di Michel Upmann
Rivolgendosi ai seminaristi Benedetto XVI ha detto: «Della Chiesa di Roma si parla in tutto il mondo, speriamo che si parli anche della nostra fede»
«Della Chiesa di Roma si parla in tutto il mondo, speriamo che si parli anche della nostra fede». Lo ha detto il Papa nella lectio divina rivolta questo pomeriggio ai seminaristi di Roma, che ha incontrato al Lateranoin occasione della festa della Madonna della Fiducia. «Speriamo cioè – ha scandito Benedetto XVI alludendo indirettamente alle recenti polemiche di stampa che hanno riguardato la Curia Romana – che si parli non di tante cose ma della fede della Chiesa di Roma».
La riflessione del Pontefice partiva dalla Lettera ai Romani, nella quale, ha sottolineato rivolto ai futuri sacerdoti della diocesi di Roma, «Paolo parla a noi, perché parla ai romani di tutti i tempi».
Durante la 'lectio divina' Ratzinger ha anche messo in guardia i seminaristi dal "potere della finanza e dei media", che "sono necessari, anche utili, ma talmente abusabili che possono diventare contrari all'uomo".
Il "potere della finanza", ha detto il Papa, trasforma il denaro da "strumento" a "mammona", un "potere che opprime l'uomo". "Il cristiano è contro questo conformismo della sottomissione", ha detto il Pontefice.
Quanto alla "opinione pubblica", "abbiamo bisogno delle informazioni, ma non ci può essere il potere dell'apparenza, in cui alla fine conta quello che viene detto più della realtà e l'uomo vuole solo apparire".
Per Benedetto XVI, il "non conformismo del cristiano" è quello di chi vuole la "libertà della verità" e si ribella alla "oppressione dell'apparenza".
"Dio ci aiuti a essere uomini liberi", ha concluso il Papa.
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