domenica 31 luglio 2011

recensione del libro di Denise Camilloni: DALL'ALBA AL TRAMONTO

pubblicata da Michel Upmann
 
Ho letto diverse recensioni sul libro della Camilloni, è nessuno si è addentrato, tutti iniziano con una frase ripetuta che nulla poi alla fine vuol dire: Può l'amore decidere di condurci per strade impervie, dove gli errori commessi altro non alimentano che il desiderio dell'autenticità del sentimento? Cosa vuol dire, ma cosa vuol dire l’autrice Denise Camilloni che sicuramente ci racconta una storia d’amore con un suo sarcasmo particolare, una delicatezza nello scrivere e nell’applicare una fantasia, che mostra si il suo lato romantico ma anche spietato dell'amore che non guarda in faccia a nessuno. Il romanzo getta un ponte sulle distanze dell'impossibilità di riallacciare storie e il tempo ti fa perdere i contatti che magari vorresti tenere… o magari no, dove i sogni e le attese più irrealizzabili possono, in qualche modo, rendersi disponibili, oppure riportarti alla realtà e darti cocenti delusioni. Crescendo impari che la felicità non è quella delle grandi cose. Non è quella che si insegue a vent'anni quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi, ma alla fine non sei altre che una pedina mossa dal destino.
La felicità non è quella che affannosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente; non è quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari.
La felicità non è quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità è fatta di cose piccole ma preziose.
E impari che il profumo del caffè al mattino è un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve. E impari che la felicità è fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi, e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri, mentre accanto hai la donna o l’uomo che ti ama e che ti guarda con unici occhi come l’ho io e che sto provando una nuova sensazione a scrivere questa recensione.
E impari che l'amore è fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei  minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore, e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccoli attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi. E impari che tenere in braccio un bimbo è una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami.
E impari che c'è felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'è qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c'è nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità. E impari tutto dall’alba al tramonto.
Michel Upmann

Nessun commento:

Posta un commento