La seconda città più grande della Libia, Bengasi è libera così come Tobruk, che è stata liberata dalla opposizione del paese per protestare contro Muammar Gheddafi. Festeggiano la vittoria e cercare di tornare alla vita normale.
Migliaia di libici stanno ballando sulla piazza principale della città, soprannominata 'Free Bengasi' dei nuovi manifesti sostituiscono le effige del Colonnello chiedendo la fine dei 42 anni di oppressione, che viene accusato di violazioni dei diritti umani.
I cittadini locali, che hanno costituito comitati di difesa per garantire la sicurezza della vita pubblica e della proprietà, stanno raccogliendo le armi e invitando la gente ad aprire negozi, uffici, bar e ristoranti e non aumentare i prezzi.
"No al saccheggio e rapine a Tobruk e Bengasi!" manifesti comunicano anche queste cose. Ancora non funzionano le linee telefoniche ed Internet va a singhiozzo.
Secondo organizzazioni internazionali, 2870 persone sono state uccise e fino a 10.000 feriti negli scontri con le forze governative in Libia per le proteste contro il regime di Gheddafi che ha avuto inizio il 15 febbraio. Gheddafi ha promesso 10.000 euro per ogni uomo , per ogni “ratto” che verrà ucciso, si fa forte e tragico i suoi interventi in tv.
Ma c’è anche una storia tragica, una strada che porta fuori Tripoli, una strada di 5 Km che è ricoperta di morti, così ci hanno comunicato dei prelati a Tripoli ed ora noi ci apprestiamo ad andarci. Nel frattempo nessun aereo Italiano atterra più a Tripoli, non vi è sicurezza, razzi vengono scagliati contro, e le piste sono state bombardate, la situazione è disperata, perché l’Europa non fa nulla?
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