mercoledì 14 novembre 2012

IDV, UN PARTITO ALLO SBANDO


IDV, UN PARTITO ALLO SBANDO - NEL LAZIO DI PIETRO NON HA PIU’ SOLDI PER PAGARE BOLLETTE, AFFITTI E STIPENDI AI DIPENDENTI DEL PARTITO - MARUCCIO SI E’ GIOCATO TUTTO AL VIDEOPOKER A COLPI DI MILLE EURO A PUNTATA - CASSE VUOTE, PALLE PIENE (QUELLE DEI MILITANTI CHE ABBANDONANO TONINO TRA INSULTI E PROTESTE) - IN UN ANNO SVANITI DUE MILIONI E MEZZO DI EURO - POI SI LAMENTANO DELL’AVANZATA DI GRILLO-SAI BABA

Paola Zanca per il "Fatto quotidiano"
VINCENZO MARUCCIOVINCENZO MARUCCIO
Da giorni, non riusciva a capire perché il suo telefono non funzionasse più. Riceveva le chiamate, ma quando provava a farne una, sentiva uno strano messaggio. Allora, il dipendente del gruppo Idv del Lazio, ha capito: "Ci dispiace - gli spiegava il gestore - stiamo disattivando le vostre utenze perchè le ultime due bollette non sono state pagate".
VINCENZO MARUCCIOVINCENZO MARUCCIO
Ecco cosa succede negli uffici regionali del partito che fino a un mese fa sono stati amministrati da Vincenzo Maruccio. Per tutto il 2011 avevano le casse piene di "decine e anche centinaia di migliaia di euro". Adesso invece, inutile cercare, si è già raschiato il fondo. Basterebbe guardare quello che sta accadendo nelle stanze di via Vittoria Colonna per capire che, al di là della vicenda personale dell'ex segretario ed ex capogruppo, con questo arresto il partito di Antonio Di Pietro ha subìto "una mazzata enorme".
MARUCCIO DI PIETROMARUCCIO DI PIETRO
Sfrattati dalla sede (c'erano cinque mesi di affitto arretrati), senza più telefoni cellulari e con una ventina di collaboratori in attesa dello stipendio ormai da dopo l'estate. E poi ci sono i soldi già impegnati per manifesti ed affissioni, le tipografie che bussano alla porta. Racconta Carlo Costantini, commissario dell'Idv Lazio da quando Maruccio è finito sotto inchiesta, che appena è arrivato si è accorto che si viaggiava con "un tenore di vita superiore alle possibilità di un partito come il nostro". Le stanze in pieno centro, computer in quantità e soprattutto "un volume di attività politica elevatissimo".
Costantini spiega di aver cercato subito di "riportare tutti con i piedi per terra": "Tra riunioni e colloqui individuali, in questo mese, ho visto tra le 3 e le 400 persone: ho trovato un partito sano - spiega - ma troppo abituato a stare bene. La militanza che conosco io, è volontariato puro". I soldi per le attività incessanti sul territorio c'erano. "La spesa - dice Costantini - era effettivamente calibrata su un fiume di denaro che arrivava dalla Regione e che a settembre si è fermato". E appena chiusi i rubinetti, si è scoperto che non era avanzato nulla
ANTONIO DI PIETRO - ITALIA DEI VALORIANTONIO DI PIETRO - ITALIA DEI VALORI
Nonostante Maruccio fosse, scrive il gip, "l'amministratore esclusivo di una piccola fortuna da due milioni e mezzo di euro nell'arco di due anni e due mesi", l'ha dissipata giocando alle macchinette di una sala slot sulla Flaminia vecchia. Almeno mille euro a giocata, un' "attività predatoria", la chiama ancora il gip.
SCICCHITANOSCICCHITANO
Ed è difficile spiegarlo a quei militanti che in Maruccio hanno sempre visto la diretta emanazione di Antonio Di Pietro, perché quel giovane avvocato lo aveva portato lui, lui e il calabrese Sergio Scicchitano, altro "padre nobile" del partito e titolare dello studio legale dove Maruccio è cresciuto a 'nduja e faldoni. Ora il neo capogruppo alla Camera Antonio Borghesi fa sapere che se si finirà a processo, l'Idv "non potrà far altro che costituirsi parte civile, essendo la prima danneggiata dalle azioni dell'ex consigliere regionale".
Ma sarà difficile ricucire la delusione che ha colpito anche chi con Maruccio ha lavorato. Dicono che fino a ieri erano tutti convinti che il modo per dimostrare la sua estraneità l'avrebbe trovato, ora restano agghiaccianti non solo di fronte al politico che li ha traditi, ma anche all'uomo che pensavano di conoscere. "Lo consideravo brillante, competente, preparato - dice ancora Costantini -. È incredibile, me lo spiego solo come uno che non è riuscito a gestire la dimensione del successo. Ma io penso ai militanti: e a loro dico che siamo sprofondati e dobbiamo trovare la forza di rialzarci".
Di Pietro è rimasto in silenzio tutto il giorno. Il suo telefono squilla a vuoto, nemmeno una riga sul suo sito o sulla sua pagina Facebook. Qualche sostenitore si azzarda a chiedergli un commento: "Antonio, che dici?". Altri lo incalzano: "Ma che gente ha messo dentro il suo partito?". E annunciano che non lo voteranno più.

DIFFAMAZIONE, TORNA IL CARCERE AI GIORNALISTI


DIFFAMAZIONE, TORNA IL CARCERE AI GIORNALISTI - LAZIO, MOLISE E LOMBARDIA ALLE URNE IL 10 E 11 FEBBRAIO - IMPRESE, PIÙ SGRAVI E INCENTIVI - STATALI, ARRIVA UN MAXI TAGLIO - USA, ALTRO GENERALE SOTTO ACCUSA, 30 MILA MAIL INVIATE A UNA DONNA’ - MARUCCIO (IDV) MALATO DI VIDEOPOKER - ROMA, È IL GIORNO DEL CENTRO ASSEDIATO…


Da "il Velino"
FOTOMONTAGGIO - ALESSANDRO SALLUSTI IN CARCEREFOTOMONTAGGIO - ALESSANDRO SALLUSTI IN CARCERE
LA REPUBBLICA - In apertura: "Fisco, ecco gli sgravi delle famiglie". Editoriale di Adriano Sofri: "Lo sciopero global". Al centro, fotonotizia: "Usa, altro generale sotto accusa, 30 mila mail inviate a una donna'". Ancora al centro: "Colpo di mano al Senato, sì al carcere per i giornalisti". In basso: "Fiume killer, tre morti in Toscana".
LA STAMPA - In apertura: "Diffamazione, torna il carcere ai giornalisti". Editoriale di Luigi La Spina: "La governabilità si conquista, non è un diritto". Di spalla: "Crolla un ponte, tre morti a Grosseto". In basso: "Imprese, più sgravi e incentivi".
MARUCCIO DI PIETROMARUCCIO DI PIETRO
IL GIORNALE - In apertura: "Che vigliacchi i politici: torna (in segreto) il carcere per i giornalisti". Editoriale di Alessandro Sallusti: "Fate ridere, fate pena" Accanto: "I regali di Monti, un anno di tasse". Al centro, fotonotizia: "Manette in casa Di Pietro". Sotto: "Se la democrazia annega nella critica televisiva"
IL SOLE 24 ORE - In apertura: "Detrazioni più alte per i figli". Editoriale di Fabrizio Forquet: "Credibilità riconquistata, ma timidi su fisco e spesa". Sotto: "Banche, il trading fa salire gli utili". Di spalla: "Diffamazione, ritorna il carcere per i giornalisti".
xxx paula e david petraeusXXX PAULA E DAVID PETRAEUS
IL MESSAGGERO - In apertura: "Statali, arriva un maxi taglio". Editoriale di Paolo Pombeni: "L'illusione maggioritaria degli sfidanti alle primarie". Di spalla: "Diffamazione, sì al carcere per i giornalisti". In basso: "Maruccio (Idv) malato di videopoker".
IL TEMPO - In apertura: "Il biscazziere dell'Idv". Editoriale di Mario Sechi: "Una caduta necessaria per risalire". Al centro, fotonotizia: "Monti e Cameron, l'unione dei diversi". Di spalla: "Lazio, Molise e Lombardia alle urne il 10 e 11 febbraio". Sotto: "Roma, è il giorno del centro assediato".
IL FATTO QUOTIDIANO - In apertura: "Il Senato vota: i giornalisti in galera". Editoriale di Marco Travaglio: "Csx factor". Al centro: "Viaggio a 5 stelle: sette ragazzi all'assalto del Molise". Sotto: "Maruccio schiavo dei videpoker".

mercoledì 7 novembre 2012

È ARRIVATA LA SOCIETÀ SENZA CONTANTI


È ARRIVATA LA SOCIETÀ SENZA CONTANTI

... Mondex è la compagnia che fornisce [un] sistema di danaro elettronico ed ha già più di 20 nazioni che
aderiscono al loro piano. Questo sistema fu creato nel 1993 dai banchieri londinesi Tim Jones e Graham
Higgins della Natwest/Coutts, la banca di fiducia della famiglia reale britannica. Questo sistema è basato su
una tecnologia SMARTCARD che impiega microcips incorporati in una carta di plastica che contiene moneta
elettronica, l’identificazione del possessore, e altre informazioni. Tutte le transazioni sono rese sicure da un
sistema chiamato SET (Secure Electronic Transaction).
... Continuando a parlare di carte si può usare un dispositivo chiamato PET (Personal Electronic Transfer).
Questo portafogli della grandezza e nella forma di una calcolatrice permette di effettuare trasferimenti di
valuta con altri possessori di questa carta. Le carte sono in collegamento anche con la Nortel/Bell Vista 360
phone, Millennium per pagare il telefono, ATMs, per il Personal Computer, con internet, e con affari
commerciali e istituzioni interattive. Questo sistema di pagare senza soldi è stato testato ampiamente nella
città di Guelph, in Ontario, Canada, in Gran Bretagna, e un U.S.A.. Tutte le banche canadesi hanno aderito a
Mondex. ... La CIBC (Canadian International Bank of Commerce) ha istituito un modello simile di pagamento
senza contanti chiamato Nortel a Brampton, in Ontario. Più di 250 società in 20 nazioni sono incluse con
Mondex e molte nazioni sono già in procinto di usarlo. ... I Paesi dell’Unione Europea si aspettano di
adottare il sistema Mondex come soluzione all’unificazione monetaria. Altri sistemi smartcard verranno
messi presto a disposizione a favore di Mondex, specialmente da quando Mastercard ha comprato il 51%
del pacchetto azionario della compagnia. ... “Con la copertura finanziaria di MasterCard, adesso non c’è più
niente che possa fermare Mondex dal diventare uno standard globale.”
Alla fine, l’idea di portare sempre con sé una carda diventerà obsoleta e ci sono degli svantaggi, infatti la
carta è predisposta a danneggiarsi, ad essere persa o rubata. La soluzione finale sarà di avere il microchip
semplicemente piazzato all’interno del corpo umano come fanno già adesso per identificazione degli
animali domestici. INFOPET è una delle tante compagnie che fornisce un bio-chip iniettato sotto la pelle
dell’animale. Il chip può essere letto con uno scanner, il codice che identifica il proprietario e l’animale
domestico è memorizzato su un computer. Questo sistema vanta il fatto di poter tenere sotto controllo più
di 1 bilione di animali domestici con satelliti e altro. Motorola, che produce i microchips per la Mondex
smartcard, ha sviluppato diversi bio-chips innestabili nel corpo umano. Il chip BT952000 fu progettato dal
Dr. Carl Sanders … misura 7 millimetri di lunghezza e 0.75 di larghezza, circa le dimensioni di un granello di
riso. Contiene una batteria al litio ricaricabile. Questa batteria è caricata con un circuito “thermo” che
produce tensione elettrica dalle fluttuazioni della temperatura corporea. Si sono spesi più di 1.5 milioni di
dollari per studiare dove piazzare il chip all'interno del corpo umano. Si sono trovati solo 2 posti adatti ed
efficaci, la FRONTE giusto sotto l’attaccatura dei capelli, e il dorso della mano.
...“Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano
destra o sulla fronte. Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della
bestia o il numero che corrisponde al suo nome.” (Apocalisse 13,16-17)
Il Dr. Sanders era contro l’uso della batteria al litio poiché è risaputo che se si rompesse il litio, esso
causerebbe una GRAVE VESCICA o un immenso dolore e non poche complicazioni per chi ce l’ha.
“Il primo andò e versò la sua coppa sulla terra; e un’ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il
marchio della bestia e che adoravano la sua immagine.” (Apocalisse 16,2)
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In seguito il Dr. Sanders lasciò il progetto e si interessò delle profezie della Bibbia concernenti il marchio
della bestia; si convertì in seguito alla fede Cristiana e adesso conduce dei seminari su questo argomento. ...
La parola greca di marchio usata nella Bibbia è charagma, il che significa una scalfittura, o incisione, stampa,
insegne, o marchio di schiavitù. Il numero 666 nella frase greca “Chi-Xi-Sigma”, ficcare, perforare, un
marchio inciso o perforato per il riconoscimento di proprietà.
... AT&T/Lucent Technologies acquistò il contratto di esclusiva della Mondex USA. Il loro logo è il simbolo
del Serpente Solare o il DRAGONE ROSSO che è Satana. LUCENT è composto LUCIFER - ENTERPRISES.
Sembrano essere flagranti dando il nome ai loro prodotti con STYX (lo Stige, il fiume dell’inferno), JANUS
(Giano, il dio bifronte) e INFERNO pubblicizzato con la citazione tratta dall’“Inferno”, una storia di LUCIFER
nelle viscere dell’inferno. L’“anello di fuoco” è l’antico Pantheon.
... Fino a quando non sarà pratico mettere un microchip in tutti i prodotti che devono essere comprati e
venduti, un codice a barre UPC fa questo lavoro in modo soddisfacente. Quello che molta gente non realizza
è che questo è il “marchio della bestia” per i prodotti che compriamo tutti i giorni. Tutti i codici a barre UPC
contengono i numeri 666. Troverai una delle due versioni del marchio. Il più comune ha 10 numeri divisi in
due parti. L’altra ha 6 numeri. In entrambe le versioni ci sono tre barre non identificate. Queste barre sono
6, 6, e 6. Queste sono chiamate barre di guardia, danno informazioni allo scanner circa la partenza, la
divisione e l’arresto della lettura.
“Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo
numero è 666.” (Apocalisse 13,18)
... Con LUCID l’autorità giudiziaria sarà in grado di braccare tutti i nostri movimenti, transazioni, e
conoscenze. Simon Davies della Privacy International investigò sulle richieste di anonimato di Mondex e
trovò che stavano controllando tutti i movimenti nei tribunali rompendo specifici accordi legali. Molti se
non la maggior parte dei 17 originali o finanziatori di Mondex sono dei distretti bancari di Londra
appartenenti al Club of the isles, una cartella bancaria della casata dei Windsor gioca un ruolo importante
sull’economia globale attraverso incontri segreti e alleanze strategiche queste potenti istituzioni
massoniche influenzano il mondo politico, delle finanze, delle risorse, e persino la polizia e le strutture delle
nazioni unite. Il loro scopo è un nuovo tipo di ordine mondiale basato su un governo globale, una sola
religione, e un’economia elettronica mondiale.
... Il logo di Mondex contiene 3 anelli concatenati, ... “originariamente un simbolo di imprigionamento e
schiavitù, sconfitta. ... Gli anelli concatenati della catena significano potere e unità durevole ... o che in
guerra... una roccaforte è stata squarciata.” (dizionario dei Simbolismi, Hans Biedermann, pg. 63-64)
... Un altro simbolo utilizzato da Mondex è la farfalla. Questo simbolo ha numerosi significati mistici ma il
più importante è quello della cattura dell’anima. La parola Greca di farfalla e di anima è “psyche".

FONTE: http://www.the1phoenix.net/x-files/chip.htm#microchip4

lunedì 5 novembre 2012

Inventori di malattie: per vendere farmaci a persone sane


Inventori di malattie: per vendere farmaci a persone sane



«Il nostro sogno è inventare farmaci per gente sana»: la frase, attribuita ad Henry Gadsen, direttore generale della multinazionale farmaceutica Merck, riassume la filosofia del “Disease mongering”, ovvero: la scienza (mostruosa) degli “inventori di malattie” che creano patologie a tavolino per poi vendere più farmaci. L’argomento, delicatissimo, è stato affrontato il 9 ottobre a Genova, a poche settimane dalla storica sentenza di patteggiamento siglata dalla multinazionale farmaceutica Pfitzer. L’azienda sborserà 2,3 miliardi di dollari: la sanzione punisce la spregiudicatezza degli informatori scientifici e la corruzione dei medici al fine di aumentare le prescrizioni.
Se n’è parlato al forum genovese promosso dalla rivista “Diagnosi & Terapia” e dall’associazione “Giù le mani dai bambini”, con il Comune di Genova e con il disease-mongering-2patrocinio di Provincia, Regione Liguria e Ordine dei Medici. Introdotti da una sintesi del recente documentario di RaiTre “Inventori di malattie”, i relatori hanno esaminato la pratica del “disease mongering”, la raffinata tecnica di marketing che prevede l’invenzione a tavolino di malattie al fine di vendere “blockbuster” farmaceutici come il Ritalin, il Prozac, il Tamiflu ed altre molecole sempre più presenti negli armadietti dei medicinali di ogni famiglia della penisola, che è – per numeri assoluti – il quintomercato farmaceutico al mondo.
Bambini troppo agitati e distratti? E’ la sindrome Adhd. Che secondo Stefano Scoglio, esperto nutrizionista e ricercatore, «è una case history di marketing su cui dobbiamo interrogarci, come denuncia il documentario di RaiTre», visto l’abuso di psicofarmaci a cui si ricorre sistematicamente. «Siamo ad oltre 20 milioni di ricette di metanfetamine all’anno, con un giro di affari da miliardi di dollari». Per Scoglio esistono prodotti di origine naturale, di comprovata efficacia e con bassissimi profili di rischio. «Ma dato che non sono brevettabili e quindi non si può ‘proteggere’ l’investimento, nessuno fa ricerca su queste molecole, penalizzando i piccoli pazienti: perché allora non ci pensa il ministero della salute?».
Per l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, ora presidente della fondazione “Università Verde”, il ruolo di controllo delle associazioni rappresentative della società civile è riconosciuto e accettato dalle istituzioni pubbliche di molti paesi del mondo, tranne in Italia, dove è ancora visto con diffidenza». Le ‘lobby bianche’ devono mettersi in rete e fare fronte comune: «Le multinazionali del farmaco hanno strutture di pr e marketing efficientissime e sono presenti costantemente nei corridoi delle istituzioni che contano. Chi ambisce a disease-mongering-1contrastare queste pratiche dibusiness troppo aggressive deve imparare ad organizzarsi».
«Questi prodotti salvano vite ed hanno allungato le aspettative di esistenza dell’uomo nell’ultimo secolo», ammette Enrico Nonnis, di “Psichiatria Democratica”, ma parlare oggi di marketing farmaceutico invadente è come scoprire l’acqua calda. «E’ mai possibile che solamente il sollevare questi argomenti eticamente sensibili susciti reazioni forti e contrarie?».
Per non parlare del “Disordine disforico da deficit ansiogeno da consunzione di attenzione sociale”: «Una finta malattia, con tanto di farmaco fittizio per curarla e sito internet per promozionarla», inventata provocatoriamente da un suo collega medico. «La verità – aggiunge Nonnis – è che noi medici siamo così bombardati di informazioni che a volte non possiamo più distinguere tra quello che è marketing e quello che è vera scienza».
«La salute è un’industria, fa gola a molti, e la pressione delle aziende farmaceutiche è certamente forte», riconosce Alberto Ferrando, pediatra e vicepresidente dell’Ordine dei Medici. «Ogni approccio terapeutico dev’essere diverso dall’altro. Ora le sirene dell’industria cercano di rivolgersi  non solo più al medico, ma direttamente ai malati. Il “disease mongering” esiste, eccome, e a volte noi medici neppure conosciamo questi meccanismi: ai colleghi più giovani disease-mongering-3ricordo che non esiste solo la scienza medica, c’è anche una scienza del marketing».
Il sistema è «inquinato» alla base, avverte Federico Mereta, medico e giornalista. «Invece di intervenire per curare, pare che a volte l’obiettivo sia quello di creare surrettiziamente malessere, al fine di proporre poi soluzioni pronte per risolverlo, possibilmente che rendano molto denaro». Emilia Costa, docente di psichiatria alla Sapienza diRoma, la chiama «complessa ed articolata strategia per il condizionamento del mercato della salute». La professoressa la definisce «un’ipnosi dolce, che mira a convincere gli individui circa l’utilità incondizionata del farmaco. Non è più il dottore che cura il paziente, ma il farmaco: noi medici siamo diventati esclusivamente distributori di ricette?».
Distributori, in molti casi, “complici” dell’industria farmaceutica. «Tre quarti dei colleghi che hanno redatto il Dsm (il catalogo diagnostico delle malattie mentali), hanno rapporti finanziari con le case farmaceutiche», accusa Paolo Roberti di Sarsina, dirigente di psichiatria ed esperto del Consiglio Superiore di Sanità. Non è tutto: «Più del 90% della ricerca scientifica è finanziato dall’industria, e oltre la metà del budget dell’Agenzia Europea del Farmaco è garantito dai produttori». Quello che il sanitario auspica è «una pandemia, certo: ma di consapevolezza».
Il problema non sono le industrie, che spingono alla follia sulle leve del marketing per svuotare i magazzini di vaccini contro l’influenza A: il problema sono gli Stati che ne acquistano decine di milioni di dosi, accusa Franco De Luca, medico e autore del libro “Bambini e (troppe) medicine” (Il Leone Verde edizioni). «Cosa possiamo fare noi medici? Dare segnali chiari: rinunciare ad omaggi e regalie, privilegiare corsi di formazione non sponsorizzati dalle industrie, dichiarare sempre – se esistono – i legami finanziari con i produttori, richiedere a gran voce la pubblicazione delle ricerche scientifiche sui farmaci».
Luca Poma, giornalista e portavoce di “Giù le Mani dai Bambini”, è divenuto famoso per la battaglia contro l’abuso di psicofarmaci sui piccoli pazienti. «Un recente rapporto di Business Insights, una delle più note riviste destinate ai dirigenti del settore pharma – afferma Poma – dice che la capacità di “creare mercati per nuove malattie si traduce in vendite” e che “una delle migliori strategie consiste nel cambiare il modo in cui la gente percepisce i propri disturbi”». Vie d’uscita? Agire sui pazienti, informarli, metterli in guardia. Perché «gli anni futuri saranno i testimoni privilegiati della creazione di malattie patrocinate dalle industrie» (info:portavoce@giulemanidaibambini.org).