mercoledì 12 dicembre 2012

PARLIAMO DI SETTE: DION FORTUNE E LA SOCIETY OF INNER LIGHT


DION FORTUNE E LA SOCIETY OF INNER LIGHT

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Society of Inner Light
(I membri italiani sono in contatto con la sede internazionale inglese:)
38, Steele’s Road
London NW3 4RG - United Kingdom
E-mail (internazionale:) sil@innerlight.org.ukURL (internazionale:) www.innerlight.org.uk

Theodore William Carte Moriarty (1873-1923), educato come cattolico e in seguito asceso ai più alti gradi della massoneria, tiene nei primi anni del XX secolo a Londra una cerchia piccola ma attiva di discepoli che lo considerano appartenente a un misterioso Ordine di Melchisedec, di natura più che umana. Uno dei simboli della scuola di Moriarty – un caduceo a tre spire – simboleggia, nella mente dei suoi discepoli, l’incontro fra tre scuole spirituali di cui il suo insegnamento costituirebbe una sintesi (anche se sembra che egli non abbia formalmente fatto parte di nessuna delle tre): la Società Teosofica, la Golden Dawn e la Società Ermetica di Anna Bonus Kingsford (1846-1888), quest’ultima fondatrice all’interno della Teosofia di una “Loggia Ermetica della Società Teosofica” destinata a riunire i teosofi interessati all’“esoterismo cristiano” – o meglio a una presentazione della Teosofia in termini cristianeggianti – che tuttavia, a poco a poco, si distacca dalla società fondata da Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891) per divenire, semplicemente, la Società Ermetica. Nel 1923, molti anni dopo la sua morte, è fondata a Londra una Loggia Mistica Cristiana della Società Teosofica che ha molto in comune con la vecchia Loggia Ermetica della Kingsford. La fondatrice della Loggia Mistica Cristiana è venuta alla Società Teosofica dopo una serie di visioni del Maestro Gesu e del Maestro R. (cioè, in ambiente teosofico, Saint Germain), fa parte del circolo dei discepoli di Moriarty e – negli stessi anni, seguendo il simbolo del caduceo moriartiano – frequenta anche la Golden Dawn. Il suo nome è Violet Firth, ma il mondo esoterico è destinato a conoscerla come Dion Fortune (1890-1946), in un certo senso – come è stato più volte notato – la risposta femminile ad Aleister Crowley.
Violet Mary Firth porta il cognome famoso di una famiglia di magnati dell’acciaio di Sheffield e si appassiona già in giovane età alla psicoanalisi, diventando a ventitré anni una delle analiste meglio pagate di Londra. Da un interesse giovanile per la Christian Science, trasmessole dalla madre, passa, negli anni immediatamente precedenti la Prima guerra mondiale, ai contatti con la Società Teosofica, non del tutto infrequenti in ambiente psicoanalitico. A vent’anni avrebbe anche avuto una esperienza sgradevole con una donna che avrebbe cercato di “controllarla” magicamente, provocandole una serie di danni psichici ma inducendola anche a imparare come difendersi in futuro da attacchi simili. Dopo avere partecipato durante la Prima guerra mondiale – secondo un patriottismo che rimarrà un tratto distintivo del suo carattere – allo sforzo per una “agricoltura nazionale”, diventa una delle discepole piu entusiaste di Moriarty, di cui piu tardi avrebbe dato un ritratto nei suoi romanzi nella figura del dottor Taverner.
L’insegnamento di Moriarty ruota intorno a una sorta di “cristianesimo atlantideo”, che dà grande importanza ai misteri di Atlantide e alla continua apparizione nella storia di incarnazioni del principio-Cristo – talora accompagnato da un principio femminile (Iside) –, ciascuno con i suoi sacerdoti e sacerdotesse all’interno di una cosmologia fondamentalmente gnostica che gli allievi di Moriarty raccolgono nel 1923 (l’anno della sua morte) nel volume a circolazione privata Aforismi della Creazione e Principi Cosmici, che è la base della Dottrina cosmica di Dion Fortune. Già prima della morte di Moriarty – mentre mantiene i contatti con la Società Teosofica – Violet Firth è iniziata, nel 1919, nel tempio londinese Alpha et Omega della Golden Dawn, dove assume il motto e nome iniziatico “Deo, non Fortuna”, da cui ricava lo pseudonimo Dion Fortune. Espulsa dalla Golden Dawn nel 1924 per avere asseritamente rivelato segreti dell’ordine nella sua Filosofia esoterica dell’amore e del matrimonio, comincia a ricevere rivelazioni da diversi maestri: Melchisedec, Socrate (470-399 a.C.), Lord Thomas Erskine (1749-1823; un uomo politico a suo tempo Cancelliere dello Scacchiere in Inghilterra) e “David Castairs”, un giovane ufficiale che sarebbe caduto nella Prima guerra mondiale a Ypres (anche se i biografi di Dion Fortune non hanno rintracciato alcun caduto a Ypres con questo nome). Nel 1927 Dion Fortune sposa il medico Thomas Penry Evans (1892-1959), che porta nel gruppo interessi e tendenze di tipo pagano.
Nel 1928 la Loggia Mistica Cristiana della Società Teosofica diventa la Community (poi Fraternity, quindi Society) of the Inner Light, con un centro a Londra e uno a Glastonbury. Negli anni formativi dell’organizzazione (1928-1938) Dion Fortune pubblica gran parte dei suoi insegnamenti in forma di romanzi. In questo periodo vive – con il marito e alcuni discepoli – esperienze di invocazione e di evocazione magica, in cui ritrova vite passate ad Atlantide o nell’Inghilterra arturiana ed evoca maestri e divinità. Intorno al 1935 – l’anno in cui pubblicaLa cabala mistica, da molti considerata il suo capolavoro – comincia a officiare nella ex-chiesa presbiteriana del Belfry i “riti di Iside” descritti più tardi in forma letteraria nel romanzoMoon Magic. Con l’inizio della Seconda guerra mondiale, Dion e il suo ordine perdono alcuni dei membri principali.
Nel 1932 Dion era riuscita a interessare alle attività del suo movimento magico Christine Campbell Thomson (1897-1985) che la rappresentava come agente letterario dal 1926. Sembra che Dion abbia per tempo notato una certa simpatia fra suo marito Thomas e Christine, e che questa osservazione non sia stata estranea alla sua decisione di indurre la nuova allieva a compiere le sue operazioni magiche piuttosto in coppia con il colonnello Charles Richard Foster Seymour (1880-1943). Nonostante queste precauzioni, Thomas Penry Evans lascerà comunque Dion Fortune (e la Società) nel 1939 per sposare una collega in medicina del tutto disinteressata alla magia. Seymour – che viene, come Moriarty, da un passato massonico (e probabilmente anche dalla Golden Dawn) – e Christine (divenuta, in seconde nozze, Hartley) emergono come i maghi più brillanti della Società. Non manca chi ha sostenuto che la stessa Dion Fortune avesse capacità magiche più teoriche che pratiche, e che sia il marito Evans sia Seymour siano rimasti delusi dal “lavoro” pratico con lei. È certo, in ogni caso, che Seymour trova in Christine una partner magica assolutamente congeniale; il loro rapporto – pure non privo, pare, di aspetti sessuali – non è tuttavia quello di comuni amanti. La loro “danza agli Dei”, di cui ci sono rimaste le trascrizioni, resta una delle più impressionanti testimonianze di magia evocatoria nel XX secolo.
Sembra che i maestri con cui la coppia era entrata in contatto fossero cambiati rispetto ai signori dei tre raggi di Dion (restando fermo il contatto con Melchisedec): rimaneva un “Lord E”, che tuttavia sembra non fosse piu Lord Erskine ma Lord Eldon (1751-1838), l’uomo politico che aveva prima preceduto e poi seguito Erskine come Cancelliere dello Scacchiere nel governo inglese. Eldon – il cui nome, prima di diventare Lord, era John Scot – sarebbe stato una reincarnazione del mago medievale Michele Scoto (Michael Scot, 1175-1235) e insieme di altre personalità esoteriche. Gli altri due “signori dei raggi” di Seymour e Christine erano l’antico sacerdote egizio Kha’m-Ast e il re spartano Cleomene III (†219 a.C.). La rottura non avviene tuttavia a causa del cambio di maestri: i legami fra Eldon e Erskine rimangono misteriosi, e la stessa Dion Fortune accetta di “lavorare” con i “contatti” Kha’m-Ast e Cleomene III (che venivano, pare, dalla Golden Dawn). Ma Dion non apprezza l’eccessiva indipendenza di Seymour e di Christine (i quali costituiscono un gruppo divenuto apertamente scismatico durante la Seconda guerra mondiale, che si ricollega a una delle fazioni rimaste in vita della Golden Dawn), e, negli ultimi anni della sua vita, ritorna a una visione cristianeggiante dell’esoterismo (che aveva trascurato sotto l’influenza del marito), per quanto “celtica” e reincarnazionista. Tra le sue visioni comincia ad apparire anche la Vergine Maria. 
Mentre Seymour si pone, con alcune conferenze sulla rinascita pagana, fra i precursori della neo-stregoneria contemporanea, Dion Fortune sembra tornare alla tradizione di Anna Kingsford. Seymour, Christine Hartley e Dion Fortune collaborano peraltro in una grande battaglia magica condotta da Glastonbury per aiutare le truppe alleate nella loro guerra contro il Terzo Reich. Il fatto che qualche esponente politico, militare e perfino ecclesiastico britannico si sia interessato a questi esperimenti – come sembra confermato da documenti emersi recentemente – può destare sorpresa: ma non bisogna dimenticare che, negli stessi anni, i maghi del nazional-socialismo conducevano esattamente, sull’altro fronte, la stessa battaglia. Gli ultimi anni di Dion Fortune – che cerca di tenere viva e anzi di rilanciare la Società della Luce Interiore – sono crepuscolari: molto ingrassata, vestita in modo bizzarro, al centro dell’adorazione di discepoli che non hanno forse il valore di quelli degli anni 1930, è descritta da più di un visitatore come una figura in declino. Muore pressoché improvvisamente, di leucemia, nel 1946. Altri discepoli avevano deciso, nel frattempo, di andare per la loro strada.
La Society of the Inner Light ha, peraltro, continuato le sue attività sotto la guida di Arthur Chichester (1899-1979), di origine irlandese e cattolica che, dopo una vita avventurosa e soggiorni in Canada e in Oriente, era entrato nei servizi segreti della RAF durante la guerra. Per la verità, dopo la morte della fondatrice, la Società è diretta per qualche tempo dal suo spirito, che continua a parlare tramite medium, finché nel 1950 Chichester decide di “congedarla” dalle sue funzioni direttive. Sembra tuttavia che comunicazioni – giudicate talora genuine dalla Società – con lo spirito di Dion siano continuate ancora oltre dieci anni dopo la sua morte, finché Arthur Chichester per l’ultima volta “evocò la sua essenza ultima, il suo Sé Essenziale e in due passaggi le diede un quadro chiaro del progresso che il Gruppo stava facendo e della direzione in cui stava andando, e la congedò per il suo stesso bene verso regioni dove ella avrebbe potuto continuare il suo sviluppo. Fu in quel particolare momento che Dion Fortune iniziò l’assimilazione del suo corpo magico, la figura di Morgan LeFay, e si ritirò da ogni tentativo di influenzare le attività quotidiane della Società” (così la semi-ufficiale The Story of Dion Fortune, a cura di Charles Fielding e Carr Collins, Star & Cross, Dallas 1985, p. 125). Separato dal rapporto medianico con Dion Fortune il gruppo cambia, con nuovi “contatti” e con nuovo materiale derivato dalle capacità medianiche di membri della seconda generazione.
Nonostante alcuni aderenti critichino l’orientamento del gruppo (che, in alcune fasi del suo sviluppo, sembra influenzato anche da Alice Bailey, 1880-1949, e da Scientology), la Società continua ad accrescere il numero dei suoi membri. Continua anche l’orientamento cristianeggiante della Guild of the Master Jesus (una cerchia interna cristiana costituita dai membri più cristianeggianti nella fase “pagana” della Società, cui del resto Dion si era riavvicinata negli ultimi anni della sua vita) e la celebrazione della sua peculiare versione della messa. I suoi rituali sono stati resi pubblici nel 1985 e ruotano intorno a due poli – uno positivo e uno negativo – rappresentati da un ministrante e da un lettore. Benché vi sia chi ha paragonato questi riti a quelli della Chiesa Cattolica Liberale, non si può negare che vi si trovi anche molto di Dion Fortune: e forse anche qualcosa di Anna Kingsford, la cui tradizione è così in qualche modo ancora continuata ai giorni nostri. Peraltro la Società – oscillando nel tempo fra una polarità cristiana e una non cristiana – è apparsa a molti una custode fin troppo gelosa dei testi e degli insegnamenti di Dion Fortune, che sono utilizzati in modo indipendente – e forse meno rigido – da diverse decine di altri maestri e scuole indipendenti, tra cui hanno qualche membro in Italia i Servants of the Light, fondati con altri da W. E. (Ernest) Butler (1898-1978).
B.: Fra le opere storiche più importanti: The Story of Dion Fortune, a cura di Charles Fielding e Carr Collins, Star & Cross, Dallas 1985; Alan Richardson, Priestess. The Life and Magic of Dion Fortune, Aquarian Press, Wellingborough (Northamptonshire) 1987; Janine Chapman, Quest for Dion Fortune, Samuel Weiser, York Beach (Maine) 1993; A. Richardson, Dancers to the Gods. The Magical Records of Charles Seymour and Christine Hartley, Aquarian Press, Wellingborough 1985; Dolores Ashcroft-Novicki (a cura di), The Forgotten Mage. The Magical Lectures of Colonel C.R.F. Seymour, Aquarian Press, Wellingborough 1986. Fra le opere di Dion Fortune in trad. it.: La cabala mistica, Astrolabio-Ubaldini, Roma 1974; Come difendersi dagli influssi negativi, SIAD, Milano 1978; Magia applicata, Mondadori, Milano 1989; Avalon, Tre Editori, Roma 1996; e La battaglia magica d’Inghilterra, Tre Editori, Roma 2000.

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