sabato 26 maggio 2012


Lefebvriani, Fellay:" L'esito è incerto. Aspettiamo la decisione del Papa" e gli altri tradizionalisti si accodano...


Lefebvriani
LEFEBVRIANI

Secondo i molti tradizionalisti "si è scatenato il diavolo e modernisti e progressisti non ci vogliono".



L'esito non è certo, ma il Papa, nelle prossime settimane o nei prossimi giorni, potrebbe prendere "direttamente" la decisione di reintegrare la componente lefebvriana nella Chiesa cattolica, secondo il superiore Bernard Fellay.


Il vescovo ha tenuto due omelie in Austria, nei giorni scorsi, e oggi i siti tradizionalisti riportano i passaggi dedicati all'intricato negoziato con il Vaticano. Il ritorno in seno alla Chiesa "è molto controversa nella Chiesa", ha affermato Bernard Fellay a Vienna domenica scorsa. "Posso assicurarvelo: è la volontà del Papa. Non se ne può dubitare. Ma sicuramente non è la volontà di tutti nella Chiesa".

Per il successore di Lefebvre, "la realizzazione di questa volontà dipende da termini che non sono ancora molto chiari. Alcuni punti rimangono oscuri. E' possibile che nei giorni o nelle settimane prossime - è difficile stabilire una data - il Papa prenda direttamente una decisione non solo sui Lefebvriani ma anche dei tanti altri gruppi.

Può darsi che rinvii il dossier alla congregazione per la Dottrina della fede". Fellay avverte: "Non bisogna pensare che le cose saranno facili dopo. Per riprendere le parole del Papa che descrivono molto bene la situazione: "So che sarebbe più facile per la Fraternità e per me lasciare la situazione com'è". Ciò descrive bene la situazione e mostra anche che il Papa è consapevole che sarà attaccato quando lo farà. E anche che la situazione non sarà facile per noi. 

che ciò che verrà fuori da questa situazione sarà: con Roma o contro Roma. In entrambi i casi, sarà difficile", ma comunque voglio dire a tutti i gruppi "tradizionalisti" che potremmo unirci e saremmo milioni di fedeli. La tradizione va e deve essere rispettata. Decine i vescovi modernisti che pensano solo al denaro, alle avventure personali, a voli pindarici tra affari e sesso. Vogliamo una Chiesa nuova, un ritorno alla tradizione. Se siamo contro Roma siamo sempre con Dio.


In una distinta omelia a Salisburgo, nel giorno dell'Ascensione (17 maggio), monsignor Fellay ha precisato: "Abbiamo bisogno di essere sicuri che potremo continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto finora. E da questo punto di vista alcune cose non sono ancora chiare". Ma "si è scatenato il diavolo. Ed è dappertutto. Nella stessa fraternità, in tutta la Chiesa. Ci sono persone che veramente non ci vogliono. Sono i modernisti, i progressisti".

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