mercoledì 31 agosto 2011

La fine del multiculturalismo e della sottomissione all'Islam inizia da Londra ed arriva in Sardegna.Questi i Quattro contro i Cattolici … loro fondamentalisti sinistroidi con compiacimento all’Islam. loro nomi: Massimo Marini, Samuele Carlini, Nicola Sanna, Ennio Neri, la vergogna di essere italiani come loro.

La fine del multiculturalismo e della sottomissione all'Islam inizia da Londra ed arriva in Sardegna. Questi i Quattro contro i Cattolici … loro fondamentalisti sinistroidi con compiacimento all’Islam.  loro nomi: Massimo Marini, Samuele Carlini, Nicola Sanna, Ennio Neri, la vergogna di essere italiani come loro.




  





Ecco come  quattro amici al “Bar”, poco più che debosciati, estremisti di sinistra senza vita, senza speranza hanno offeso me giornalista cattolico, e tutti i cattolici non solo italiani perché dicono che io le mie idee e gli altri come me... non le posso dire, sono obsoleto, e voi con me cari cattolici.
Dice su FB Samuele Carlini: “ahahahahahah michel secondo me sei un invasato……….di credo  cristiano..... o mamma ..... credere nella persona e nell’uomo no eh sarebbe meglio che nessuno credesse a queste cazzate della religione, perche formano personaggi come te impaurito anche della sua stessa ombra ........(dice lui non sapendo neanche chi sono), e poi continua….. io credo nella madre terra e a tutte le sue creazioni..............
Segue Sanna: no, ti sbagli, Michel io almeno sono l'Anticristo in persona.
Senza sapere nulla senza dare un briciolo di dati, di nulla si sono risentiti perché non mi è piaciuta la consegna della Moschea a Cagliari e la festa Islamica che ne è scaturita, del loro modo di "non inserirsi" di non accettare la vita occidentale e di imporre la loro.
Ma come non fanno ad accorgersene che dal Crocifisso in classe, alla divieto dei canti Natalizi ci stanno continuamente restringendo, alle violenze alle donne emancipate italiane, al non rispetto dell'essere donna imponendo veli, burqua ed altro. Non è una questione di Corano è una questione di Islamici.
Ragazzi vergognateli voi, verggnatevi di pensare alle favole, al vivere tutti insieme, non è possibile, vergognatevi di quelle cose che pensate che poi tanto non vanno neanche a voi ... in verità i segni ci sono ed io non sono un invasato, la rivolta di giovani immigrati, e inglesi figli di immigrati, disoccupati - in gran parte africani e caraibici -, scoppiata nel quartiere londinese di Tottenham dopo l'uccisione in un conflitto a fuoco del tassista e, secondo la polizia, spacciatore di droga Mark Duggan (1981-2011), rischia ora di estendersi a tutta la Gran Bretagna ed altri stati

Benché alcuni degli attivisti che cercano di guidarla siano affiliati a movimenti islamici, la rivolta non ha carattere religioso. Né nasce, come molti quotidiani dicono, dai Blackberry che - spiazzati dalla concorrenza degli iPhone - sono diventati a Londra i telefoni dei poveri e degli immigrati e sono serviti a convocare a colpi di SMS i rivoltosi, aggirando la polizia che sorvegliava invece Twitter e Facebook. I Blackberry sono evidentemente lo strumento, non la causa di un fenomeno che nasce - e in questo senso è simile alle rivolte che hanno dato origine in Tunisia e in Egitto alle cosiddette "primavere arabe" - dalla crisi economica e dal carovita. Ancora una volta, assistiamo a tumulti che ricordano quelli settecenteschi della "vie chère" in Francia, che - abilmente indirizzati e sfruttati da politicanti che però non li avevano suscitati né organizzati - prepararono la Rivoluzione francese del 1789.

Se tuttavia la crisi economica ha prodotto e sta producendo in Gran Bretagna fenomeni così gravi, una causa va cercata anche nel fallimento - ormai ammesso anche da una parte della classe politica britannica - del modello multiculturalista di cui fino a qualche anno fa Londra andava orgogliosa, proponendolo anzi anche a noi come soluzione di tutti i problemi dell'immigrazione.

La parola “multiculturalismo”, in realtà, è nata in Canada negli anni 1960 come evoluzione di “biculturalismo”, espressione ottocentesca creata per sottolineare la possibilità offerta alla comunità di lingua francese di mantenere la sua lingua e le sue tradizioni. Nonostante il separatismo sempre vivo nel Québec, l'esperimento è riuscito perché ai canadesi divisi dalla lingua è stata offerta quella che il sociologo inglese Tariq Modood ha definito "una narrativa comune", un insieme di simboli e di riferimenti alla patria canadese cementati dal comune impegno nelle guerre mondiali. Il successo del biculturalismo in Canada ha permesso nel XX secolo la sua trasformazione in “multiculturalismo”, accogliendo anzitutto tre grandi comunità - cinese, italiana e giamaicana - che hanno mantenuto, molto più che negli Stati Uniti, la loro lingua e cultura.

In Gran Bretagna il multiculturalismo è diventato una parola d'ordine della sinistra e dei cosiddetti "professionisti dell'anti-razzismo" dopo il 1968 e ha significato sussidi e ampia autonomia per i vari gruppi etnici nigeriani, caraibici, indiani, pakistani. Ma la diffidenza di quella sinistra per il patriottismo ha impedito che agli immigrati fosse trasmessa una "narrativa comune" alla canadese.
I primi problemi sono nati quando una rivendicazione di autonomia è stata avanzata dai musulmani che, a differenza degli italiani, dei cinesi e anche dei pakistani, non sono un gruppo etnico ma religioso, le cui domande vanno ben al di là della preservazione di una lingua, di una musica o di una cucina e investono la sfera fondamentale dei rapporti di famiglia e dei diritti umani.

Questo equivoco che confonde etnicità e religione ha, per così dire, imbastardito il multiculturalismo, trasformandolo da rispetto per tradizioni culturali diverse che possono coesistere - all'interno, appunto, di una "narrativa comune" - in cedimento a pericolose pretese prima di musulmani e poi anche di altri di organizzarsi separatamente quanto al diritto di famiglia, a pratiche come l'uso di certe droghe "etniche" e alla gestione dei quartieri dove sono maggioranza.

In tempi di prosperità economica, era almeno mantenuto un certo ordine pubblico, non senza rivolte occasionali. In tempi di gravissima crisi economica e di disoccupazione maggioritaria tra i giovani, i quartieri "ingestibili" dalla polizia esplodono e la presunta gestione responsabile e separata da parte delle singole comunità etniche si rivela inaffidabile.

Il multiculturalismo britannico, dunque, è fallito. L'alternativa, tuttavia, non è l'uniculturalismo alla francese, che sostituisce il modello multiculturale con un laicismo che combatte ogni identità religiosa e culturale diversa dall'ideologia ufficiale laica e illuminista dello Stato. Come ricorda Benedetto XVI, la vera alternativa  è la faticosa costruzione di un equilibrio fra un'affermazione forte dell'identità e della storia della maggioranza - che in Europa è cristiana - e una libertà religiosa e culturale offerta alle minoranze che rifiutino senza ambiguità la violenza e accettino i valori fondamentali della società di cui entrano a fare parte. È questa la vera porta d'ingresso a una "narrativa comune".

In Italia la situazione potenzialmente non è meno esplosiva che in Inghilterra. A Torino, per esempio, il venticinque per cento dei giovani tra i quindici e i ventinove anni non ha genitori italiani, e il problema della disoccupazione non è meno grave che a Londra. Quello che finora ci ha salvato da rivolte sullo stile di Tottenham - dove muore il multiculturalismo - e delle banlieue parigine, dove è morto l'uniculturalismo, è una "terza via" italiana che ha cercato di evitare i quartieri-ghetto monoetnici e, senza forzature alla francese, si è sforzata di proporre una offerta d'integrazione alle singole famiglie immigrate piuttosto che delegare un'ambigua "gestione separata" alle singole comunità. Ma anche la nostra non è solo una storia di successi, e la tentazione di percorrere strade sbagliate - per esempio, non mancano nel nostro Parlamento tardivi cantori del multiculturalismo - è sempre dietro l'angolo.

domenica 21 agosto 2011

CHIESA SATANICO-MASSONICA/ ILPORTONE INQUISITO




IL PORTONE INQUISITO
          Il portone di bronzo, ingresso principale della chiesa.


Ecco i nemici della Chiesa cattolica, cosa combinano se “assunti” a costruire la Chiesa di Padergnone (Brescia), una Chiesa inquisita, incriminata dove la simbologia Satanico Massonica è prevalente. Io riprendo in toto l’analisi di specialisti di simbologia antica e satanico-massonica, a voi come a me il vostro pensiero. Iniziamo questo viaggio dal Portone.
Per giungere al portone di bronzo si devono salire 3 gradini, lo stesso numero di gradini che compare all’ingresso del Tempio della Massoneria, quando si è ricevuti al 1° grado di “Apprendista”.
Il portone è di forma rettangolare con due battenti, aventi un bordino di bronzo ed un contorno di marmo bianco.
Sugli angoli esterni del portone, sono scolpite le 4 figure alate: Uomo, Aquila, Toro, Leone ciascuna riportante il nome di uno dei 4 Evangelisti: Mateus, Joannes, Lucas Marcus.
Le 4 figure alate, inoltre, hanno un’areola di forma ottagonale e
presentano un braccio umano indicante, con le dita, rispettivamente, 1, 3, 3, 3.
Al centro del portone, sul battente di sinistra, spicca la scultura raffigurante due serpenti aggrovigliati
in un cespuglio di rami secchi; sul battente di destra, invece, appare la scultura di due uccelli in mezzo, anch’essi, ad un groviglio di rami secchi.
Iniziamo con le dimensioni principali del portone di bronzo.
Il portone ha luce 301 x 387 cm; i 2 battenti hanno larghezza (luce) 144,5 cm e altezza 381 cm; il bordino di bronzo, intorno ai battenti, ha larghezza 6 cm; il contorno di marmo bianco ha larghezza 40 cm.
Le implicazioni cabalistiche di tali
numeri sono: – le cifre significative di 301 (1 e 3= 13) simboleggiano Lucifero;
– la somma delle cifre di 387 (3 + 8 + 7 = 18 = 666) rappresenta il Marchio della Bestia e il numero dell’Anticristo come pure il 18° grado del Cavaliere Rosa-Croce; – la somma dei tre bordini di 6 cm, dà come risultato 666 con lo stesso significato del punto precedente; – la somma delle cifre di 144,5 (1 + 4 + 4 + 5 =14) = 2 volte 7 = 2 volte Maestro massone; – 2 volte 7 per ognuno dei due battenti fa 4 volte 7 = 4 volte Maestro, o meglio indica le 4 Massonerie che formano la chiesa di Lucifero; – il n. 381 (3 volte 81) (con 8 + 1 = 9 = 18 = 666), esprime 3 volte 18, o 3 volte 666, che rappresenta il Marchio speciale della Massoneria che simboleggia la sua dichiarazione di guerra al Dio Uno e Trino! (e cioè un 666 per ciascuna delle Tre Persone della SS. Trinità); – ma essendo anche 381 (3 volte 81) (dove 81 = 9 x 9) ed equivalendo il 9 a 18; risulta che, in Il portone di bronzo, ingresso principale della chiesa. Questo caso, 3 volte 81 equivale a 6 volte 18 = 108; ma le cifre 1 e 8 di 108 costituiscono un altro numero 18, quindi, in totale, si
ha il numero 7 volte 18, che simboleggia il “Sole infinito” di Lucifero; – il n. 40 della larghezza del contorno di marmo simboleggia l’attesa, il pentimento, il castigo della Chiesa cattolica per la sua definitiva incorporazione nella “Chiesa Universale” della Massoneria.

Il Rebis, simbolo alchemico della Rosa-Croce, che rappresenta la guerra al Dio dei cristiani per liberare il mondo dalla sua tirannia.
In sintesi, sul portone di bronzo, cabalisticamente, appare Lucifero sotto tre forme, la chiesa di Lucifero, la dichiarazione di guerra della Massoneria al Dio Uno e Trino e il “Sole infinito” di Lucifero.


Ora, la presenza sul portone di bronzo di due serpenti e due uccelli richiama la parola “Re-bis”, che in latino significa “cosa doppia”.
Il “Rebis” è proprio il simbolo alchemico della Rosa-Croce.
In questo simbolo, compare il “Dio civilizzatore” (maschio), Lucifero, e la Conoscenza (femmina) che offrono agli iniziati la Gnosi, come strumento per liberare il mondo dalla tirannia del Dio dei cristiani (vedi figura a lato).
Seguendo la traccia dei contenuti del “Rebis” della Rosa-Croce, si può osservare che le sculture centrali del portone insultano Gesù Cristo, colpendolo nella sua doppia essenza di “Rendentore dell’uomo” e di “Risorto”.
Per gli gnostici e i cabalisti è solo il Cristo-Lucifero che ha indicato la vera via di redenzione per l’uomo: la via della conoscenza che l’uomo da sempre è Dio; ed essi “venerano il Serpente perché - secondo loro - il Dio-Tutto l’ha posto all’origine della Gnosi per l’umanità”.
Il Serpente, quindi, esprime il rifiuto della Redenzione di Cristo
crocifisso e la sua sostituzione con la Gnosi e l’auto-redenzione
dell’uomo, che si ritiene “da sempre Dio”.
Perché i serpenti sono due?
Quando si è accolti nella Massoneria, al 1° grado di Apprendista,
le figure principali del rituale sono il Maestro, che fa le veci del “Dio civilizzatore” maschio, e il Candidato, considerato “femmina”, in quanto ritenuto “materia passiva”.
I due serpenti hanno le spire che ricordano quelle dell’immagine della sètta degli Ofiti, a p. 6; inol-se si osserva attentamente, al centro delle spire dei due serpenti si nota un “occhio” come quello al centro del serpente degli Ofiti.
Poi, come nel “Rebis” appaiono i “serpenti” che rappresentano gli “iniziati”, nella scultura del portone, appaiono le terminazioni dei rami in 5 e in 3 punte.




La scultura dei due serpenti che appare sul battente di sinistra del portone di bronzo.


Con riferimento alla figura: “Quadro di Loggia del grado Maestro Libero Muratore” cioè del Maestro
massone (v. pag. 14), si nota che sopra la bara con la croce, simbolo del Maestro, appare un “segno d’otarda” (3 punte) con un tratto in più ed un piedestallo. In tutto, sono 5 punte. Quindi, è lecito supporre che le terminazioni a 5 punte rappresentano altrettanti “iniziati” Maestri massoni. Sul battente di destra, invece, sono scolpiti due uccelli.
Gli gnostici rigettano la Resurrezione dopo la morte, e la sostituiscono con le Reincarnazione o “Trasmigrazione dell’anima in altri corpi”. Sul Dizionario dei simboli, si legge che il simbolo di
questa trasmigrazione è il “segno d’otarda”, ovvero l’impronta lasciata dalla zampa del grosso uccello trampoliere “otarda”.




La scultura dei due uccelli che appare sul battente di destra del portone di bronzo.
                                             
L’alto iniziato René Guenon, a proposito del
Maestro, scrive: «Il Maestro è assimilato
all’“Uomo vero”, posto tra la Terra e il Cielo
ed esercitante la funzione di “intermediario”
». Nella figura, tale “funzione” è simboleggiata
con due “segni d’otarda”, il cui raddoppio
è indicato dalla 4a zampa in basso, a
sinistra, sopra il piedestallo).






Il Rebis, simbolo alchemico della Rosa-Croce, che rappresenta la guerra al Dio dei cristiani per liberare il mondo dalla sua tirannia.
Sul Dizionario, inoltre, leggiamo che se le impronte dell’otarda sono due e appaiate esse “sottolineano il ruolo di intermediazione tra la Terra e il Cielo”.
Anche nella scultura dei due uccelli, compare lo stesso groviglio di rami secchi come nella precedente, senza, però, l’insistente presenza di terminazioni a 3 o 5 punte.
Ma al centro del portone di bronzo, però, non campeggia il Cristo, ma alcune rappresentazioni di Lucifero, della sua chiesa, del suo “Sole infinito”, oltre alla dichiarazione di guerra della Massoneria al Dio Uno e Trino.
Inoltre, agli angoli del portone, i 4 animali hanno una posizione, rispetto al centro, che è proprio l’opposto di quella descritta dall’Abate Auber.
Due otarde, grossi uccelli trampolieri che non riescono a levarsi in volo.
La scultura dei due uccelli che appare sul battente di destra del portone di bronzo.




Concludendo: nel centro del portone di bronzo non vi è nulla che richiami Gesù Cristo, anzi, si può dire che le due sculture ne siano proprio la negazione e il rigetto.


Due otarde, grossi uccelli trampolieri che non riescono a levarsi in volo.




E le 4 figure (o animali alati) che appaiono agli angoli del portone di bronzo e alle quali è assegnato il nome di uno dei 4 Evangelisti?
A questo proposito, citiamo l’Abate Auber che, sulla rappresentazione dei 4 Evangelisti con i 4 animali alati, nel suo libro di simbolismo religioso: “Histoire du Symbolisme religieux”, scrive: «I 4 animali, disposti intorno al Cristo, devono ciascuno occupare un posto preciso: l’Uomo deve stare a destra, accanto alla testa del Cristo; l’Aquila deve stare a sinistra; ai piedi, il Leone a destra, e il Toro, a sinistra».


1 Abate Auber, “Histoire du Symbolisme religieux”, t. IV, p. 112-113.


Il detto: “DO IT” (“fa’ ciò che vuoi”).
In un’intervista sui “Simboli anticristiani”, rilasciata dal card. Ratzinger a Don Bepino Cò, trattando del “segno d’otarda”, il Cardinale disse: «Il “segno d’otarda” è di antica origine anglosassone, ed è passato poi nelle sètte paramassoniche dell’Ordo Templi Orientis e della Golden Dawn. Esso significa l’emancipazione da Dio, l’assoluta libertà morale: «Vogliamo spazzar via tutte le macerie che il cristianesimo ha ammassato sul vecchio mondo, affinché l’antica religione della Natura riprenda nuovamente i suoi diritti».
L’otarda ha un’evidente allusione fallica, e appariva frequentemente nel Sessantotto come istigazione alla piena libertà sessuale.
Inserito nel cerchio, che simboleggia l’eternità, con il detto “DO IT” (“fa’ ciò che vuoi”), il “segno d’otarda” simboleggia l’assoluta emancipazione da Dio».




  
L’Uomo alato, situato nell’angolo superiore sinistro            L’Aquila, situata nell’angolo superiore destro del portone,     del portone, porta il nome di Mateus.                                   porta il nome di Joannes.




Il Toro alato, situato nell’angolo inferiore destro del portone,
porta il nome di Lucas.
Il Leone alato, situato nell’angolo inferiore sinistro del portone,
porta il nome di Marcus.
L’Uomo alato, situato nell’angolo superiore sinistro del portone,
porta il nome di Mateus.
L’Aquila, situata nell’angolo superiore destro del portone,
porta il nome di Joannes.
Infatti, l’Uomo alato, invece che stare in alto a destra, è a sinistra; l’Aquila, invece di essere in alto a sinistra, è a destra; il Leone alato, invece di essere situato in basso a destra, è a sinistra; il Toro alato, invece di essere in basso a sinistra, è a destra.
Inoltre, i 4 animali hanno tutti una strana aureola a forma ottagonale ed hanno tutti un braccio e mano umana indicante un numero:
– il Leone alato indica 3;
– il Toro alato indica 3;
– l’Aquila indica 3;
– L’Uomo alato indica 1.






    
Il Leone alato, situato nell’angolo inferiore sinistro          Il Toro alato, situato nell’angolo inferiore destro del  portone, porta il nome di Marcus.                                   portone, porta il nome di Lucas.




Allora, cosa rappresentano questi animali e che significato
hanno tutte queste stranezze, inclusa quella di
aver dimenticato il titolo di “Santo” ai 4 Evangelisti?


Dalle immagini sopra riportate, scopriamo che i 4 animali, che appaiono sul portone di bronzo, fanno parte della dottrina segreta della Cabala ebraica. Essi sono i Guardiani spirituali dei 4 fiumi che scorrono dallo splendore del Creatore, l’Antico degli Antichi della Cabala.
Inoltre, quando le 12 Tribù d’Israele si accampavano all’aperto, questi 4 animali erano posti agli angoli del campo, e questo accampamento aveva assunto il significato di Ordine dell’Universo.
Ora, data la totale dipendenza della simbologia massonica da quella della Cabala dobbiamo dedurre che questi 4 animali simboleggiano i 4 Guardiani spirituali, cioè le 4 Massonerie che compongono la chiesa di Lucifero e che questa chiesa fa parte dell’Ordine del’Universo massonico?
Il rigetto di Gesù Cristo Redentore e Risorto e la dichiarazione di guerra a Dio della Massoneria, impressi sul portone di bonzo, sembrano darci la certezza su questo punto.
E da dove proviene la mano che appare su ogni animale? La risposta viene sempre dalla Cabala: Eliphas Levi, nel suo libro, “Les
mystères de la Kabbale”, riporta un’immagine che raffigura i 4 animali dotati di braccio umano, inscritti in una Stella a 6 punte, che rimanda alla dottrina della Cabala.
Ma poiché “tutti i segreti e i simboli della Massoneria provengono dalla Cabala”, noi ritroviamo i 4 animali anche nei libri di simbologia massonica, sotto la forma di Sfinge Tetramorfa a proposito dei rituali dell’Apprendista, cioè quelli relativi al 1° grado, al quale, in genere, un cristiano è accolto come Pietra grezza, cioè come 1a Santa Trinità massonica.


     


Questa immagine, tratta dal libro: “The Secret Teachings of All Ages” (Gli insegnamenti segreti di ogni èra) rappresenta l’Antico degli Antichi della Cabala ebraica, circondato dai 4 animali che rappresentano i Guardiani spirituali dei 4 fiumi della vita che scorrono dallo splendore del Creatore. Gli antichi iniziati della Cabala avevano accusato Ezechiele di aver profanato la loro dottrina segreta, rivelando l’esistenza e le forme di questi 4 animali.




Nello stesso libro, compare anche questa figura con la seguente didascalia: «Quando le 12 Tribù d’Israele si accampavano all’aperto, le insegne di Rubin (l’Uomo), Giuda (il Leone), Efraim (il Toro), e Dan (l’Aquila) venivano poste ai 4 angoli dell’accampamento. L’accampamento delle 12 Tribù d’Israele simboleggiava l’Ordine dell’universo».
Dati i legami tra Cabala e Massoneria, i 4 animali sul portone indicano l’appartenenza di questa chiesa alla Chiesa Universale massonica?






Questa immagine, riprodotta da E. Levi, mostra
i 4 animali aventi ciascuno un braccio
umano, come sui 4 animali che appaiono sul
portone di bronzo. Gli animali, però, sono inscritti
in una Stella a 6 punte, simbolo che rimanda
alla Cabala ebraica.




Il Tetramorfo è associato ai 3 viaggi e 4 elementi del rituale del 1° grado.
Scrive Boucher: «Nell’Iniziazione massonica, il Candidato esce prima dalla Terra. È poi purificato dall’Acqua e dall’Aria e dal Fuoco. Si affranca gradatamente dalla “vita materiale”, dalla “filosofia” e dalla “religione” e perviene, infine, alla “Iniziazione pura”.
Il massone Oswald Wirth ci mette in guardia dalla nostra ironia, con queste parole: «Le prove massoniche, tali e quali sono messe in atto nelle Logge, possono sembrare ridicole ai profani... Per povera che possa essere la loro drammatizzazione materiale, esse alludono ai Misteri più formidabili della tradizione iniziatica».
E uno dei Misteri più formidabili della tradizione iniziatica è la blasfema e satanica Triplice
Trinità massonica che parte dalla 1a Santa Trinità massonica formata da Terra, Acqua e Fuoco che identificano rispettivamente, la colonna sinistra, destra e di mezzo degli attributi divini dell’uomo auto-divinizzato, o Adamo Celeste.
Questa 1a Santa Trinità massonica è il povero cristiano che entra nella Massoneria come “Pietra grezza” che deve essere lavorata per farne, prima, una “Pietra cubica” (11° grado) e poi una “Pietra cubica a punta”, o “Pietra perfetta” o Maestro massone, o Uomo-Dio (15° grado), che rappresenta la blasfema 2a Santa Trinità massonica.
Perché questo avvenga, bisogna che i 3 elementi Terra, Acqua e Fuoco, insieme ai 2 sessi della divinità, (il Culto del Fallo) formino il Corpo del Mondo, e “sviluppati dalla forza del Fuoco (la ribellione a Dio), questi elementi producano con l’Aria, l’Anima del Mondo (o anima giudaica) e, mediante la Luce (la dottrina gnostico-massonica), lo Spirito Santo (satanico).
Corpo, Anima e Spirito Santo formano la 2a Santa Trinità che si incorpora nell’Uomo-Dio.
In altre parole, il povero cristiano entrato in Massoneria, viene corrotto con la perversione sessuale e, con lo spirito di ribellione a Dio, acquisisce un’anima che obbedisce solo agli istinti e, con la dottrina massonica, riceve uno Spirito Santo... satanico; ed ecco il risultato: il Maestro massone!
E cosa significa la strana aureola a forma ottagonale sui 4 animali? Ormai sembra chiaro: simboleggia la Stella a 8 punte di Lucifero, la Stella delle iniziazioni massoniche. E le mani che indicano 3, 3, 3, 1?
Entrando al 1° grado, ed essendo 11 i gradi della prima serie, la somma 3 + 3 + 3 + 1 = 10 simboleggia il numero dei gradi per completare la serie.


Non ci sono più dubbi: stiamo entrando in un tempio massonico!






               


Queste due immagini, tratte dal libro “La simboligia massonica” del Boucher, appaiono nel capitolo “L’Apprendista” al punto 5: “I tre viaggi e i 4
elementi”. I 4 elementi, secondo E. Levi, (Les Mystères de la Kabbale) sarebbero: Toro = Terra; Uomo = Acqua; Leone = Fuoco; Aquila = Aria.