PAPA PAOLO VI: LE CONCLUSIONI
di Michel Upmann
Il fatto che Don Villa nel corso di questi anni ha detto e documentato la "Verità" su Paolo VI, non è stato, certo, per calpestarne la memoria, già al giudizio della Storia, ma è un diritto di mettere in chiaro quello che Lo riguarda come uomo, come cristiano, come Sacerdote, come Vescovo, come Papa, perchè il tacerne, l'occultarne o negarne la discussione sarebbe un'offesa alla "Verità", oltre che al Diritto canonico e a quello civile.
Comunque, il metodo di studio critico non vieta affatto il dibattito aperto e libero per mettere in luce anche tensioni, gli scontri, le deviazioni dogmatiche e normative che si sono avute nel vaticano II.
Quindi, Don Villa come il sottoscritto, ha contestato anche l'inspiegabile proposta di beatificazione di Papa Montini, non è certo il caso di uscire con insulti, nè di lanciare condanne quando la ragione direbbe, invece, di portare altri documenti che abbiano a provare un eventuale errore di giudizio di Don Villa che nell'arco di 50anni ne ha raccolti tutti in un senso.
Forse che chi serve la "Verità" manchi di Carità?...
Oggi, invece, i sovvertitori della Dottrina di Cristo, vengono non solo salutati, ma anche accolti in casa, in Chiesa, e vengono onorati e premiati con ruoli di prestigio, benchè avvelenatori di anime e contestatori d'ogni "Verità" che, nel passato, furonosempre credute.
Perciò, la posizione di Don Villa, è la posizione di moltissimi cattolici, una "Crociata", anche per il diritto di reclamare, il diritto di poter compiere il dovere di "alter Christus", di proclamare, appunto la "Verità".
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