lunedì 19 settembre 2011

PAPA PAOLO VI: LE CONCLUSIONI

PAPA PAOLO VI: LE CONCLUSIONI

di Michel Upmann

Il fatto che Don Villa nel corso di questi anni ha detto e documentato la "Verità" su Paolo VI, non è stato, certo, per calpestarne la memoria, già al giudizio della Storia, ma è un diritto di mettere in chiaro quello che Lo riguarda come uomo, come cristiano, come Sacerdote, come Vescovo, come Papa, perchè il tacerne, l'occultarne o negarne la discussione sarebbe un'offesa alla "Verità", oltre che al Diritto canonico e a quello civile.
Comunque, il metodo di studio critico non vieta affatto il dibattito aperto e libero per mettere in luce anche tensioni, gli scontri, le deviazioni dogmatiche e normative che si sono avute nel vaticano II.
Quindi, Don Villa come il sottoscritto, ha contestato anche l'inspiegabile proposta di beatificazione di Papa Montini, non è certo il caso di uscire con insulti, nè di lanciare condanne quando la ragione direbbe, invece, di portare altri documenti che abbiano a provare un eventuale errore di giudizio di Don Villa che nell'arco di 50anni ne ha raccolti tutti in un senso.
Forse che chi serve la "Verità" manchi di Carità?...
Oggi, invece, i sovvertitori della Dottrina di Cristo, vengono non solo salutati, ma anche accolti in casa, in Chiesa, e vengono onorati e premiati con ruoli di prestigio, benchè avvelenatori di anime e contestatori d'ogni "Verità" che, nel passato, furonosempre credute.
Perciò, la posizione di Don Villa, è la posizione di moltissimi cattolici, una "Crociata", anche per il diritto di reclamare, il diritto di poter compiere il dovere di "alter Christus", di proclamare, appunto la "Verità".

sabato 17 settembre 2011

L'ERESIA-BESTEMMIA DEL VESCOVO DI BERGAMO


L'ERESIA-BESTEMMIA DEL VESCOVO DI BERGAMO
di Michel Upmann

Su Chiesa viva del maggio scorso, il sacerdote Luigi Villa, aveva scritto un pezzo sul testo recitato da Monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo. Testo dove ci sono moltissime implicazioni teologiche su quell'affermazione che fa rabbrividire " Gesù di Nazareth è un laico".
Don Villa non ha mai avuto risposta alla sua "denuncia" su quella frase blasfema contro la Divinità di Cristo. Che se fosse stata fatta in circoli che conosciamo, allora ci potremmo anche passare sopra.
Una vecchia regola dice: chi tace acconsente! ed il silenzio del vescovo fa rumore, e per amore a Gesù Cristo, che io vedo sempre nella gloria che Gli spetta!.
Don Villa dice: che nella lingua italiana una proposizione letteraria è esatta e sicura quando è composta di un soggetto, predicato verbale e complemento, proprio come la frase del Vescovo Beschi: Gesù di Nazareth è un laico.
Quindi per Monsignor Beschi, Gesù non era "Sacerdote", tanto meno "Sommo Sacerdote"!!!
Mi pongo una domanda e con me altri cattolici: ma allora, il Vescovo di Bergamo, affermando la frase blasfema che annulla la divinità di Cristo, non sarà, forse, anche Lui un vescovo di quella schiera episcopale che, da anni, sta lavorando per annullare la SS. Trinità, disconoscendone la Seconda persona, che si è incarnata per apportarci la Rivelazione , per essa salvarci? (rimarca Don Villa).
Ma allora il Vescovo Beschi, vuole anche lui quel"Nuovo Ordine Massonico che liberi la Chiesa dalla sua natura dogmatica, per farla " assolvere " dal suo passato con un processo di scristianizzazione che porti a un completo rovesciamento del primato religioso ad una secolarizzazione, mediante un sincretismo ecumenico, fondato sulla filosofia moderna da cui nascerà quella "Nuova Religione" e quella "Nuova Chiesa" sognata da Paolo VI? A queste domande di Don Villa, anche io vorrei sentire risposte serie e circostanziate. E liberamente dico se non si è cattolici, preferisco si faccia proselitismo d'altro, ma fuori dalla mia Chiesa.

venerdì 16 settembre 2011

Massoni e Feccia Luterana contro Il Papa nella sua Germania tra polemiche e contestazioni: defezioni in Parlamento pubblicata da Michel Upmann il giorno venerdì 16 settembre 2011 a


Massoni e Feccia Luterana contro Il Papa nella sua Germania tra polemiche e contestazioni: defezioni in Parlamento




Il Papa nella sua Germania tra polemiche e contestazioni: defezioni in Parlamento
CITTA’ DEL VATICANO - Sembrano davvero lontani i tempi in cui l’elezione di Papa Ratzinger in Germania venne salutata dalla Bild con titoli enfatici a tutta pagina con su scritto Wir sin Papst, noi siamo Papa. In quella frase sembrava racchiuso l’orgoglio corale di avere finalmente un pontefice tedesco. A distanza di sei anni qualcosa sembra essere cambiato. Probabilmente a causa della bufera scoppiata un paio d’anni con la scoperta di vecchi casi di abusi - anche nella diocesi di Monaco - che hanno letteralmente scioccato i cattolici tedeschi. Ma i Luterani, la vera feccia sulla terra stanno sorpassando a braccietto insieme con i loro amichetti Massoni, anche delle frange antipapali francesi...
Dal 22 al 25 settembre Benedetto XVI tornerà nella sua terra natale per la terza volta e ad accoglierlo ci sarà una atmosfera non proprio così favorevole. Considerando le proteste che alla vigilia covano sotto la cenere, a cominciare dalla defezione annunciata di decine di deputati soprattutto della sinistra (Linke) e dei verdi: hanno fatto sapere che non saranno presenti in Parlamento quando pronuncerà il discorso al Bundestag per sottolineare la laicità della Repubblica. Accanto a questo dissenso si aggiunge l’attività venata di anticlericalismo del movimento degli omosessuali così come il disaccordo espresso da alcuni gruppi dei cattolici di base che chiedono l’apertura di una discussione sul tema controverso e spinosissimo dei divorziati risposati e del sacerdozio femminile. Sarà un viaggio non solo complicato e pesante dal punto di vista logistico, ma anche piuttosto difficile, come ha ammesso il portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi.
I parlamentari tedeschi «decideranno loro cosa ritengono il caso di fare» ha cercato di minimizzare, gettando acqua sul fuoco. «Il Presidente del Bundestag ha invitato ufficialmente il Papa, come ha fatto in passato con altre personalità. Non è mio compito dire se i deputati di un’assemblea parlamentare pluralista devono essere presenti o meno». Di certo, ha aggiunto Lombardi, il pontefice farà un discorso «per persone che sono interessate, se qualcuno ha obiezioni non dipende da lui». Prima di Papa Ratzinger solo un altro pontefice ha fatto un discorso in Parlamento, Giovanni Paolo II che parlò a quello polacco e nel 2004 a Montecitorio.
Persino l’episcopato tedesco non sembra essere compatto, tanto che alcuni vescovi hanno manifestato il desiderio di avere qualche segnale di apertura verso la questione dei divorziati risposati. Un gruppo di teologi - tra cui Hans Kueng e Peter Huenermann - ha pubblicato il ‘Memorandum Freiheit’, un manifesto molto critico. Ma difficilmente il Papa risponderà alle questioni che gli sono state poste: «Non mi aspetterei che il Papa entri in punti di discussione molto particolari» ha aggiunto Lombardi invitando a non avere letture superficiali di questo viaggio. «Il punto per il futuro della Chiesa non è se ci sarà il celibato dei preti o meno, ma se la società crederà o meno a Dio. Domandarsi dov’è Dio non è evitare i problemi».
L’appello dei teologi affronta questioni come la partecipazione dei fedeli alla vita ecclesiale, le unioni omosessuali, i divorziati risposati. «La conferenza episcopale tedesca - ha ricordato padre Lombardi - ha avviato un processo di dialogo con i firmatari e vi è stato anche un primo importante momento di incontro a Manheim, sul quale il Papa è stato informato a Castel Gandolfo». Non è invece escluso che il Papa incontri alcune vittime di preti pedofili anche se di conferme ufficiali non ce ne sono. Potrebbe avere un colloquio con loro sia a Berlino, che a Erfurt o a Friburgo, le tre tappe della visita. In numerosi degli ultimi viaggi internazionali - Australia, Stati Uniti, Malta, Gran Bretagna - Benedetto XVI ha incontrato delle vittime di sacerdoti pedofili.

mercoledì 14 settembre 2011

La vita di san Francesco secondo Emma Bonino

La vita di san Francesco secondo Emma Bonino



Che Emma Bonino parli molto di Chiesa è noto, ovviamente sempre per attaccarla. Ma che adesso si improvvisi anche teologa è davvero una novità. Lo ha fatto qualche giorno fa sul giornale online Il Post, all’interno di un articolo che, tanto per cambiare, aveva a tema i presunti privilegi fiscali della Chiesa. 

Secondo la Bonino quella radicale non è una battaglia da nemici della Chiesa, anzi veramente “anticristiano” è solo “l’uso del denaro a fini del potere. Quel potere che rende meno libera la stessa comunità religiosa rispetto alla sua reale vocazione. Se questo significa essere nemici della Chiesa, allora lo era anche San Francesco. Non a caso nessun Papa ha mai scelto di chiamarsi con il suo nome”.

Ecco, la Bonino pretende di insegnare il Vangelo al Papa e si considera anche esperta di Storia della Chiesa, lasciando intendere che nessun Papa abbia scelto il nome Francesco per indifferenza se non ostilità nei confronti del Serafico. Una sciocchezza che non merita nemmeno la smentita. Basterebbe ricordare che la tradizione vuole il nome pontificale scelto fra quelli dei primi successori di Pietro; tant’è vero che, secondo l’Arcivescovo di Cracovia Macharski, Wojtyla avrebbe voluto chiamarsi Stanislao I in omaggio al santo protettore della Polonia, ma i cardinali suggerirono di non infrangere la consuetudine. Inoltre sarebbe bizzarro accusare la Chiesa di scarsa simpatia nei confronti della filosofia tomista perché manca un papa Tommaso o di dubbi sulla distinzione fra Gerusalemme terrestre e celeste perché manca un papa Agostino.

Ma più irritante ancora è la falsa immagine di San Francesco, come al solito presentato come un pauperista nemico dei beni temporali della Chiesa, un ribelle all’autorità ecclesiastica, quasi uno scismatico mancato.

È noto che al poverello d’Assisi siano state appiccicate molte etichette, che in tanti lo tirano per il saio. Lo hanno trasformato in un pacifista (invece partecipò alla quinta crociata), in un ecumenista filo-islamico (invece cercò di convertire i musulmani e il sultano d’Egitto), in un ecologista (mentre lodava la Creazione per meglio lodare il Creatore e non idolatrava certo la pagana Madre Terra). Però la macchietta del San Francesco polemico con le ricchezze più o meno nascoste nei sotterranei del Vaticano è quella che ottiene sempre maggior successo. Per anni è stata un cavallo di battaglia dei comunisti e ci stupiamo un poco che venga riesumato da una convinta liberista come la Bonino.

E allora chiariamo le cose, ancora una volta. Francesco sposò la povertà per sé e per l’ordine da lui fondato non per criticare i beni temporali di Roma e dare vita ad una anti-Chiesa ma per abbandonarsi totalmente alla Provvidenza, per fuggire ogni sicurezza mondana, ogni desiderio materiale. Non chiese mai che tutta la cristianità seguisse il suo esempio, sapeva che la specificità del suo ordine rientrava in un superiore equilibrio in cui ogni espressione della fede in Cristo, nel rispetto dei dogmi, è legittima. È una cosa difficile da far entrare in testa agli anticlericali, ma il cattolicesimo non è un’ideologia, bensì una realtà viva e grande al punto da potersi contraddire al suo interno: c’è posto per le sobrie cappelle romaniche dai muri grigi come per il fasto degli appartamenti Borgia e delle cattedrali barocche. Se la povertà simboleggia l’umile nascita di Gesù in una stalla, gli ori richiamano la sua gloriosa resurrezione e lo splendore del paradiso celeste.
San Francesco non ebbe la pretesa di sostituirsi al papa, di essere più cristiano di lui, anzi esercitò sempre la più decisa obbedienza alle decisioni del trono di Pietro.

Sfidiamo la Bonino e con lei tutti i radicali e tutti i cattocomunisti: trovino negli scritti francescani, nelle due Legende, nelle regole da lui dettate, nei Fioretti almeno una citazione per sostenere l’immagine del Francesco ribelle a Roma. Si mettano a leggere, avranno solo da imparare.

«Cristiani perseguitati, un'emergenza umanitaria»

«Cristiani perseguitati, un'emergenza umanitaria»


Sono cristiani tre quarti delle persone perseguitate e discriminate per la loro fede nel mondo. Questo dato statistico, ricordato di recente anche dal Papa, ha fatto da sfondo il 12 settembre a Roma  al vertice dell'OSCE, l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, sul tema "Prevenire e rispondere agli incidenti e ai crimini di odio contro i cristiani" che si è svolto al Centro De Gasperi del Ministero dell'Interno.

Da quando sono stato nominato, il 5 gennaio 2011, Rappresentante dell'OSCE per la lotta all'intolleranza e alle discriminazioni contro i cristiani, ho pensato e promosso questa iniziativa, fortemente sostenuta dal ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, dalla Santa Sede e dalla presidenza di turno, lituana, dell'OSCE. Quest'anno l'OSCE ha organizzato un analogo vertice a Praga sull'antisemitismo e ne ha in programma uno a Vienna sulle discriminazioni di cui sono vittima in alcune regioni del mondo i musulmani.

Il vertice di Roma non corrisponde a un manuale Cencelli delle persecuzioni religiose, ma nasce dalla consapevolezza - ricordata in tre occasioni recentemente anche da Benedetto XVI - che le persecuzioni e discriminazioni dei cristiani sono da una parte le violazioni della libertà religiosa più diffuse e gravi nel mondo, dall'altra quelle di cui si parla meno e che sono meno conosciute. Da questo punto di vista, che l'evento sia stato organizzato è per certi versi più importante di qualunque singolo discorso tenuto a Roma.

Ma la partecipazione - oltre l70 delegati, un record per questo genere di eventi - e i discorsi sono stati a loro volta di speciale livello. La sessione iniziale, da me introdotta dopo l'inaugurazione in Campidoglio da parte del sindaco Gianni Alemanno, ha visto le relazioni del metropolita Hilarion,  "ministro degli Esteri" del Patriarcato di Mosca della Chiesa Ortodossa, e del vescovo mons. Dominique Mamberti, incaricato dei rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato vaticana, il quale ha affermato nel suo importante intervento che non si può ridurre la libertà religiosa alla sola libertà di culto, e che discriminazioni e tentativi di emarginare i cristiani sono in corso anche in Occidente e anche in Europa.

Oltre alle massime autorità dell'OSCE (il nuovo segretario generale italiano, Lamberto Zannier, e il direttore dell'Ufficio delle Istituzioni Democratiche e dei Diritti Umani, Janez Lenarcic) e al sottosegretario alla Difesa italiano Giuseppe Cossiga (che da mesi segue il problema dei cristiani perseguitati) hanno partecipato al vertice delegazioni di 56 Paesi, di altre organizzazioni internazionali e di una cinquantina di organizzazioni non governative. È stata la prima volta che un vertice internazionale ha chiesto esplicitamente che si riconosca quella dei crimini di odio contro i cristiani come una categoria di rilievo anche giuridico e come un'emergenza umanitaria. Questi crimini sono commessi principalmente in Africa e in Asia - in Paesi che non fanno parte dell'OSCE - ma le nazioni dell'area OSCE (USA, Canada, Europa, Asia Centrale) possono e devono urgentemente coordinarsi fra loro per un intervento più incisivo in queste regioni.

I crimini contro i cristiani però sono in preoccupante aumento anche nell'area OSCE: violenze e aggressioni contro sacerdoti, religiosi e "predicatori di strada" protestanti e soprattutto attacchi alle chiese e ai cimiteri.

Al vertice di Roma è stato citato il caso della serva di Dio suor Laura Mainetti (1939-2000), di cui è in corso la causa di beatificazione, uccisa nel 2000 a Chiavenna da tre ragazze che erano state indotte da siti Internet all'odio e alla violenza contro la Chiesa Cattolica. È stata presentata anche una statistica della Gendarmeria francese secondo cui una volta ogni due giorni in Francia è attaccata una chiesa cattolica o un cimitero con profanazioni, distruzioni o gesti vandalici. Di soliti questi attacchi sono attribuiti dalla stampa a "giovani balordi" ma sempre più spesso sono rinvenute scritte con slogan contro la Chiesa o i preti che portano a inserire questi attacchi nella categoria dei crimini di odio. E le teorie criminologiche sui crimini di odio insegnano che dalle violenze sulle cose a quelle sulle persone non c'è che un passo.

Il vertice è stato tenuto - tranne la seduta inaugurale - a porte chiuse e le sue proposte operative saranno contenute in un rapporto che farà seguito all'evento, ma una delle idee più citate è stata quella di creare una banca dati internazionale sui crimini contro i cristiani, che favorisca sia la consapevolezza e la conoscenza del fenomeno sia la collaborazione tra le polizie. Ma soprattutto è necessario diffondere presso l'opinione pubblica internazionale la consapevolezza di una doppia emergenza.

La prima è la vera e propria persecuzione sanguinosa dei cristiani in numerosi Paesi con omicidi, stupri, torture. Certamente di questi orrori non sono responsabili i Paesi occidentali, ma essi possono fare di più coordinandosi fra loro per esercitare pressioni più efficaci sui governi che perseguitano le minoranze cristiane. L'Italia è uno dei Paesi più consapevoli e attivi in questo campo, ma il gruppo di governi che collaborano con il nostro nel denunciare e  cercare di fermare le persecuzioni dei cristiani è ancora decisamente troppo esiguo.

La seconda emergenza è quella dell'intolleranza e discriminazione contro i cristiani in Occidente. Nessuno vuole paragonare le torture o gli omicidi in Africa o in Asia con i tentativi laicisti di emarginazione del cristianesimo dalla vita sociale in Europa o le campagne di ridicolo e ostilità contro la Chiesa di alcuni media occidentali. C'è tuttavia, come spiega il Papa, un effetto piano inclinato. «Nemo repente fit pessimus», insegnava san Bernardo (1090-1153): non si arriva subito al peggio. Si comincia con il ridicolo e la discriminazione e si arriva ai veri e propri crimini. Che si cominci a prendere nota, a studiare, a fare sapere che esistono crimini di odio contro i cristiani anche in Occidente è un frutto comunque importante del vertice OSCE di Roma.

Una pagliacciata e un'infamia

Una pagliacciata e un'infamia

di MI







Gli psicologi hanno scoperto che molti bambini hanno paura dei pagliacci, e i film dell’orrore sfruttano abilmente i postumi di questa paura. C’è spesso qualcuno vestito da pagliaccio che si rivela alla fine del film un serial killer o uno stupratore. Il legame fra pagliacciata e infamia fa da sfondo anche alla denuncia presentata contro il Papa e alcuni dei suoi principali collaboratori alla Corte Penale Internazionale dell’Aja.

Benedetto XVI – nelle intenzioni dei suoi accusatori americani – dovrebbe fare la fine auspicata per Gheddafi o per i signori della guerra del Congo, ed essere portato in manette in tribunale per rispondere di crimini contro l’umanità. Pagliacciata e infamia. Pagliacciata dal punto di vista giuridico, e per tre motivi.

Primo: perché la Corte penale internazionale, istituita con lo Statuto di Roma del 1998 – cui lo Stato della Città del Vaticano, come del resto gli Stati Uniti e altri Stati, non ha peraltro mai aderito – è competente per i casi di «attacco generalizzato e sistematico contro la popolazione civile», intenzionalmente e personalmente ordinato dall’imputato. Neanche un pazzo può immaginare che il Papa abbia ordinato una guerra al mondo a colpi di abusi sessuali commessi dai preti. Secondo: perché la competenza della Corte è residuale e complementare. Interviene quando nessun singolo Stato vuole o può agire per punire crimini particolarmente gravi. Dei crimini dei preti pedofili si occupano centinaia di tribunali in numerosi Paesi del mondo. Non scatta dunque la competenza residuale della Corte dell’Aja. Terzo, perché la Corte si occupa di chi commette personalmente crimini e non di chi omette di punirli o non li punisce abbastanza severamente – diversamente, il suo ambito d’intervento sarebbe così ampio da sovvertire tutte le giurisdizioni nazionali.

Neppure gli estensori
 della denuncia pensano che il Papa abbia personalmente abusato di bambini o ordinato a singoli sacerdoti di abusarne. Accusano solo il Papa e la Chiesa di non avere reagito con sufficiente tempestività ed efficacia. Ma c’è anche l’infamia. Perché le accuse – oltre a non rientrare nella competenza della Corte penale internazionale – sono false. Scandalosamente false. Non è falso, naturalmente, che ci siano stati e ci siano ancora – anche se il numero dei casi nuovi è in costante diminuzione – preti pedofili. Benedetto XVI ha parlato più volte di sporcizia, vergogna e disonore per la Chiesa, in nessun modo associandosi ai tentativi di negare o minimizzare il fenomeno messi in atto – oggi, per la verità, sempre più raramente – da qualche pubblicista cattolico o qualche vescovo.

Ma la menzogna clamorosa consiste nell’accusare il Papa di avere promosso in passato – quando era prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede – o di promuovere ora una linea morbida sui preti pedofili. È precisamente il contrario. Mi occupo come studioso della questione dei preti pedofili da più di vent’anni, e ho fatto parte di commissioni d’inchiesta pubbliche e private. Da quando il cardinale Ratzinger ha cominciato ad avere responsabilità sul tema, semmai è stato accusato di violare i diritti della difesa con una serie di misure durissime e draconiane contro i sacerdoti colpevoli di abusi. Basterebbe pensare al costante allungamento dei termini di prescrizione. Oggi un sacerdote pedofilo può essere perseguito fino a vent’anni dopo il compimento del diciottesimo anno da parte della sua vittima. Questo vuol dire che se un prete abusa oggi di un bambino di quattro anni, la prescrizione scatterà solo nel lontano anno 2045.

Nessun Paese al mondo dove esiste la prescrizione contempla termini così lunghi. E il diritto canonico è oggi più severo della maggioranza delle legislazioni degli Stati anche con i sacerdoti che scaricano pornografia minorile da Internet – una riforma promossa dal cardinale Levada e appoggiata dal cardinale Bertone, anche loro ora assurdamente denunciati all’Aja. Tutte queste riforme sono state volute in modo sistematico e tenace, più che da chiunque altro, prima dal cardinale Ratzinger e poi da Benedetto XVI, che ha pure usato parole senza precedenti nella storia della Chiesa per denunciare lo scandalo e la vergogna della pedofilia clericale.

È grottesco e infame che si accusi proprio lui di proteggere – anzi, secondo la denuncia all’Aja, di organizzare – i pedofili. I giudici – anche quelli internazionali – ci hanno abituato a sorprese, in genere negative, ma tutte le previsioni degli specialisti vedono gli avvocati americani, come si dice nel loro Paese, «buttati fuori dalla Corte», cacciati a calci giù dalle scale del Tribunale che avevano imprudentemente risalito. Se così non fosse, avrebbe ragione chi considera quella dell’Aja un’istituzione potenzialmente eversiva e pericolosa: opinione espressa a suo tempo non da Gheddafi, ma dagli Stati Uniti, che come si è accennato non hanno mai voluto aderirvi. Se invece le cose andranno secondo le più logiche previsioni, e tutto finirà in una bolla di sapone, ci si potrà chiedere perché qualche organizzazione americana ha speso così tanto tempo e denaro per quella che resta una pagliacciata. La risposta non attiene alla pagliacciata, ma all’infamia.

Si vogliono colpire il Papa e la Chiesa Cattolica perché danno fastidio, perché sono i soli a opporsi alla dittatura del relativismo, della cultura della morte sostenuta dalle lobby miliardarie delle cliniche per gli aborti e per l’eutanasia e delle industrie delle pillole abortive, e all’ideologia di genere che ha alle spalle l’enorme potere delle lobby omosessuali. La protezione dei bambini dalla pedofilia – che sarebbe di per sé sacrosanta – è spesso solo un pretesto. Proprio lunedì si è concluso a Roma un vertice dell’OSCE(Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) sui crimini di odio contro i cristiani, commessi non in qualche zona remota dell’Africa o dell’Asia ma nell’area OSCE, cioè nell’America del Nord e in Europa. Il vertice ha rilevato come esista un attacco ai cristiani in tre stadi: dalla cultura dell’intolleranza si passa alla discriminazione – che è un insieme di attacchi giuridici alla Chiesa – e in questo clima qualche esaltato passa anche alla violenza contro gli edifici di culto e contro le persone.

La pagliacciata e l’infamia vengono ora a confermare che esiste davvero in Occidente un’emergenza legata all’intolleranza e alla discriminazione contro la Chiesa. E che i princìpi non negoziabili, su cui si misura se un politico merita il sostegno dei cattolici, dai tre ricordati per anni dal Papa – tutela della vita, della famiglia e della libertà di educazione – sono ormai passati a quattro. Vi si aggiunge la difesa dellalibertas Ecclesiae, della possibilità per la Chiesa di svolgere liberamente la missione che il Signore le ha affidato contro l’intolleranza, la discriminazione e la violenza, contro attacchi quotidiani e feroci, contro pagliacciate e infamie che hanno ormai superato il livello di guardia in tutto il mondo, Occidente compreso. I politici che non sono capaci di dire basta a tutto questo non meritano la nostra fiducia.

martedì 13 settembre 2011

PEDOFILIA: SNAP USA PINTA DALLA MASSONERIA DENUNCIA PAPA A CORTE AIA, PER ESPERTI ''POCHE CHANCE''


PEDOFILIA: SNAP USA PINTA DALLA MASSONERIA DENUNCIA PAPA A CORTE AIA, PER ESPERTI ''POCHE CHANCE''

L'abominevole iniziativa della organizzazione statunitense Snap, dire poco vergognosa, viscida e senza senso che ha chiesto ufficialmente al Tribunale Penale Internazionale dell'Aia di investigare contro papa Benedetto XVI per gli abusi sessuali commessi dai preti cattolici ha ''poche chance'' di essere accolta dalla Corte. Ma la verità dovrebbe essere detta: loro la SNAP organizzazione fortemente massonica, con l'uso indiscriminato dei pastori protestanti che si sono venduti per pochi spiccioli, ecco che tentano l'assalto che non troverà mai l'alba. Da cattolico dico peccato, e sapete perchè? perchè mi piacerebbe poter rendere noti i nomi dei Prelati che hanno commesso il reato di pedofilia, e oltre ad essere colpevoli, dovremmo dire che sono tutti iscritti alla massoneria. E quindi la verità gli si torcerebbe contro. Meschini fino all'inverosimile. Viscidi come una serpe. La massoneria cerca di distruggere la Chiesa da sempre, ma non vi riusciranno.
Anche il dottor Herman van der Wilt, professore di legge internazionale presso l'Universita' di Amsterdam. ''Prima di tutto'', ha detto all'AFP, ''perche' il prerequisito per i crimini contro l'umanita' e' che siano stati perpetrati da uno Stato o un'organizzazione assimilabile a uno Stato, quindi nulla, e poi nonostante i numeri limitatissimi loro i pedofili non appliacavano i dogmi della chiesa ma adoravano il Grande Architetto massonico, quindi un abominio, che la chiesa ha più volte scomunicato.
Secondo, perche' il Tribunale internazionale non puo' indagare su nessun crimine commesso prima del 1 luglio del 2002, hanno in cui e' iniziato il suo mandato in base allo statuto di fondazione''. Peccato mi dico, in vista dell'uscita del mio libro contro la Massoneria Satanica ritualistica dentro la chiesa, in cui io farò nomi e cognomi e fatti e luoghi.
Fiero di essere cattolico.
Michel Upmann


CYBER PATROL: U.S. PINT SNAP FREEMASONRY BY POPE DENOUNCES COURT, THE HAGUE, FOR A FEW EXPERTS''Chance''CYBER PATROL: U.S. PINT SNAP FREEMASONRY BY POPE DENOUNCES COURT, THE HAGUE, FOR A FEW CHANCES EXPERTS''''The Abominable initiative of the U.S. organization Snap , say a little shameless, slimy and meaningless that has officially asked the International Criminal Court in The Hague to investigate against Pope Benedict XVI for sexual abuse committed by Catholic priests''has little chance of being accepted by the Court''. But the truth should be told: SNAP them highly Masonic organization, with the indiscriminate use of Protestant pastors who have sold for pennies, that's attempting to assault that will never dawn. As a Catholic I say shame, and you know why? because I would like to disclose the names of the prelates who have committed the crime of pedophilia, and besides being guilty, we should say that they are all members of Freemasonry. And then the truth around and bite him. Petty beyond belief. Slithering like a snake. Freemasonry seeks to destroy the Church has always been, but they will not succeed.
Even Dr. Herman van der Wilt, professor of International Law at the University 'in Amsterdam. ''First of all,''he told AFP, because'''the prerequisite for crimes against humanity' and 'have been committed by a State or an organization similar to a state, then nothing, and despite their very limited numbers, then the pedophiles do not appliacavano the dogmas of the church but loved the Grand Architect of Freemasonry, and an abomination, that the church has excommunicated several times. Second, because 'the International Tribunal can not' investigate any crime committed before July 1 of 2002, and in which 'began its mandate under the bylaws of the foundation.'' Too bad I say, in view of the output of my book against Freemasonry Satanic rituals in the church, where I will first and last names and places and facts. Proud to be Catholic. Michel Upmann

LETTERA APERTA del GIUDICE PAOLO FERRARO / Relazioni Satanico-Massoniche/ Indagini pubblicata da Michel Upmann


LETTERA APERTA del GIUDICE PAOLO FERRARO / Relazioni Satanico-Massoniche/ Indagini







pubblicata da Michel Upmann il giorno martedì 13 settembre 2011 alle ore 1.45
LETTERA APERTA del GIUDICE PAOLO FERRARO
AL presidente del CSM
Al vicepresidente del CSM
A tutti i membri del CSM
Sigg.ri laici e togati del CSM, l’organo che deve tutelare l’indipendenza della Magistratura e la sua fedeltà alla Costituzione,
molto di quello che è accaduto e accade è a mio avviso imputabile a disinformazione, qualche distorsione, ed una programmatica gestione del silenzio, che solo consente di colpire individualmente anche intellettuali, magistrati, persone di valore che toccano quello che Voi non potete non conoscere.
Il mio pensiero corre a Carlo Palermo, a Clementina Forleo, a Luigi De Magistris, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, e a tanti che hanno osato andare o indicare oltre quello che è a chiunque noto come il terzo livello.
La vicenda che è ormai nota a tutto il paese non è il caso di un Magistrato stranito.
Questo Magistrato era additato ad esempio e parlano per lui pareri, storia, riconoscimenti collettivi e oggi anche alcune consulenze, non certo fatte per argomentare sul suo stato di salute, ma per lasciare traccia clamorosa nella storia di una vicenda che sta delegittimando il CSM dinanzi a tutto il paese.
Come Voi non sapete, o sapete, nel novembre 2008 depositai una denuncia su fatti gravi appresi che avvenivano nella Cecchignola, a Roma.
Non avevo allora né le categorie, né i percorsi culturali che mi consentissero di inquadrare a fondo, non prevedevo reazioni violente, clandestine, organizzate.
Neanche immaginavo che si potesse tentare di far passare per folle, o disturbato, una persona che adempi va ad un suo dovere civico preciso in perfetta coerenza con la sua deontologia ed etica professionale.
Da innumerevoli dati, registrazioni audio, mail, sms, conoscenze dirette ed indirette emergeva un quadro che lascio a Voi giudicare.
Una setta esoterica, a copertura satanica, esercitava tutte le attività note a chiunque non chiuda gli occhi: vi partecipavano militari, ufficiali, alcune donne, ragazzini e un memoriale inequivoco è agli atti della V Commissione del CSM.
Se siete quello che la Costituzione Vi affida, pretendete di leggerlo.
Il quadro delle manovre utilizzate per tappare la bocca ad un Magistrato per bene, ha fatto emergere prima ancora che potessi classificarla, una realtà agghiacciante.
Non inverosimile, non incredibile, non velleitariamente indicata; ma certa, vera, poi man mano confermatasi.
Signori, militari di un Ordine, psichiatri deviati, pronti a coprire, magistrati intenti a delegittimare e oggi anche in particolare membri laici, di elezione politica, hanno insieme coperto ciò che emerge inequivocabilmente.
All’epoca fui sottoposto ad un vero e proprio sequestro di persona, illustrato oltre ogni dubbio nel memoriale, uno psichiatra occultò la verità, organizzò il condizionamento di solo alcuni miei parenti e fu posta una presunta pietra tombale.
Da allora, ho raccolto prove, indizi, registrato condotte inaccettabili e avuto conferme dirette del tutto.
Vi è un Primario psichiatra che ha parlato di vicenda affollata da persone pericolose, un altro da me scelto dopo aver saputo quale storia avesse, che in camera caritatis, ma di fronte a testimoni, ha detto, parlato, indicato la sua scelta e strada a partire dalla fine degli anni ’80, non sono io a parlare di Illuminati, incappucciati, massoneria, Progetto Monarch, e di arruolamento di psichiatri, di una porzione delle Forze dell’Ordine, e di una strategia occulta.
Sono i fatti che parlano: ed ora, insieme ai fatti, decine di migliaia di persone, che presto saranno centinaia di migliaia.
Gli audio che per una incredibile archiviazione consentivano solo di sentire “una donna sola, intenta a lavori casalinghi”, sono stati ormai sentiti da decine e decine di Avvocati, intellettuali, politici, psicologi, e psichiatri democratici e non deviati.
Costituiscono la prima prova storica, verificabile, da me logicamente analizzata – prima ancora che sapessi di che si parlava.
Una setta, al lavoro, una donna soggiogata, scissa, usata; dei ragazzini coinvolti, ma anche un estendersi di quella realtà ad altri lidi.
Napoli, Capua, Caserta, Milano, Genova.
E il Progetto, confessato, immaginificamente ricondotto ad un modello ideale di “Società Romana”: i Centurioni, la forma sostitutiva della Religione, il sesso come governo, dominio, e ricatto, gli strumenti: antichi, moderni, scientifico – militari.
Potrei allegarvi tonnellate di documenti, analisi, riscontri; non lo farò.
Vi dico solo che altro arruolato, o limitrofo, ha parlato del Grande Progetto, della sua elaborazione, della sua sperimentazione, del suo estendersi a parte della società, a vertici giudiziari, al mondo del controllo autoritario e violento, tramite la psichiatria, al mondo della sola informazione ufficiale e cartacea.
Un grave errore è stato commesso: sottovalutando risorse etiche, morali, intellettuali, e instradando, mediante la violenza esercitata, un uomo, magistrato, cittadino, un cincinnato intento alla sua diligente e motivata attività professionale ed umana.
Oggi Vi guarda tutto il Paese: perché anche chi fa finta di non sapere legge, compulsa, alcuni nervosamente.
Di una gravità immensa è stato il provvedimento “cautelare” adottato.
Esso, redatto da un magistrato di cui avevo stima, inanella formalmente atti e valutazioni, tutti dimostrati inconcludenti, artefatti, formalmente costruiti.
Vi invito ancora una volta a leggere il solo Memoriale.
Non uno dei giudizi adottati attinge alla realtà profonda dei fatti.
Ma non sprecherò parole, argomenti, allegati, centinaia di sms e mail, analisi di dati audio, riscontri culturali e scientifici.
E’ compito Vostro accertare la verità, difendere la Istituzione pensata per garantire la legalità costituzionale.
Leggete, attingete alla montagna di informazioni che sono a portata di tastiera.
Usate le Vostre doti umane, professionali e l’unica consapevolezza politica che vi è oggi concessa dinanzi ad un Paese che Vi guarda.
Un progetto massonico nero, con un’idea dell’uomo materiale, e una volontà trasversale di vertice è stato scoperchiato.
I soli documenti denunce di terzi anche queste depositate, dimostrano quanto arrogante, violento, sia stato il tentativo di frenare un percorso che porta ad una verità storica e politica democraticamente condivisa.
Questo percorso non è arbitrario, è infarcito di fatti, analizzato mediante il medesimo processo logico – induttivo concreto che ha fatto di me il Magistrato che so di essere.
Falsificate popperianamente qualunque dato; esercitate il Vostro sereno diritto di critica.
Ma invitate il relatore della pratica in V Commissione ed al CSM a dar conto delle sue innumerevoli omissioni, e del perché non abbia dato conto della opposta inequivoca ricostruzione.
Mentre Voi assolverete al Vostro ruolo, il Paese viene informato, formato, reso consapevole, e per la prima volta, un percorso unitario riporta al centro del futuro di uomini e donne i valori etici, il valore della persona, una concezione dell’uomo integrale, rispettosa della identità dell’essere umano.
A chiunque di Voi vorrà, verrà consegnato tutto il materiale documentale digitale e cognitivo necessario.
Il perito da Voi nominato e un consulente da me scelto, per farlo uscire allo scoperto, si apprestano a dare spunti, indicazioni, che sono note come “pista psichiatrica”.
In rete vi sono le relazioni che dimostrano la natura e le finalità di questo inane tentativo.
Non Vi consegnate al giudizio della storia nell’era decadente della Democrazia, segnata da oscure manovre e poteri forti.
Ribellatevi a un ruolo ed un destino che nulla hanno a che fare con la Democrazia e con le regole e con la matrice costituzionale del CSM. .
Qualunque cosa accada, sono consapevole della onestà intellettuale e professionale della stragrande maggioranza dei Magistrati italiani.
Non traditeli, e non tradite un Paese che ha bisogno di pulizia, sereno rigore, valori, alternative.
Questo appello, lettera aperta, documento, è stato redatto di getto.... non richiede elaborazione, correzioni, limature. Parla al cuore, al corpo, all’anima, al cervello della istituzione di cui faccio parte. Ma parla a tutto il paese.
ROMA 11 Settembre 2011
PAOLO FERRARO

Altro “piano massonico” per la distruzione della Chiesa cattolica,


Altro “piano massonico”
Quest’altro “piano”, per la distruzione della Chiesa cattolica,
sono noti , fin dal 1976, da un editore tedesco.
Sono “I 10 comandamenti massonici” per la lotta contro la Roma cattolica:
1) La roccia di Pietro deve essere spaccata. Vi sono circa 2500 Vescovi (a quei tempi) nella Chiesa; quindi, la dobbiamo
spaccare in 2500 pezzi!..
Al Papa e ai Vescovi dobbiamo togliere il potere, mediante le decisioni maggioritarie di diversi Collegi democratici, ove noi insedieremo i nostri affiliati... Le giustificheremo col dirlo un “Cristianesimo maggiorenne”...
2) Trasformare la coscienza del bambino - rapporto padre figlio - in un rapporto di cameratismo.
3) Eliminazione di ogni tradizione.
4) Esautorazione dei Vangeli - mettere in dubbio le verità di Fede!
5) Riforma liturgica: sopprimere la lingua latina obbligatoria, per creare confusione babilonica nelle varie liturgie.
6) Togliere il complesso di colpa e la coscienza del peccato.
7) Svuotare le chiese dalla “Presenza reale”, cambiare l’altare in “mensa”; togliere le immagini sacre…
8) Trasformare la “professione di fede” in una concezione esistenziale della fede.
9) Escludere la Madre di Gesù dalla vita ecclesiastica.
10) Abbreviare il tempo della preghiera, per dare più spazio al cristianesimo attivo.
Dopo questo, ricordo che, su un “foglio” dei massoni francesi, “L’Humanisme” (novembre-dicembre 1968), era già stato pubblicato un “bilancio” sull’applicazione del Decreto conciliare e una “previsione” del dopo Concilio.
Vi si leggeva: «Le colonne della vecchia Chiesa, che sono crollate più facilmente, sono state le seguenti:
1) il dogma dell’infallibilità del Papa (con la “Collegialità”);
2) la “Presenza Reale” di Cristo nel Sacramento dell’altare: “inter-comunione”; “concelebrazione” di preti cattolici con Pastori protestanti; “Comunione sulle mani”; “abolizioni delle genuflessioni”…
3) “declassamento del Sacramento della Confessione”: (diminuzione del senso del peccato; confessioni in massa; inoculamento dell’idea che il peccato fu una interpretazione pessimistica della Bibbia, da parte della filosofia medioevale ».
Nel loro “Documento” “Protocolli dei Savi di Sion”, il protocollo n. 11 afferma: «Ecco il programma della nuova costituzione che si sta preparando. Noi creeremo e metteremo in atto le leggi e i governi:
1) sotto forma di progetti che verranno sottoposti agli organismi legislativi;
2) con l’aiuto di decreti presidenziali, sotto forma di deliberazioni comuni, di sentenze di senato, di decreti del consiglio di Stato, di decisioni ministeriali;
3) al momento opportuno, poi, sotto forma di una rivolta nazionale ».
Dopo aver fissato su per giù il “modus agendi” ci occuperemo dei particolari di quelle mosse tattiche, che saranno indispensabili per compiere le trasformazioni nell’attività degli apparati statali, secondo la direzione indicata.
Dette mosse tattiche riguardano: la libertà di stampa, il diritto di associazione, la libertà di coscienza, i princìpi del sistema elettorale e molte altre manifestazioni che devono scomparire dal repertorio dell’umanità, per cedere il posto ad un radicale cambiamento all’indomani della promulgazione della nuova costituzione.
Solo in quel momento potremo annunciare tutte le nostre deliberazioni, poiché più tardi ogni cambiamento sarà pericoloso.
Ed ecco le cause: se questi cambiamenti saranno introdotti in modo assoluto e nella direzione dell’austerità e delle limitazioni, questo potrà provocare un’esplosione di disperazione, causata dal timore di nuovi cambiamenti nella medesima direzione

sabato 10 settembre 2011

IL NOVELLO CAVALIERE

IL NOVELLO CAVALIERE


“Ecco com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme!”… “Perché là il Signore manda la benedizione, la vita, la croce, la spada per sempre.
Ecco queste erano i versi tradotti che trovai moltissimi anni fa in Siria e se pur non si conosca l’autore, si conosce la provenienza, erano parole scritte da un Cavaliere Templare, non importa quale fosse il suo nome, non importa neanche oggi, importa che faccia del bene oggi come allora, la continuazione, ponte tra passato e futuro. Non puoi voler divenir Cavaliere Templare, è la Croce che ti cerca, ed io ho avuto i segni, ed ora Novello Cavalier io sono.
Mio nonno mi disse prima di morire “ il rumore non fa bene … ed il bene non fa rumore”
Non sapevo nulla, poco più di nozioni scolastiche, poi mi sono dissetato direttamente alla fonte, contornato da dotti e da Cavalieri che difendono un modo di essere da 983 anni e durante questo tempo si avrà la rifondazione del culto, perché l’unica cosa certa tra le tante menzogne che si dicono di noi è che sicuramente chi è Templare non può essere massone. Due pensieri inconciliabili: La Massoneria, vera chiesa di satana checché ne dicano i suoi maestri ed affiliati, è, di natura sua, diametralmente opposta alla Chiesa di Gesù Cristo, alla quale infatti muove oggi la guerra più subdola in nome del laicismo. Ebbene, contro la Chiesa laica di satana deve opporsi, non solamente la forza sacerdotale, ma anche la forza laica della Chiesa di Cristo. È alle due forze insieme unite che Dio ha riserbato in ogni tempo la vittoria. Le porte dell'inferno, egli ha detto, non prevarranno contro la mia Chiesa. Mai!
Quando ho iniziato il cammino è stato indispensabile conoscere la meta se non si vuole girare a vuoto e perdere del tempo. Così è stato per me avviato al cammino d’amore per la croce.
Non esiste educazione senza istruzione; uno non si educa da solo, ci vuole un maestro! Di sapere di storia che tracci la linea da seguire;
crescere vuol dire acquisire nuove conoscenze ed esperienze, passando da un modo di vivere meno maturo a un altro, più maturo e responsabile;
si è cavalieri quando si è pienamente integrati nella propria casa.
Il cammino mio verso l’amore della croce bagnata di sangue, copre tutta la parabola della vita.
È dai nostri gesti quotidiani che l’amore nasce e si forma a vita;
è l’amore del cavaliere che da senso e pienezza alla vita;
è l’amore del cavaliere che fonde in piena unità la sua anima ed il suo corpo;
è l’amore del cavaliere che porta dentro la vita l’eternità, perché il cavaliere è più forte della morte.
Ma questo amore non nasce grande, cammina e cresce con la vita che circonda il cavaliere, come un fiore ben coltivato da mano esperta, porta frutto e matura, generando nuova vita e nuovo amore alla croce.
Ogni cavaliere prima di essere grande è stato piccolo uomo; ogni amore, prima di generare, riceve energia ed io la ebbi quel sabato, quando quella spada mi sfiorò tre volte e le mani del prelato mi segnarono, il sale mangiato mi ricordò, il vino ed il pane mi rinnovò il patto con Dio. Benedizione per me e tutti.
Sempre i primi passi sono esitanti ed incerti … come sempre i primi sentimenti ed emozioni sono timidi …
Un cammino che è iniziato per non finire più perché ogni giorno è ruota ed ogni uomo è ingranaggio, e il cavaliere è l’olio che muove il tutto.
Questi primi passi mi hanno segnato l’inizio della più bella avventura e gli ultimi sono la gioia di una vita piena di senso perché illumina il mio amore e fa splendere l’amore per la mia donna.

Michel Upmann
Ordo Templi Hierosolymitani