UNA LOTTA INTESTINA TRA FAZIONI. TORBIDE MANOVRE MASSONICHE IN VATICANO CHE PARTONO DALLE DIOCESI
Benedetto XVI ha scritto con particolare attenzione l'omelia di oggi. Pentecoste significa «dialogo e comunione» e si contrappone alla «confusione di Babele che insidia sempre la società e la Chiesa», rifletteva ieri padre Lombardi su Radio Vaticana. Lunedì, rivolto ai cardinali, il Papa aveva parlato del combattimento della Chiesa «militante» che lotta per il bene e contro il male, ha ricordato il portavoce vaticano: «Sant'Ignazio di Loyola, con immagini diverse, ci dice la stessa cosa: dobbiamo scegliere se stare sotto la bandiera del demonio o sotto quella di Gesù». Morale: «Sotto la prima bandiera ci si arruola cercando la ricchezza, l'onore vano, la superbia, e di qui tutti gli altri vizi; sotto quella di Gesù amando la povertà - spirituale e materiale -, le umiliazioni, l'umiltà, e di qui tutte le altre virtù. Chiaro, no? Attuale, non è vero?». Ma il vero scandalo parte dalle Diocesi locali, che capeggiate da vescovi ribelli, che vogliono fare le loro "sporche" manovre di interessi, affari e di coprire, preti pedofili, preti che hanno figli illegittimi e coprire anche in molti casi anche relazioni sentimentali di Vescovi con donne tenute nascoste da anni. Se questa è la Chiesa Locale, il popolo si dovrebbe ribellare, si dovrebbe astenersi dall'entrare nelle chiese e chiedere a Roma un serio intervento. Il Santo Padre è a conoscenza di queste cose è sta cercando di fare pulizia, la chiesa è al bivio, ed anche noi non dobbiamo stare ad un lato solo ad osservare ma dobbiamo dargli una mano, aiutandolo.
Il cardinal Romeo, arcivescovo di Palermo, ha smentito la storia del Papa morente tra un anno. Una versione, francamente piena di autentiche farneticazioni e poco credibile. Non si capisce il motivo per il quale il cardinal Romeo, avrebbe dovuto passare le carte ad un amico del cardinal Castrillon Hoyos per poi informare il Papa. Avrebbe potuto farlo da solo o con i canali previsti, Segreteria di Stato. In ogni caso, il documento che è alla base di questo pasticcio, è autentico e reca il timbro per ricevuta della Segreteria di Stato, dunque è fuggito dai Sacri Palazzi per terminare la corsa sul giornale. Sono ormai tre i documenti sfuggiti dalla Santa Sede: la lettera di Monsignor Viganò, il documento sullo Ior, e quest'ultima patacca. Insomma, bisogna chiedersi che cosa stia accadendo nel Palazzo Apostolico. Crediamo che siano in atto torbide manovre massoniche per fare fuori il Segretario di Stato e rendere difficile la vita anche al Papa, ... il tutto in preparazione di un prossimo conclave. Sia come sia, sta di fatto che le Sacre Stanze (i documenti non finiscono da soli alla stampa) stanno dando all'esterno una pessima immagine e forse uno scandalo.
Il clima è surreale, perché la Città del Vaticano è un modo piccolo e nei suoi 44 ettari si conoscono tutti, guardie e (sospetti) ladri. Ieri si è aperta l'«istruttoria formale», condotta dal giudice istruttore Piero Antonio Bonnet mentre la commissione cardinalizia voluta dal Papa e la Gendarmeria proseguono le indagini. Si verificano tabulati telefonici, email, intercettazioni e, cosa notevole, conti bancari. Posto che il maggiordomo non abbia agito da solo, «il problema è capire se lo ha fatto per soldi, per rancore, perché legato a un "gruppo ideologico" magari avverso al cardinale Bertone o altro», si riflette.
Non ci si rende conto che da queste manovre chi esce sconfitta è solo la Chiesa e la sua credibilità. Ma, a quanto pare, alle gole profonde questo poco importa.
Non resta che pregare per questa Chiesa e per il Papa.
Santità, faccia pulizia e usi la ramazza.
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