B.N.I. - BANCA NETWORK INVESTIMENTI BLOCCA I CONTI DEI CLIENTI
I correntisti di B.N.I. impossibilitati ad utilizzare i conti correnti: niente prelievi, versamenti, pagamenti, bonifici e prelievi agli ATM.
Era nell'aria e i social network ed alcuni media non convenzionali (ovvero non schierati con i poteri forti) lo stavano scrivendo da giorni: giugno sarebbe stato il mese dei blocchi dei conti correnti.
Forse l'allarmismo di un blocco totale può sembrare esagerato, ma sicuramente qualcosa sta accadendo.
Infatti la Banca Network Investimenti - B.N.I., con uno scarno comunicato emesso il 31 maggio 2012 sul suo sito online, ha avvisato i suoi correntisti che per il mese di giugno sarebbe stato impossibile utilizzare i conti correnti.
Di fatto, i clienti si sono visti bloccare i loro risparmi ed i conti sono diventati inutilizzabili.
Cosa è accaduto per emanare un avviso così improvviso?
La Banca Network Investimenti - B.N.I. S.p.A. è una banca che conta azionisti di riferimento (proprietari) di tutto rispetto: il gruppo AVIVA, il 5° gruppo assicurativo mondiale, il BANCO POPOLARE, gruppo bancario nato nel 2007 dalla fusione tra Banca Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare Italiana, il gruppo DE AGOSTINI, famoso gruppo finanziario operativo nel settore editoriale, e la SOPAF, società di investimenti indipendente quotata dal 1984.
Il 14 novembre 2011, su proposta della Banca d'Italia, la B.N.I. (che ha sede legale in Milano) è stata sottoposta alla procedura di amministrazione straordinaria.
Infine, in data 31 maggio 2012 i commissari straordinari di B.N.I., con il parere favorevole del Comitato di Sorveglianza e previa autorizzazione della Banca d'Italia, hanno deliberato la sospensione del pagamento delle passività per un mese, nell'attesa che vada in porto la trattativa di salvataggio proposta da Consultinvest SIM ed il gruppo Banca Popolare di Ravenna.
Cosa accadrebbe se l'operazione di salvataggio non andasse a buon fine?
A parte il rimborso del Fondo di Tutela (che coprirebbe solo una minima parte del denaro dei risparmiatori), molti clienti vedrebbero i loro risparmi in serio pericolo, dovendo poi accodarsi in un fallimento dall'esito sempre lungo, difficile ed incerto.
Per ora i clienti sono impossibilitati ad utilizzare il loro denaro e molti hanno iniziato a sporgere denunce alle autorità competenti.
Speriamo che questo sia solo un caso sporadico e non il primo tassello di un domino che potrebbe diventare devastante per i risparmiatori italiani.
Le premesse non fanno certo dormire sonni tranquilli.
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