L'ERESIA-BESTEMMIA DEL VESCOVO DI BERGAMO
di Michel Upmann
Su Chiesa viva del maggio scorso, il sacerdote Luigi Villa, aveva scritto un pezzo sul testo recitato da Monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo. Testo dove ci sono moltissime implicazioni teologiche su quell'affermazione che fa rabbrividire " Gesù di Nazareth è un laico".
Don Villa non ha mai avuto risposta alla sua "denuncia" su quella frase blasfema contro la Divinità di Cristo. Che se fosse stata fatta in circoli che conosciamo, allora ci potremmo anche passare sopra.
Una vecchia regola dice: chi tace acconsente! ed il silenzio del vescovo fa rumore, e per amore a Gesù Cristo, che io vedo sempre nella gloria che Gli spetta!.
Don Villa dice: che nella lingua italiana una proposizione letteraria è esatta e sicura quando è composta di un soggetto, predicato verbale e complemento, proprio come la frase del Vescovo Beschi: Gesù di Nazareth è un laico.
Quindi per Monsignor Beschi, Gesù non era "Sacerdote", tanto meno "Sommo Sacerdote"!!!
Mi pongo una domanda e con me altri cattolici: ma allora, il Vescovo di Bergamo, affermando la frase blasfema che annulla la divinità di Cristo, non sarà, forse, anche Lui un vescovo di quella schiera episcopale che, da anni, sta lavorando per annullare la SS. Trinità, disconoscendone la Seconda persona, che si è incarnata per apportarci la Rivelazione , per essa salvarci? (rimarca Don Villa).
Ma allora il Vescovo Beschi, vuole anche lui quel"Nuovo Ordine Massonico che liberi la Chiesa dalla sua natura dogmatica, per farla " assolvere " dal suo passato con un processo di scristianizzazione che porti a un completo rovesciamento del primato religioso ad una secolarizzazione, mediante un sincretismo ecumenico, fondato sulla filosofia moderna da cui nascerà quella "Nuova Religione" e quella "Nuova Chiesa" sognata da Paolo VI? A queste domande di Don Villa, anche io vorrei sentire risposte serie e circostanziate. E liberamente dico se non si è cattolici, preferisco si faccia proselitismo d'altro, ma fuori dalla mia Chiesa.
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