello stesso tempo il "Portaluce", il Lucifero, "la Stella del Mattino"..."

Incredibilmente la Blavatsky viene oggi considerata da alcuni una "teosofa cristiana" e non una semplice satanista, ma va beh... Comunque, che c'entra questa signora con il Lucis Trust? Lo vediamo subito...

Alla guida della Società Teosofica, dopo la "cristiana" Blavatsky, si sussegue una certa Alice Bailey. La Bailey viene molto influenzata dalla Blavatsky tant'è che nel 1920 fonda il Lucifer Trust insieme al marito Foster Bailey (massone del 32° grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato). Il Lucifer Trust è costretto a cambiare nome (a causa dei bigotti che non capivano che nel nome "Fede in Lucifero" non c'è nulla di satanico...) in Lucis Trust, "Fede nella Luce", quella Luce del Portatore di Luce Lucifero. Per la serie: cambia il nome ma il senso è lo stesso.

Ma cosa c'entra tutto questo con le Nazioni Unite?, vi chiederete. Abbiate un altro po' di pazienza...

Il Lucis Trust con il tempo ha sviluppato diverse "attività". Le più importanti sono: la Scuola Arcana, la Buona Volontà Mondiale, i Triangoli e il Tempio della Comprensione.

Attualmente la Buona Volontà Mondiale è una ONG rappresentata alle riunioni dell'ONU.

Il Lucis Trust è membro del Consiglio Economico e Sociale dell'ONU.

...E, all'interno del complesso dell'ONU è presente una "Camera di Meditazione". Indovinate gestita da chi? Ma certo!, dal Tempio della Comprensione!

Praticamente il luciferiano Lucis Trust rappresenta il "lato spirituale" delle Nazioni Unite!
Se tutto ciò non fosse abbastanza sconvolgente, aggiungo che la Bailey è considerata la pioniera della New Age, la nuova Era dell'Acquario.

Ma cos'è questa New Age? Che c'entra l'Acquario? Se volete spendo altre due paroline così ci ricolleghiamo pure ai Rockefeller e chiudiamo il discorso.
L'attuale calendario da 365 giorni e 6 ore che utilizziamo oggi è stato inventato dagli antichi Maya. Sui Maya oggi si dice di tutto e di più tranne forse l'unica cosa certa: oltre al calendario che dura un anno basato sul moto di Rivoluzione terrestre (il giro della Terra attorno al Sole), i Maya hanno calcolato anche un altro calendario basato sul moto di Precessione (la rotazione dell'asse terrestre su se stesso). Questo altro calendario dura un po' di più di 365 giorni, dura circa 25920 anni che è il tempo in cui l'asse terrestre compie un giro di 360°. Anche questo calendario è diviso in "mesi" che durano circa 2160 anni. Adesso ci troviamo nel duemilacentocinquantanovesimo anno del mese dei Pesci. L'anno prossimo, nel fatidico 2012, si passerà, secondo questo calendario Maya, ad un nuovo mese, una Nuova Era, la New Age dell'Acquario.

Questi strani cristiani come la Blavatsky, la Bailey, gli alti gradi della Massoneria e, a quanto pare, i vertici delle Nazioni Unite, credono che ogni era abbia il suo Messia. Nell'era dei Pesci il Messia è stato Gesù Cristo mentre il Messia dell'era dell'Acquario, il Messia della New Age, sta per manifestarsi.

Adesso arriviamo ai Rockefeller, una delle famiglie più ricche e potenti del Mondo: davanti al Rockefeller Centre di New York, è posta la statua di Prometeo, eccola:



Prometeo significa, ma quante coincidenze!, "Portatore di Luce" ed infatti nella statua è rappresentato in uno slancio mentre impugna con la mano destra il fuoco, la Luce. Coincidenza nella coincidenza, Prometeo è circondato da un anello in cui sono incise le dodici costellazioni e il suo tuffo è perfettamente nella direzione della costellazione dell'Acquario, appena dopo quella dei Pesci. Che per caso l'autore di questa opera voleva intendere che il Portatore di Luce, il Lucifero, il Messia della New Age arriverà nell'era dell'Acquario?

Ma poi, chi sarebbe questo architetto tanto allegorico (ma neanche troppo)? Si chiama Wallace Harrison e, coincidenza nella coincidenza nella coincidenza, è lo stesso architetto che ha progettato il complesso dell'ONU con all'interno la Camera di Meditazione gestita dal Lucis Trust!!

Tornando al discorso di partenza sembrerebbe che la rivoluzione mondiale del 15 ottobre sarebbe stata orchestrata da dei mondialisti luciferiani New Age...

Se fosse così si spiegherebbe anche la data decisa per la nuova manifestazione mondiale: l'11 novembre 2011.



Già, perché la massoneria di alto grado come quella del B'nai B'rith (con sede vicino a quel famoso 866 United Nations Plaza) utilizza la Cabala, un linguaggio esoterico in cui i simboli e i numeri sono molto importanti. L'11, ad esempio, oltre a rappresentare le due colonne massoniche

rappresenta anche la somma del pentalfa (5 punte)  con il sigillo di Salomone (6 punte), tutti simboli molto importanti per gli "iniziati".


...E la somma dei tre 11 sarebbe 33, come 33 sono i gradi della massoneria e come 33 sono le divisioni del mondo nel simbolo dell'ONU.



Ma se tutto questo non fosse solo una coincidenza? Possibile che il Vaticano e il Papa non si accorgano che il Mondo sta finendo nelle mani di esaltati luciferiani? Beh, sembrerebbe che gli ultimi papi, a cominciare da Giovanni XXIII ed escludendo Giovanni Paolo I, che voleva cambiare il corso degli eventi ma fu ucciso dopo soli... 33 giorni... si trovino a proprio agio con i luciferiani dell'ONU.



...Tanto che Benedetto XVI ha invitato ad Assisi, per il prossimo 27 ottobre, tutti i leaders religiosi del mondo, compreso David Rosen, membro, guarda caso del B'nai B'rith e il metropolita della prima capitale del terzo millennio, Astana, città del Kazakhstan, per la cui realizzazione sono stati investiti milioni di euro e in cui il simbolismo massonico non lascia spazio ad interpretazioni.





Dato che questo è l'articolo delle coincidenze non vi stupirete se aggiungo che Astana è l'anagramma di Satana.

Per concludere: il sistema con cui il potere occulto massonico agisce per apportare i cambiamenti è da secoli sempre lo stesso: Problema -> Reazione -> Soluzione; in cui il problema lo creano loro, la reazione l'abbiamo noi (sempre gestita da loro) e la soluzione (che è risolutiva ma non certo per noi) ce la servono bella pronta sempre loro.

Io ho paura che gli "Indignados" possano essere la Reazione gestita da loro e che quindi unirsi al movimento possa velocizzare i loro piani e non i nostri (così si spiegherebbe anche tutta la pubblicità dei media al 15 ottobre e la pubblicità che non mancherà alla prossima manifestazione globale).

Magari mi sbaglio ma io l'11/11/11 mi starò a casa sperando che fuori non succeda nulla di grave.

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ADDENDUM:

Mi sono dimenticato di citare un'importante frase di Alice Bailey, fondatrice del Lucifer/Lucis Trust:
"Anni fa ho detto che la guerra che potrà seguire questa [che potrà seguire la II guerra mondiale] sarà una guerra di religione. Sarà combattuta in gran parte con armi mentali[invocazione di demoni] e nel mondo del pensiero."

A tal proposito sarebbe anche da spendere due paroline sulla pratica della teurgia di ordini esoterici come la Golden Dawn... Ma lo farò in un altro post.

giovedì 20 ottobre 2011

LA NOTIZIONA DEL GIORNO: MENTRE ATTENDIAMO CHE CARLA BRUNI PARTORISCA



Mentre attendiamo che Carla Bruni partorisca, ecco io vorrei parlare di Nubia una donna che sta per partorire nel Rwanda.

Ecco tutti i Francesi dicono che sono sulle spine (io non ci credo)  mentre i Ruandesi non se la calcolano neanche la povera Nubia. Alla bruni hanno bloccato il traffico di Parigi, a Nubia il traffico non è un problema, le auto non esistono.
Carla Bruni entra in un ospedale privato circondato da decine di medici, mentre Nubia esattamente ora  non è entrata da nessuna parte ma è andata in piena savana, senza nessuno attorno, circondata solo dalla natura.
La Bruni patorità con il sedile olandese aggrappata a medici ed ostetrici, Nubia  lo farò invece accovacciata sulla terra  sarà aggrappata solo ad un albero.
La Bruni darà alla luce hanno detto il Principe o la Principessa dell'Eliseo, Nubia invece darò alla luce il Bambino  o la Bambina, poverissimi, sicuramente,  ma sicuramente liberi.
Io allora penso e dico!!! ma con tutti i problemi che abbiamo dobbiamo preoccuparci della Bruni che partorisce? io dico "chi se ne frega!!!"

LA TEORIA DELL’ORIGINE VIRALE DELLE MALATTIE: Pensiero laterale è necessario pensare diversamente per capire cose diverse


pensiero laterale è necessario pensare diversamente per capire cose diverse
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La teoria dell’origine virale delle malattie
Ringrazio Gianluca Freda per l’ottima traduzione di questo articolo fondamentale, che smonta uno dei principali miti della scienza contemporanea.
LA TEORIA DELL’ORIGINE VIRALE DELLE MALATTIE
di Arthur M. Baker
Estratto da Exposing the Myth of the Germ Theory
a cura del College of Practical Homeopathy, 2005
Traduzione di Gianluca Freda
In origine la parola “virus” significava veleno e il termine “virulento” voleva dire velenoso. Oggi intendiamo per virus una entità submicroscopica e “virulento”, in generale, significa contagioso. La medicina moderna utilizza il termine “virus” per indicare una microscopica forma di vita capace di infettare le cellule e a cui viene pertanto attribuita la responsabilità di molte delle nostre malattie.
Nell’immaginario popolare, il virus è una forma di vita in grado di parassitare ogni altra forma di vita, inclusi gli animali, le piante e i saprofiti (funghi e batteri).
Nella descrizione delle infezioni virali, ai virus vengono attribuiti comportamenti quali “iniettarsi”, “incubare”, “essere in latenza”, “invadere”, avere uno “stadio attivo”, “impadronirsi”, “riattivarsi”, “mascherarsi”, “infettare”, “assediare” ed essere “devastanti” e “mortali”.
La teoria medica convenzionale sostiene che i virus nascono da cellule morte che essi stessi hanno infettato. Il virus “si inietta” nella cellula e le “ordina” di riprodurlo, fino al momento in cui la cellula esplode per lo sforzo. I virus sono a questo punto liberi di cercare altre cellule in cui ripetere il processo, infettando così l’intero organismo.
Tuttavia i virologi ammettono che i virus, pur avendo natura peculiarmente organica, non possiedono metabolismo, non possono essere replicati in laboratorio, non possiedono alcuna caratteristica degli esseri viventi e, in realtà, non sono mai stati osservati vivi!!
I “virus vivi” sono sempre morti
Il termine “virus vivo” indica semplicemente quei virus creati dalla coltura di tessuti viventi in vitro(cioè in laboratorio), dai quali si possono ottenere trilioni di virus. Ma proprio qui sta il punto: anche se alcune colture da laboratorio vengono tenute vive, nel corso del processo si verifica un massiccio ricambio cellulare ed è dalle cellule morenti che vengono ottenuti i “virus”. Essi sono comunque morti o inattivi, poiché non possiedono né metabolismo né vita e non sono altro che molecole di DNA e proteine.
I virus contengono acido nucleico e proteine, ma mancano di enzimi e non possiedono una vita propria poiché mancano dei prerequisiti fondamentali della vita, e cioè dei meccanismi di controllo metabolico (che perfino i batteri “inferiori” possiedono). Il Guyton’s Medical Textbook riconosce che i virus non hanno nessun sistema riproduttivo, nessuna capacità di locomozione, nessun metabolismo e non possono essere riprodotti in vitro come entità viventi.
Il legame con i mitocondri
Poiché i “virus” non sono vivi, essi non possono agire in nessuno dei modi che vengono loro attribuiti dalle autorità mediche, tranne che come unità funzionali del nostro normale materiale genetico all’interno del nucleo cellulare o del nucleo mitocondriale interno alla cellula.
I mitocondri sono organismi viventi, uno dei molti diversi organelli (piccoli organi) presenti all’interno delle cellule del nostro corpo. I mitocondri hanno grosso modo la dimensione dei batteri e sia gli uni che gli altri possiedono un proprio DNA e un proprio metabolismo.
I mitocondri metabolizzano glucosio ricavandone molecole di ATP, che sono energia pronta per l’uso a cui il corpo può attingere quando ce n’è bisogno. Cosa ha a che fare questo con i “virus” in quanto tali? Tutto, come capirete fra un momento.
Chiunque abbia studiato citologia (struttura delle cellule) sa bene che la stragrande maggioranza delle forme di vita presenti all’interno della cellula è rappresentata dai mitocondri, i creatori della nostra energia.
I semplici protozoi monocellulari possiedono al proprio interno fino a mezzo milione di mitocondri. Le cellule umane ne hanno meno: dalle poche centinaia presenti nelle cellule sanguigne ai 30.000 e più delle cellule dei tessuti muscolari maggiori. Poiché l’intero corpo umano possiede dai 75 ai 100 trilioni di cellule, ciascuna delle quali contiene, mediamente, migliaia di mitocondri, devono esserci quadrilioni o quintilioni di mitocondri all’interno del nostro sistema.
Quando una cellula muore, essa viene rimpiazzata da una cellula figlia nata dal processo della mitosi, mentre la cellula esausta viene disintegrata dai lisosomi, i potenti enzimi intracellulari autodistruggenti e autodigerenti, che frammentano i componenti cellulari in particelle ultra-minute affinché il corpo possa prontamente riciclarle o espellerle come scarti.
Ogni giorno, da 300 milioni fino a oltre mezzo trilione di cellule del nostro corpo muoiono (a seconda del nostro livello di tossicità) e ognuna di esse contiene in media dai 5.000 ai 20.000 mitocondri. Quando le cellule muoiono esse vengono autodistrutte dai loro stessi lisosomi, ma i nuclei e i genomi dei mitocondri sono protetti assai meglio rispetto ad altri organelli e protoplasmi cellulari e spesso non si decompongono completamente.
Genomi e nuclei sono microscopici contenitori di informazioni genetiche, consistenti in DNA o RNA che agisce come centro di controllo e immagazzinamento del “progetto” stesso della cellula. In quanto tali essi sono per i mitocondri e le cellule ciò che il cervello è per il nostro corpo. Ogni cellula e ogni mitocondrio contengono questo materiale genetico che è la zona più protetta della cellula (grazie alla sua guaina proteica a doppi lipidi), proprio come il nostro sistema nervoso è la parte più vitale e protetta della nostra fisiologia (grazie alla colonna vertebrale e al cranio). Alla morte della cellula i mitocondri vengono frammentati dai lisosomi, ma non sempre in modo completo, a causa della loro doppia membrana protettiva. Ed è qui che la spiegazione diventa interessante.
Secondo il Guyton’s Textbook of Medical Physiology un virus può definirsi come una parte minuta di materiale genetico (detto genoma) le cui dimensioni equivalgono a circa un miliardesimo di quelle della cellula. Il genoma è circondato da una protettura detta capside che è di solito una guaina proteica a doppi lipidi ed è composta di due membrane (quasi identiche alla membrana cellulare) che, per inciso, rappresentano l’ossatura stessa del nucleo mitocondriale.
Le foto dei “virus” scattate col microscopio elettronico mostrano che le loro membrane sono irregolari e frastagliate, a volte semplici porzioni di uno strato, a volte di uno strato e di parte del secondo, il che concorda con l’azione autodigerente dei lisosomi, nel momento in cui il loro lavoro di frammentazione delle scorie cellulari è ancora parziale e incompleto. Pertanto, questa descrizione di un “virus” è virtualmente identica a quella di ciò che resta dei genomi dei mitocondri cellulari.
In breve, i virus sono resti di materiale vivente e alcuni testi di fisiologia ipotizzano che essi siano il residuo di cellule esauste. I lisosomi che disintegrano la cellula morta a volte non riescono a frammentare questi “virus”, circondati dalla membrana protettiva a doppi lipidi.
E’ sorprendente che i ricercatori non riescano a riconoscere questi corpi per ciò che sono in realtà: generico materiale mitocondriale esausto, soprattutto frammenti di DNA e RNA.
I “virus” non sono microrganismi
Anche se le autorità mediche attribuiscono erroneamente a questi inerti residui cellulari il carattere della vita e della malignità, i microbiologi riconoscono che i virus sono in realtà frammenti morti di DNA rivestiti di una membrana lipido-proteica, pur non riuscendo a comprendere la loro origine.
In realtà i genomi sono meccanismi di controllo, ma non microrganismi come l’establishment medico vorrebbe farci credere, e questi cosiddetti “virus” non sono altro che frammenti senza vita di generico materiale mitocondriale. Per questo motivo i virus non possono provocare malattie, a meno che non si accumulino come impurità che inquinino le cellule, i tessuti e la circolazione nel corso del ricambio cellulare.
I virus sono quindi genomi morti, provenienti da cellule disintegrate, la cui membrana cellulare non è stata completamente frammentata dai lisosomi. I genomi non presentano alcuna caratteristica di vita e sono semplici particelle di materiale acido nucleico, di norma riciclati attraverso la fagocitosi o espulsi come scorie.
Le fotografie dei presunti virus che “si iniettano” all’interno della cellula mostrano in realtà la cellula che letteralmente inghiotte il virus o scoria proteinacea. Si forma allora un’incavatura, detta invaginario, e il materiale organico viene circondato dalla sostanza cellulare che poi si richiude, formando uno “stomaco” improvvisato, in cui il virus scompare. Lo “stomaco” si riempie allora di potenti enzimi lisosomici che digeriscono il materiale organico, frammentandolo in amminoacidi o acidi grassi per il riciclaggio o l’eliminazione.
Questo processo è una caratteristica della fisiologia cellulare nota come fagocitosi (letteralmente “divorazione di cellule”); è un normale processo di ingestione cellulare e digestione enzimatica di batteri, scorie di tessuti e altre cellule erratiche.
I virus non sono altro che materiale organico inerte, completamente privo di qualsiasi caratteristica di vita e che nessuno ha mai visto in azione. Le fotografie che asseriscono di mostrare i virus in azione sono vere e proprie frodi: ciò che mostrano in realtà è un ordinario processo fisiologico di fagocitosi che avviene innumerevoli volte ogni giorno all’interno del corpo.
E’ da ricordare che secondo i testi di virologia e microbiologia i virus presentano le seguenti caratteristiche, che sono incompatibili con la vita:
1) I virus non possiedono metabolismo. Non possono elaborare il cibo o il nutrimento e dunque non possiedono strumenti per formare energia. Sono solo un contenitore, o schema di informazioni, come lo sono i genomi.
2) I virus non possiedono alcun tipo di capacità di movimento. Non hanno un sistema nervoso, né un apparato sensorio, né un’intelligenza che possa in qualche modo coordinare movimenti o“invasioni del corpo” di qualsiasi natura.
3) I virus non possono replicarsi: essi dipenderebbero interamente dalla “riproduzione obbligata”, vale a dire la riproduzione attraverso un organismo ospite, cosa assolutamente inaudita in ogni altro campo della biologia.
Riproduzione Obbligata
Nelle spiegazioni che i medici forniscono sulle cause delle infezioni virali, ci viene chiesto di credere alla riproduzione obbligata, in cui un organismo (la cellula) viene costretto a riprodurre un organismo alieno (il “virus”). Tuttavia non esiste in natura nessun esempio di esseri viventi che riproducano qualcosa di non appartenente alla propria specie.
Non dimentichiamo che il rapporto tra le dimensioni del virus e quelle della cellula è di circa un miliardesimo. La spiegazione offerta dalla teoria virale delle malattie ci domanda di credere che il virus si inietti all’interno della cellula e le ordini di riprodurre il virus centinaia di migliaia di volte, finché la cellula esplode. Ma anche nel momento in cui il virus “si riproduce” la sua massa complessiva rimane comunque meno di 1/100 dell’uno per cento della massa della cellula. E’ come dire che se voi vi iniettaste mezzo grammo di una sostanza, essa potrebbe provocare una tale pressione interna da farvi esplodere!
Solo i microrganismi viventi sono in grado di agire e di riprodursi, e ciò avviene sotto il diretto controllo del nucleo, genoma o “cervello”. I cosiddetti “virus” non sono che residui di entità un tempo organicamente funzionanti, la cui struttura genetica ha con esse la stessa relazione che una testa ha col corpo; attribuire ai virus una qualsiasi attività è più o meno come attribuire delle azioni alla testa decapitata di un cadavere!
I virus sono dannosi solo se si accumulano come scorie
Il nostro sangue e i nostri tessuti possono venire saturati da questi materiali di scarto generati internamente, proprio come avviene con le sostanze inquinanti ingerite dall’esterno. L’intossicazione si verifica nel momento in cui queste scorie sovraccaricano il corpo al di là delle sue capacità di espellerle.E’ vero che i virus provocano malattie, ma solo in quanto scorie tossiche. In questo senso i “virus” sono sì responsabili di varie patologie, ma non certo in quanto agenti di contagio. Ricordiamo che batteri, germi e virus non comunicano tra loro né possono agire di concerto e sono del tutto incapaci di condurre operazioni congiunte come quelle di un esercito o di un gruppo di assalitori. Essi sono privi dell’intelligenza e delle risorse richieste per governare il processo patologico. Solo il corpo è in grado di dare inizio a un tale processo risanante, poiché il corpo è la sola entità intelligente unificata in grado di condurre quei processi fisiologici che vengono chiamati “malattie”.
Evitare le infezioni attraverso una vita sana
Il Boyd’s Medical Textbook afferma che molte persone sane avrebbero in incubazione il virus senzasviluppare le particolari patologie di cui il virus dovrebbe essere causa, e che questo influsso debilitante sarebbe in grado di sopraffare le funzioni protettive del corpo “permettendo ai virus di usurpare le attività biologiche all’interno della cellula”.
Più specificamente, secondo la teoria medica, affinché un parassita o virus possa essere patogeno esso deve rispondere a tre criteri:
1) Deve essere biochimicamente attivo, cioè deve possedere una capacità metabolica per poter condurre un’azione;
2) Dovrebbe poter intossicare o infettare più cellule ospite di quanto il corpo di un animale o di un uomo sia in grado di proteggere o rigenerare. Ad esempio, potrete prendervi l’influenza solo se il virus uccide o infetta una porzione significativa delle vostre cellule polmonari; la poliomelite se il virus infetta un numero sufficiente delle vostre cellule nervose; o l’epatite se il virus assume il controllo di una larga porzione delle cellule del vostro fegato (le infezioni latenti sono invece quelle che coinvolgono una piccola percentuale delle nostre cellule, com’è il caso della tubercolosi, che molti di noi hanno senza neppure accorgersi di averla).
3) L’ospite deve essere geneticamente e immunologicamente permissivo. Deve accettare l’elemento patogeno e non deve esserne “immune”. In altre parole, deve “lasciar fare”.
Gli esseri umani sono sempre “infetti” di “virus” e batteri, poiché essi sono presenti nel nostro corpo in qualsiasi momento. Per questo motivo non si può affermare che essi “invadano” l’ospite. Le malattie non sono infezioni; sono piuttosto processi di purificazione del corpo e non sono provocate da batteri o da “virus”.
Né i “virus” né i batteri possono causare la malattia/processo risanante. Il vero responsabile è lo stile di vita biologicamente scorretto dell’ammalato. Quando le abitudini debilitanti vengono abbandonate, non vi sarà ulteriore accumulo di scorie tossiche e il corpo non avrà più bisogno di mettere in moto i processi di guarigione/malattia. La buona salute ne sarà il naturale risultato.
I farmaci sono controproducenti
Per uccidere virus e batteri e dare al corpo la possibilità di rimettersi, i medici credono di dover somministrare dei farmaci. Credono anche che la medicina sia d’aiuto nella guarigione. I farmaci, in effetti, uccidono i batteri, ma sono altrettanto dannosi ad ogni altra forma di vita metabolica, cellule umane incluse.
L’utilizzo di farmaci e di medicine alle erbe ostacola gli sforzi di detossificazione che il corpo conduce, rappresentando per il sistema una minaccia addizionale oltre alle sostanze nocive che il corpo va espellendo attraverso il processo di malattia. Eliminare le nuove sostanze dannose che vengono ingerite assume la precedenza sull’eliminazione di quelle che stanno alla base della crisi risanante. La prassi medica di uccidere i germi con farmaci, antibiotici, antinfiammatori o di sopprimerne l’attività con appositi sieri è la causa della crescente degenerazione della popolazione e di malattie iatrogeniche. Le malattie acute sono in grado di auto-limitarsi, commisuratamente allo sforzo necessario per liberare l’organismo dalle sostanze dannose. Il lavoro condotto dai batteri-spazzini durante il processo della malattia è al tempo stesso debilitante e fastidioso per l’ospite, ma è di vitale necessità per la preservazione della vita e della salute.
Quando il processo di detossificazione è stato completato, i sintomi della malattia scompaiono e l’organismo torna ad utilizzare le proprie energie per i compiti ordinari. La forza, allora, torna a fluire nelle estremità. Il corpo, benché indebolito dallo sforzo reso necessario per contrastare le sue condizioni di tossicità, riacquista le proprie energie e la vitalità funzionale e si riprende senza che sia necessario alcun trattamento. Quando la crisi risanante è stata completata, il recupero ha inizio.
L’illusione del contagio
La gente è stata educata ad essere terrorizzata dai batteri e dai virus e a credere implicitamente nell’idea del contagio: e cioè che specifiche entità patogene, aggressive e maligne, siano in grado di passare da un ospite all’altro. “Contagio”, nella definizione medica, è la trasmissione della malattia per contatto: una malattia infettiva può essere comunicata per contatto da una persona che ne è affetta o attraverso un oggetto che essa ha toccato. Il dizionario a questo proposito parla di “virus o altri agenti infettivi” o di “qualcosa che funga da tramite per la trasmissione della malattia con mezzi diretti o indiretti”.
Il “contagio”, tuttavia, è uno dei miti della medicina, poiché le scorie tossiche non possono essere trasmesse da un corpo all’altro attraverso il normale contatto. Le malattie contagiose sono un’invenzione, poiché nessuno può passare ad altri la sua malattia, non più di quanto possa trasmettere la propria salute. Qualcosa di simile al contagio sembra avvenire quando una persona in condizioni gravemente tossemiche viene messa a contatto con un’altra che si trovi in una situazione similare, attivando in questo modo una crisi risanante.
Ciò che accade in realtà
I batteri o i germi di questi individui vengono stimolati ad agire da quegli elementi devitalizzati su cui i batteri prosperano. Quando vengono trasferiti alle membrane mucose o ai tessuti di un’altra personaegualmente tossemica, è possibile che i batteri inizino immediatamente ad agire come fanno nell’organismo portatore, se vi è una quantità adeguata di prodotti della decomposizione su cui le colonie batteriche possano impiantarsi e prosperare.
Ma l’esistenza di un ambiente inquinato è prerequisito affinché tale azione batterica possa verificarsi.
Un individuo in salute, con un flusso sanguigno incontaminato e relativamente puro, non avrà quindi alcun motivo di temere le “malattie contagiose”.
Di norma, non è possibile trasmettere ad altri il proprio carico di tossicità, a meno che esso non venga estratto dal nostro corpo (come accade nelle donazioni di sangue) e poi iniettato ad un’altra persona (ad esempio con una trasfusione). In questo caso può verificarsi un contagio medicamente indotto o malattia iatrogenica, che non ha però nulla a che fare con quelli che si verificano nell’ambito dei naturali processi biologici della vita. E’ questa la reale spiegazione di ciò che chiamiamo “contagio”. Il germe attiva, affretta o sollecita il processo di malattia in coloro che sono già tossemici. Ma per coloro che non lo sono, il contagio non funziona e non può verificarsi finché il corpo si mantiene puro, poiché è la contaminazione del sistema che prepara l’organismo per le “epidemie”, a causa della nostra incapacità di mantenere fluidi e tessuti corporei puliti e non inquinati.
Le vere cause e i veri fattori del “contagio”
In realtà il cosiddetto “contagio” non esiste, poiché gli unici agenti in grado di produrre malattie sono le abitudini nocive come l’abuso di alcool, caffè, sigarette, farmaci, cibi-spazzatura, cibi raffinati, scarsità di riposo, mancanza di esercizio e di luce solare, ecc.
Sono le abitudini di vita sbagliate che generano le malattie che vediamo diffuse tra la popolazione. Non c’è nessun “insetto che gira”: è ciò che facciamo al nostro corpo che distrugge le sue necessità sistemiche.
La “predisposizione” rivisitata
Il concetto di “contagio” è strettamente correlato a quello egualmente erroneo di “predisposizione”: si crede infatti che un’”epidemia” risulti “contagiosa” solo se l’individuo vi è “predisposto”. Questa affermazione medica è in realtà un’ammissione che non sono i germi a provocare le malattie. Se così fosse, chiunque venisse esposto ad essi si ammalerebbe della stessa malattia.
In realtà una persona “predisposta” è una persona che possiede un alto livello di tossicità dell’organismo, insieme alla vitalità sufficiente a condurre il processo di malattia/purificazione. Tali individui possono ammalarsi in qualsiasi momento, che vengano o no esposti al “contagio”.
Se individui sani riescono a conservare la loro salute anche nel bel mezzo di “malattie epidemiche”, risulta evidente che la teoria del contagio è sbagliata. La parte dell’organismo più sovraccarica di tossine è quella in cui si manifestano per primi i sintomi della malattia, ma l’effetto complessivo è sistemico, poiché tutti gli organi e le ghiandole del sistema subiscono danni a differenti livelli.
Quali sono le vere “epidemie”?
Inoltre, le malattie più comunemente diffuse non sono neppure contagiose. Oltre il 90% degli americani soffre di placche arteriose, ma questa non è considerata una malattia contagiosa (mentre l’AIDS, che viene considerato epidemico, interessa solo 1/10.000 della popolazione!!!). L’obesità è forse considerata contagiosa? Eppure affligge una persona su tre. E la costipazione? Affligge il 90% della nostra popolazione.
E i problemi alla vista, che affliggono due persone su tre, sono forse considerati contagiosi? Lo stesso si può dire delle patologie dentarie, della pressione sanguigna anomala, delle emicranie, dei problemi alla schiena, ecc., tutte patologie estremamente diffuse. Più di metà degli americani soffre di problemi cardiovascolari, ma sono forse considerati contagiosi? La malattia più temuta in assoluto è il cancro. E’ forse contagiosa? L’artrite colpisce più persone che non l’herpes. E’ forse contagiosa? E che dire dell’asma o dell’acne?
Prendiamo come esempio i raffreddori. Come mai i bambini prendono fino a otto raffreddori all’anno, mentre i genitori molti di meno? Come mai le persone che si trovano isolate negli osservatori al Polo Nord o Sud “si prendono” lo stesso il raffreddore durante la loro permanenza? Come mai negli anni 1965-67 i laboratori del National Institute of Health di Bethesda, nel Maryland, condussero sperimentazioni sulle influenze che non mostrarono alcuna prova che esse fossero dovute a contagio?
Ad alcuni volontari vennero iniettati ogni giorno i presunti “virus” dell’influenza, prelevati a coloro che ne soffrivano, ma nessuno di essi si ammalò. Ci furono più casi di influenza nel gruppo di controllo. Contemporaneamente, subito dopo la tradizionale Festa del Ringraziamento, il numero di ammalati in entrambi i gruppi ebbe un picco improvviso, come è lecito aspettarsi quando vengono consumati cibi e bevande eccessive durante una festività.
Anche le malattie veneree sono considerate contagiose. Ma in realtà i cosiddetti fattori di contagio (batteri) sono presenti in quanto effetto della malattia, senza esserne né la causa né il presupposto (il 20% di coloro che soffrono di malattie veneree non rivelano presenza né del gonococco né degli spirocheti che dovrebbero provocarla).
La Marina degli Stati Uniti condusse esperimenti in cui si evidenziava che le cosiddette “persone infette” non potevano infettare chi era definito “in salute”. In Giappone prostitute “infettate” hanno avuto relazioni sessuali con molti militari senza che nessuno di essi contraesse la malattia. Allo stesso modo molti individui presentano “infezioni” nella zona genitale senza mai aver avuto contatti con nessuno (ad esempio nei casi che riguardano i bambini). Il concetto di “contagio” è medicamente indimostrato, nonostante le apparenze del contrario.
Conclusione
Le cosiddette “malattie contagiose” come l’AIDS, le malattie veneree, il piede dell’atleta, non sono più contagiose di qualsiasi altra malattia. Ma ad alcuni interessi commerciali è utile che la gente creda che lo siano.
Fondamentalmente, l’accettazione della teoria del contagio presuppone l’accettazione della teoria dei germi come causa delle malattie: e cioè che specifici batteri o “virus” possano produrre i sintomi di malattie specifiche. Questa teoria è stata più volte dimostrata erronea in campo scientifico, e perfino Pasteur ammise la sua insostenibilità.
Nonostante ciò, la teoria dei germi e la teoria del contagio continuano ad essere propagandate dal moderno sistema medico, il cui prestigio, i cui profitti e il cui potere dipendono largamente dalla fiducia in questa assurda teoria.
In sostanza, la popolazione crede a ciò che l’establishment medico vuole che creda. La teoria del contagio serve a tenere alta la domanda di farmaci e di cure mediche e ospedaliere.
Se conducete una vita sana, probabilmente non vi ammalerete mai. Le malattie sono provocate solo da abitudini di vita improprie. Non dimenticate che solo le industrie mediche, ospedaliere e farmacologiche sostengono che la salute si possa recuperare somministrando farmaci velenosi. Questo è probabilmente uno dei più spaventosi semi delle malattie “contagiose”. In conclusione, se i germi hanno un qualche ruolo nel provocare malattie, esso non è un ruolo primario, ma solo secondario, in subordine a quei fattori che abbassano la nostra resistenza o mettono a rischio la nostra salute. Una vita sana è, in ogni caso, la migliore assicurazione contro qualsiasi malattia.