Baby gang, fermata la 'capo', della Bolognina e della Mazzini Warriors
pubblicata da Michel Upmann il giorno giovedì 9 giugno 2011 alle ore 23.40
Baby gang, fermata la 'capo', della Bolognina e della Mazzini Warriors
La Squadra Mobile ha eseguito sette provvedimenti restrittivi nei confronti di due ragazze che fanno parte della banda accusata di violenze gratuite e rapine contro anziani, donne e disabili.
Violenze gratuite contro anziani, donne e disabili, oltre che schiaffi e calci a coetanei, a volte a scopo di rapina, altre volte solo per dimostrare al gruppo di essere capaci di violenza. Sono almeno una decina gli episodi di questo tipo attribuiti dalla Squadra mobile di Bologna ai ragazzini membri della baby-gang 'Bolognina e Mazzini warriors'.
Hanno tra i 13 e i 15 anni e sono "terribili": non si fanno scrupoli nell agire violentemente e scelgono le proprie vittime sempre tra persone all'apparenza deboli. La 15enne leader della banda e un'altra 14enne ed una 13enne sono finite in una comunita' per minori: e' la misura restrittiva chiesta dal pm minorile Silvia Marzocchi (che non ha concesso gli arresti domiciliari per i crimini troppo gravi e gratuiti) e concessa e confermata dal gip. Il provvedimento e' relativo a 5 episodi: una rapina commessa il 28 marzo scorso ai danni di due coetanee in via Ugo Bassi all'ora di pranzo. All'aggressione parteciparono almeno cinque componenti della baby-gang, ma le sette giovani finite in comunita' sono le uniche che quel giorno con piu' di 13 anni. Di episodi, prima e dopo questa rapina, secondo la Polizia ce ne sono stati molti altri. Danneggiamenti alle serrande di negozi, schiaffi ai coetanei e aggressioni ad anziani: in un caso, addirittura, se la sono presa con
Bruno vasari, vicepresidente dell'associazione nazionale ex deportati, intervenuto in difesa di un anziano aggredito. Lo hanno colpito e riempito di insulti; oggi il numero uno della Squadra mobile Fabio Bernardi gli ha chiesto pubblicamente scusa, come agente e come cittadino. La rapina fatta in via Ugo Bass fu scatenata, ha ricostruito la Polizia, da una sorta di 'sfida' tra due ragazzine della baby-gang. Una accusava l'altra di non aver dimostrato nulla al gruppo e lei allora ha puntato due ragazzine appena uscite da scuola per derubarle.
In via Ugo Bassi il gruppo agi' insieme, in modo violento: le due ragazze furono accerchiate e a una fu strappato lo zaino. La babybulla ha tirato fuori il diario e un peluche e li ha scagliati a terra; quando la vittima ha fatto per raccoglierli ha preso uno schiaffo. Poi alle due e' stato rubato un Ipod ritrovato una settimana dopo, durante una perquisizione, in camera di una delle due ragazzine finite in comunita'. La rapina si e' conclusa con me minacce alle vittime di non chiamare la Polizia, ma la cosa non e' finita li': due passanti, infatti, vedendo le ragazzine in lacrime, sono intervenuti e hanno 'acciuffato' due baby-bulli che si stavano allontanando. A quel punto, la 13enne che la Polizia considera la leader morale dei Bolognina e della Mazzini warriors, si e' messa a gridare "Aiuto, mi stanno violentando". Con lo scompiglio che si e' creato, i due sono riusciti ad allontanarsi. Piu' tardi, poi, quello stesso 28 marzo, le due ragazzine furono fermate dai poliziotti di quartiere (che stavano dietro da tempo alla gang e hanno dato un contributo fondamentale alle indagini della Mobile) e portate in Questura. Qui la 15enne si e' dimostrata sbruffona e impertinente: "Non ho tempo da perdere" ha detto agli agenti, aggiungendo: "Tanto sono minorenne, non potete farmi nulla". Cercava inoltre di scaricare le responsabilita' sui bulli piu' piccoli. Al di la' dell'episodio del 28 marzo, ci sono altri episodi che la Polizia attribuisce alla gang, formata da una decina di persone tra i 13 e i 15 anni.
Nel dicembre scorso del 2010 la gang aggredi' un coetaneo in piazza Maggiore e gli rubarono cappellino e cellulare (per questo allora furono denunciati due ragazzini); nel gennaio scorso, imbratto' le serrande di diversi negozi del centro col logo della banda (Bolognina warriors) e ne prese a calci alcune, sotto gli occhi allibiti dei commercianti; in febbraio una ragazzina fu presa a schiaffi in piazza dell'Unita': furono dei passanti a strapparla dalle grinfie della banda. Il 15 febbraio, poi, la vittima fu una cassiera del Mc Donald intervenuta in difesa di una cliente che i baby-bulli stavano insultando. La donna e' dovuta andare in ospedale. In marzo, la baby-gang ha minacciato una donna dentro un bar e aggredito un coetaneo in via Matteotti: questo e' uno degli episodi piu' gravi, in cui un membro della baby-gang non ha esitato a colpire la vittima con un espositore per riviste in metallo, di quelli che si trovano fuori dai bar. Un ultimo episodio risale ad aprile, quando una ragazzina fu presa a schiaffi in piazza dell'Unita' appena scesa dall'autobus.
La Polizia spera che il provvedimento preso nei confronti delle due ragazzine piu' grandi serva di lezione alla baby-gang e metta fine alle violenze gratuite. Le azioni dei Bolognina warriors, spiega la Polizia, non nascono da dinamiche interne alle scuole, gelosie o invidie tra ragazzine; sono episodi di violenza fine a se stessa. Lo stesso gip, nel motivare il provvedimento, parla di "propensione a delinquere" e "pericolosita' sociale", sottolineando la "destrezza" e la "disinvoltura" con cui colpiscono. Se la permanenza in comunita' non fosse sufficiente, il giudice scrive che il prossimo passo sara' l'istituto minorile. Le famiglie da cui provengono i baby-bulli sono in parte normalissime, e non rivedranno i loro ragazzi per molto tempo.
La Squadra Mobile ha eseguito sette provvedimenti restrittivi nei confronti di due ragazze che fanno parte della banda accusata di violenze gratuite e rapine contro anziani, donne e disabili.
Violenze gratuite contro anziani, donne e disabili, oltre che schiaffi e calci a coetanei, a volte a scopo di rapina, altre volte solo per dimostrare al gruppo di essere capaci di violenza. Sono almeno una decina gli episodi di questo tipo attribuiti dalla Squadra mobile di Bologna ai ragazzini membri della baby-gang 'Bolognina e Mazzini warriors'.
Hanno tra i 13 e i 15 anni e sono "terribili": non si fanno scrupoli nell agire violentemente e scelgono le proprie vittime sempre tra persone all'apparenza deboli. La 15enne leader della banda e un'altra 14enne ed una 13enne sono finite in una comunita' per minori: e' la misura restrittiva chiesta dal pm minorile Silvia Marzocchi (che non ha concesso gli arresti domiciliari per i crimini troppo gravi e gratuiti) e concessa e confermata dal gip. Il provvedimento e' relativo a 5 episodi: una rapina commessa il 28 marzo scorso ai danni di due coetanee in via Ugo Bassi all'ora di pranzo. All'aggressione parteciparono almeno cinque componenti della baby-gang, ma le sette giovani finite in comunita' sono le uniche che quel giorno con piu' di 13 anni. Di episodi, prima e dopo questa rapina, secondo la Polizia ce ne sono stati molti altri. Danneggiamenti alle serrande di negozi, schiaffi ai coetanei e aggressioni ad anziani: in un caso, addirittura, se la sono presa con
Bruno vasari, vicepresidente dell'associazione nazionale ex deportati, intervenuto in difesa di un anziano aggredito. Lo hanno colpito e riempito di insulti; oggi il numero uno della Squadra mobile Fabio Bernardi gli ha chiesto pubblicamente scusa, come agente e come cittadino. La rapina fatta in via Ugo Bass fu scatenata, ha ricostruito la Polizia, da una sorta di 'sfida' tra due ragazzine della baby-gang. Una accusava l'altra di non aver dimostrato nulla al gruppo e lei allora ha puntato due ragazzine appena uscite da scuola per derubarle.
In via Ugo Bassi il gruppo agi' insieme, in modo violento: le due ragazze furono accerchiate e a una fu strappato lo zaino. La babybulla ha tirato fuori il diario e un peluche e li ha scagliati a terra; quando la vittima ha fatto per raccoglierli ha preso uno schiaffo. Poi alle due e' stato rubato un Ipod ritrovato una settimana dopo, durante una perquisizione, in camera di una delle due ragazzine finite in comunita'. La rapina si e' conclusa con me minacce alle vittime di non chiamare la Polizia, ma la cosa non e' finita li': due passanti, infatti, vedendo le ragazzine in lacrime, sono intervenuti e hanno 'acciuffato' due baby-bulli che si stavano allontanando. A quel punto, la 13enne che la Polizia considera la leader morale dei Bolognina e della Mazzini warriors, si e' messa a gridare "Aiuto, mi stanno violentando". Con lo scompiglio che si e' creato, i due sono riusciti ad allontanarsi. Piu' tardi, poi, quello stesso 28 marzo, le due ragazzine furono fermate dai poliziotti di quartiere (che stavano dietro da tempo alla gang e hanno dato un contributo fondamentale alle indagini della Mobile) e portate in Questura. Qui la 15enne si e' dimostrata sbruffona e impertinente: "Non ho tempo da perdere" ha detto agli agenti, aggiungendo: "Tanto sono minorenne, non potete farmi nulla". Cercava inoltre di scaricare le responsabilita' sui bulli piu' piccoli. Al di la' dell'episodio del 28 marzo, ci sono altri episodi che la Polizia attribuisce alla gang, formata da una decina di persone tra i 13 e i 15 anni.
Nel dicembre scorso del 2010 la gang aggredi' un coetaneo in piazza Maggiore e gli rubarono cappellino e cellulare (per questo allora furono denunciati due ragazzini); nel gennaio scorso, imbratto' le serrande di diversi negozi del centro col logo della banda (Bolognina warriors) e ne prese a calci alcune, sotto gli occhi allibiti dei commercianti; in febbraio una ragazzina fu presa a schiaffi in piazza dell'Unita': furono dei passanti a strapparla dalle grinfie della banda. Il 15 febbraio, poi, la vittima fu una cassiera del Mc Donald intervenuta in difesa di una cliente che i baby-bulli stavano insultando. La donna e' dovuta andare in ospedale. In marzo, la baby-gang ha minacciato una donna dentro un bar e aggredito un coetaneo in via Matteotti: questo e' uno degli episodi piu' gravi, in cui un membro della baby-gang non ha esitato a colpire la vittima con un espositore per riviste in metallo, di quelli che si trovano fuori dai bar. Un ultimo episodio risale ad aprile, quando una ragazzina fu presa a schiaffi in piazza dell'Unita' appena scesa dall'autobus.
La Polizia spera che il provvedimento preso nei confronti delle due ragazzine piu' grandi serva di lezione alla baby-gang e metta fine alle violenze gratuite. Le azioni dei Bolognina warriors, spiega la Polizia, non nascono da dinamiche interne alle scuole, gelosie o invidie tra ragazzine; sono episodi di violenza fine a se stessa. Lo stesso gip, nel motivare il provvedimento, parla di "propensione a delinquere" e "pericolosita' sociale", sottolineando la "destrezza" e la "disinvoltura" con cui colpiscono. Se la permanenza in comunita' non fosse sufficiente, il giudice scrive che il prossimo passo sara' l'istituto minorile. Le famiglie da cui provengono i baby-bulli sono in parte normalissime, e non rivedranno i loro ragazzi per molto tempo.
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