domenica 27 febbraio 2011

Libia, tv olandese accusa l’Italia. L’inviato Upmann risponde: “Bufala vergognosa”

http://www.politica24.it/articolo/libia-tv-olandese-accusa-l-italia-l-inviato-upmann-risponde-bufala-vergognosa/8597/

giovedì 24 febbraio 2011

TOBRUK E’ LIBERA: la cirenaica e Bengasi esultano, Tripoli è una macelleria. UE minaccia sanzioni contro Gheddafi, l’ombra del terrorismo si annida tra i rivoltosi .Una strada lunga 5 km di cadaveri.

La seconda città più grande della Libia, Bengasi è libera così come Tobruk, che è stata liberata dalla opposizione del paese per protestare contro Muammar Gheddafi. Festeggiano  la vittoria e cercare di tornare alla vita normale.
Migliaia di libici stanno ballando sulla piazza principale della città, soprannominata 'Free Bengasi' dei  nuovi manifesti sostituiscono le effige del Colonnello chiedendo la fine dei 42 anni di oppressione, che viene accusato di violazioni dei diritti umani.
I cittadini locali, che hanno costituito comitati di difesa per garantire la sicurezza della vita pubblica e della proprietà, stanno raccogliendo le armi e invitando la gente ad aprire negozi, uffici, bar e ristoranti e non aumentare i prezzi.
"No al saccheggio e rapine a Tobruk e Bengasi!" manifesti comunicano anche queste cose. Ancora non funzionano le linee telefoniche ed Internet va a singhiozzo.
Secondo organizzazioni internazionali, 2870 persone sono state uccise e fino a 10.000 feriti negli scontri con le forze governative in Libia per le  proteste contro il regime di Gheddafi che ha avuto inizio il 15 febbraio. Gheddafi  ha promesso 10.000 euro per ogni uomo , per ogni “ratto” che verrà ucciso, si fa forte e tragico i suoi interventi in tv.
Ma c’è anche una storia tragica, una strada che porta fuori Tripoli, una strada di 5 Km che è ricoperta di morti, così ci hanno comunicato dei prelati a Tripoli ed ora noi ci apprestiamo ad andarci. Nel frattempo  nessun aereo Italiano atterra più a Tripoli, non vi è sicurezza, razzi vengono scagliati contro, e le piste sono state bombardate, la situazione è disperata, perché l’Europa non fa nulla?

martedì 22 febbraio 2011

Gheddafi affronta il suo popolo attaccando gli USA e l’Italia. Ambasciata Italiana assediata

Il leader libico Muammar Gheddafi ha parlato alla nazione poco fa!, alla televisione nazionale. Un suo soliloquio verso tutti e verso gli USA e l’Europa ed anche l’Italia, ha detto che  gli Italiani e gli Americani hanno fatto imbracciare le armi a pochi drogati e rivoltosi contro il popolo libico. Chiede unità alla nazione libica, e di armarsi contro gli USA e l’Italia . Ha annunciato importanti cambiamenti dei comitati della rivolta. Dice” armatevi, uscite dalle vostre case e difendete il vostro colonnello Gheddafi”. Anche il gasdotto che porta dalla libia in sicilia migliaia di metri cubi di gas è stato interrotto non come dice l’ENI ma come ha disposto qui il figlio di Gheddafi.
Gheddafi è stato ascoltato nella piazza centrale nella capitale del paese, Tripoli, dove si sono radunati migliaia di suoi sostenitori, dove velocemente hanno ripulito la piazza dal sangue dei “rivoltosi”.
Tutta la notte i bombardamenti sono continuati, poi centinaia di miliziani pagati dal colonnello Gheddafi sono passati casa per casa, migliaia i morti per le strade, a pochi minuti dalla fine del discorso del colonnello Gheddafi, migliaia di persone a lui fedele si stanno dirigendo verso l’Ambasciata Italiana ed Americana che inneggiano alla morte.

domenica 20 febbraio 2011

LIBIA: SUPERIORE A 300 VITTIME, LA BARBARIE DI GHEDDAFI SU SUL SUO POPOLO

La situazione è drammatica..., qui non si riesce a  telefonare, qui internet non funziona. Le proteste nella città orientale libica di Bengasi contro il dominio di 42 anni il colonnello Muammar Gheddafi hanno lasciato a terra fino oltre 300 morti, siamo pochissimi giornalisti qui, e non ci fanno fare il nostro lavoro.
Le proteste in Libia, che è uno dei principali fornitori di petrolio del mondo, iniziate il 15 febbraio in mezzo a violente manifestazioni anti-governative in tutto il Medio Oriente, con oggi ha raggiunto il suo massimo del cruento. Le Rivolte sono in gran parte concentrate nella città orientale di Bengasi e Tobruk Bayda, ma ci sono rapporti che macellai si sono sfogati in inquietanti danze della morte... si ad ovest del paese.

Sabato, varie decine di persone sono state uccise a Bengasi quando noi eravano in piazza che cecchini hanno  aperto il fuoco contro la folla di persone presenti ad un funerale.
Un medico in un ospedale di Bengasi ha detto ad Al Jazeera canale TV che il suo ospedale ha ricevuto almeno 15 cadaveri recante "ferite da proiettile fucili di alta velocità e precisione." La sparatoria ha avuto luogo durante un corteo funebre.
"Decine sono stati uccisi ... Siamo nel bel mezzo di un massacro qui", ci confermano in ospedale i medici.

Ora l'unico pensiero oltre a loro che vengono uccisi, è mettersi in salvo io e i miei colleghi

venerdì 18 febbraio 2011

CNN: corrispondente CBSaggredito in Egitto

http://edition.cnn.com/2011/WORLD/meast/02/15/egypt.logan.assault/index.html

SANREMO: BENIGNI CON L’INNO COMMUOVE L’ITALIA. Il SUO COMPENSO DEVOLUTO ALL'OSPEDALE MEYER DI FIRENZE

http://www.unmondoditaliani.com/sanremo-benigni-con-linno-commuove-litalia-il-suo-compenso-devoluto-allospedale-meyer-di-firenze.htm

http://www.youtube.com/watch?v=LlAGWMAm7g0

Egitto:Cairo, la giornalista Lara Logan stuprata in piazza dai manifestanti

http://societausaegetta.blogspot.com/2011/02/egittocairo-la-giornalista-lara-logan.html

Libia: Almeno 12 morti e decine di feriti nelle proteste


Situazione disastrosa anche qui in Libia, almeno 12 persone sono state uccise e centinaia di feriti per le proteste anti-governative nella città nord-orientale della Libia di Al-Baida e la città orientale di Bengasi.
Ispirati dalle rivolte popolari in Egitto e Tunisia, i manifestanti libici hanno inoltre protestato nella famosa "Giornata di rabbia" di ieri Giovedi, nel tentativo di sfidare la regola 41°anno del governo del colonnello Muammar Gheddafi, che è stato accusato di violazioni dei diritti umani.
Citando siti dell'opposizione e delle ONG, e le notizie dateci dai nostri amici dell’agenzia Al-Arabiya ci hanno riferito che le forze di sicurezza e le milizie dei Comitati rivoluzionari sono sul piede di guerra, infatti appena giunti sul posto abbiamo visto che hanno aperto il fuoco contro i manifestanti per la pace, per lo più giovani manifestanti nella città di Al-Baida, uccidendo almeno 10 persone.
Per l’agenzia dei diritti umani e di solidarietà, con sede a Ginevra, ci hanno riferito che dei testimoni di Al-Baida che alcuni cecchini hanno aperto il fuoco dalla cima dei palazzi, uccidendo almeno 22 manifestanti.
L’Agenzia  stampa France Press ha riferito che almeno sei persone sono state uccise e 38 ferite nella seconda città più grande del paese di Bengasi, dove la protesta è iniziata  Mercoledì, quando almeno 155 persone sono rimaste ferite.
Un gruppo su Facebook chiedendo la "Giornata della Rabbia" ha 4.400 utenti registrati il Lunedi, ma il numero è più che raddoppiato a circa 10.000 entro il Mercoledì successivo a Bengasi.
Gheddafi, salito al potere con un colpo di stato del 1969, è il leader più longevo sia in Africa che il mondo arabo.
La scintilla della protesta si crede che sia la detenzione dalle forze di sicurezza libiche di un grande avvocato libico dei diritti umani Fathi Terbil. Terbil riferito, è stato successivamente rilasciato.
Media locali ha detto detto che quelle delle piazze delel città sono manifestazioni pro-Gheddafi.

mercoledì 16 febbraio 2011

Ad Alessandri​a gigantesco raduno della gioventù egiziana per porre la domanda di stabilità e di correttezza, posta al Consiglio Militare

da Alessandria d'Egitto Michel Upmann

mentre stamattina vedo il mar mediterraneo e penso che al di là di questo mare azzurro c'è l'Italia e l'Europa, una moltitudine di giovani, giovani organizzati provenienti non solo da Alessandria ma anche dal cairo e dalle più grandi città Egiziane si sono ritrovati in una marcia silenziosa lungo la cornice stupenda di Alessandria di Egitto, per la prima volta (presumo) alle otto del mattino si sono ritrovati almeno in 50.000 davanti alla biblioteca di Alessandria e la cosa impressionante è che la conclusione di questa lingua di gente arrivava al mare (8km) sulla spiaggia di Gilliam, mentre gli ultimi lasciavano Alessandria.
Hanno detto in un comunicato stampa e Zaaoh, durante la marcia, che è ora il momento e l'opportunità per costruire il lavoro di squadra e la cooperazione tra gli egiziani e chi li guuarda da fuori, al fine di aumentare la produzione, la ricostruzione e la creatività e per essere dei "Masrahassan" "un paese nel mondo".
Un appello è giunto da questi giovani al popolo egiziano, al Consiglio Militare, guardare davanti e seguire delle regole, regole semplici, non gettare immondizie per strada, rispettare le regole del traffico, non corrompere, non accettare la corruzzione, denunciare, denuncia il clientelismo, aumentare la produzione in ogni settore, usando sempre e comunque "dolcezza e rispetto".
Una bella partenza, ma esistono i vecchi dinosauri, riusciranno i nostri giovani egiziani a fare l'egitto visto che ancora  non c'è nè lo stato nè il popolo formato?.

EGITTO. INTEGRALISMO ISLAMICO DIETRO L ANGOLO. MASSE DI DELINQUENTI IN FUGA VERSO L ITALIA. PASTA E PANE ALLE STELLE. ESCLUSIVA ASSOLUTA

http://www.unmondoditaliani.com/egitto-integralismo-islamico-dietro-l-angolo-masse-di-delinquenti-in-fuga-verso-l-italia-pasta-e-pane-alle-stelle-esclusiva-assoluta.htm

martedì 15 febbraio 2011

SCOOP: il deposto rais mubarak non è in egitto

 .

La foto che vedete allegata ci è stata data da uomini vicini alla ambasciata inglese, ci hanno passato la notizia che il Rais Mubarak non è in Egitto, è si malato ma è giunto da 2gg in Inghilterra, con la sua famiglia.
Appena avremo notizie più dettagliate sarete immediatamente avvisati. Si vocifera che oltre al Rais e la sua famiglia ingenti masse di denaro ed oggetti d'arte sono stati fatti sparire ed inviati al seguito del deposto Mubarak.
La notizia se confermata sarebbe scioccante, perchè così la popolazione capirebbe che anche i vertici militari sono la continuazione della vecchia dittatura

Il Consiglio Militare fissa il termine per la nuova costituzione

Egitto: l'autorità militare chiamato Il Consiglio degli otto ha annunciato oggi Martedì che è al  lavoro sulla modifica della costituzione del paese e che  sarebbe pronta tra dieci giorni. Il capo del consiglio superiore militare, Mohammed Hussein Tantawi, ha incontrato un gruppo di esperti con il compito di proporre modifiche importanti. Mentre continuano gli scontri in piazza, non solo in quella del Cairo, ed alla gente comune sono aggiunti moltissimi poliziotti che nei giorni degli scontri si sono macchiati di molti crimini, ma loro contestano questo fatto e dicono che gli è stato ordinato dall'allora ministro dell'interno. Domenica scorsa, in Egitto i nuovi leader militari hanno sospeso l'attuale statuto, in precedenza modificato per consentire ial deposto presidente Hosni Mubarak di rafforzare la sua presa al potere. Si hanno notizie di molte bande armate che stanno sfruttando il momento debole dell'egitto per organizzare la fuga di massa di moltissimi delinquenti verso le coste del mediterraneo e verso la tunisia, per poi affrontare il mare e giungere in Italia. E' tutto aumentato, acqua, pane e farina, ma si specula anche sulle camere in albergo che scarseggiano o che i prezzi sono andati alle stelle. Si tratta nei bar della città per vendere la fuga verso l'europa e l'italia. La commissione di otto membri, guidata da un ex giudice, è composto da esperti legali, ma comprende anche una figura un pò dubbia, il capo gruppo di integralisti islamici dei Fratelli Musulmani.Mubarak si è dimesso e ha consegnato il potere ai militari la settimana scorsa, dopo 18 giorni di proteste di massa. Integralisti dei fratelli Mussulmani avevano detto in un primo momento che non si sarebbero candidati alle elezioni, ma poi con un colpo gobbo si sono liberati dei loro lacci e lacciuoli interni ed hanno comunicato oggi che sono pronti e correranno per la Prsidenza, lo spettro dell'islamismo ha colpito ed io come un veggente (lo avevo detto negli scorsi articoli ndr) prevedo condizioni meteo avverse...

 

lunedì 14 febbraio 2011

The entries confirm that deposed Mubarak has fled abroad with his family.

While the military has confirmed that the arrests in Sharm el Sheikh, but they do not see there will be interviewed.

Prime Minister Ahmed Shafiq said yesterday that yesterday was officially deposed President Hosni Mubarak, he remains under house arrest at his residence in Sharm el-Sheikh, denying rumors that he had probably left the country with his family, we went, but in his villa Pharaonic, we do not have to enter them interview the Rais or his spokesman. There was not even a major deployment of military that have made us think that "home" there was no one.
But the strange thing, our new ... brace yourselves ... the Prime Minister Ahmed Shafiq is the cousin of the wife of Rais ... (remember we said that "everything changes not to change anything? We ...." The intelligence reports secrets we have said, quoting diplomatic sources that Mubarak, who resigned last Friday after 18 days of protests demanding his resignation, he left for the UAE on a private plane with his family.
Following the resignation of Mubarak, the power was handed over to the military leadership of the country. Earlier Sunday, the military rulers have dissolved the country's two houses of parliament and suspended the Constitution. However, continued demonstrations in Cairo and other cities yesterday, Sunday, bank employees, officers and the police took to the streets demanding better working conditions and increased salaries. Banks will be closed on Monday and Tuesday next to Egypt to protest, pointed out by the Central Bank on state television. CAIRO, February 14

Voci confermano che Il deposto Mubarak è fuggito all’estero con la famiglia.


Mentre i militari confermano che è agli arresti a Sharm el Sheikh, ma non c’è lo fanno vedere ne intervistare.

Il primo ministro Ahmed Shafiq ha detto ieri che ieri è stato deposto ufficialmente il presidente Hosni Mubarak, egli rimane agli arresti nella sua residenza a Sharm el-Sheikh, negando voci che egli forse avesse lasciato con la famiglia il paese, noi ci siamo andati, ma nella sua villa faraonica, non ci hanno fatto entrare ne intervistare il Rais od il suo portavoce. Non era presente neanche un forte schieramento di militari che ci hanno fatto pensare che in “casa” non ci fosse nessuno.
Ma la cosa strana, la nostra novità… tenetevi forte… che il primo Ministro Ahmed Shafiq è il cugino della moglie del Rais… (vi ricordate che dicevamo “tutto cambia per non cambiare nulla?... ci siamo”.
I rapporti dei servizi segreti ci hanno detto citando fonti diplomatiche che Mubarak, che si è dimesso  Venerdì scorso dopo 18 giorni di proteste  chiedendone le dimissioni, è partito per gli Emirati Arabi Uniti su un aereo privato con la sua famiglia.
A seguito di dimissioni di Mubarak, il potere è stato consegnato alla leadership militare del paese. All'inizio di Domenica, i governanti militari hanno sciolto i due rami del parlamento del paese e hanno sospeso la Costituzione.
Tuttavia, sono continuate le manifestazioni al Cairo e in altre città, ieri  Domenica, lavoratori bancari, funzionari e forze di polizia sono scesi in piazza chiedendo migliori condizioni di lavoro e l’aumento degli stipendi.
Le banche saranno chiuse il Lunedi e Martedì prossimo in Egitto per le proteste, lo ha confermato la Banca centrale alla televisione di stato.
IL CAIRO, 14 febbraio

domenica 13 febbraio 2011

MILITARI SCIOLGONO IL PARLAMENTO E SOSPENDONO LA COSTITUZIONE



La leadership militare egiziana ha detto in una dichiarazione di Domenica che sono sciolti i due rami del parlamento e viene sospesa la Costituzione.

Il Comando militare egiziano ha letto una dichiarazione che è sciolto il parlamento parlamento del paese e che da oggi viene la della Costituzione.
I militari governeranno il paese per sei mesi o fino alle elezioni presidenziali. Il popere del parlamento sono detenuti, dai militari, i parlamentari sono sospesi e non hanno valore le immunità ed altro.
Il ministro della Difesa egiziano Hussein Tantawi, che presiede il Consiglio Superiore Militare, si attiverà negli affari interni del Paese e rappresenterà l'Egitto in campo internazionale.
Il consiglio militare ha incaricato il primo ministro Ahmed Shafiq a rimanere in carica fino alla nuova formazione del gabinetto di ministri.
La leadership militare ha detto che rispetterà tutti gli accordi ei trattati internazionali firmati dall'Egitto.
IL CAIRO, 13 febbraio

sabato 12 febbraio 2011

EGITTO: ecco chi ci ospita e dove alloggiamo. I Frati Cappuccini come sempre in prima linea, fuori dagli schemi.



in esclusiva per unmondoitaliani.com

Un pezzo va a loro dedicato, a loro che nel silenzio del convento, ad un certo momento si sono schierati, come sempre dalla parte dei bisognosi, questi uomini di chiesa, questi frati cappuccini che qui in egitto ogni giorno sono a contatto con la povera gente. Noi eravamo sbandati, e loro ci hanno accolti. Noi eravamo affamati da giorni e loro hanno diviso la loro razione con noi. Noi siamo stati feriti e colpiti e loro ci hanno curato. Ad un certo punto abbiamo pianto e pensavamo di rimanere intrappolati nella spirale della guerriglia, e loro ci hanno rincuorato. “Figli miei dovete guardare oltre la tempesta, pensa alla pace che ci sarà dopo questo temporale”. Per giorni ci hanno protetti, per giorni hanno pregato per noi e noi abbiamo pregato con loro. Non diremo ancora dove sono e chi sono le foto coprono i loro volti, non siamo ancora sicuri, il potere è passato all’esercito, ma non vorremmo che questa enfasi iniziale di festa, passi come un pugno gioioso che getta in aria dei coriandoli colorati, ma che poi una volta a terra, vediamo alla fine solo dei pezzettini di carta colorata.

da Il Cairo Michel Upmann


EGITTO: 30 ANNI DI DITTATURA SBRICIOLATI, MUBARAK GETTA LA SPUGNA E SI PASSA DALLA PADELLA ALLA BRACE. IL POTERE AI MILITARI.

http://www.unmondoditaliani.com/egitto-anni-di-dittatura-sbriciolati-mubarak-lascia-la-spugna-e-si-passa-dalla-padella-alla-brace-il-potere-ai-militari.htm

venerdì 11 febbraio 2011

ESCLUSIVA, FERITO IL GIORNALISTA MICHEL UPMANN DA UN COLPO DI PISTOLA. IL NOSTRO INVIATO RICOVERATO ALL’HAWWA HOSPITAL.

http://www.unmondoditaliani.com/esclusiva-ferito--il-giornalista-michel-upmann-da-un-colpo-di-pistola-il-nostro-inviato-ricoverato-allhawwa-hospital.htm

Colpito il giornalista Michel Upmann.

EGITTO



del collega Franz Oberausen , per l’Agenzia stampa russa IPSE


Con gli scontri che hanno infiammato la piazza,  il collega Michel
Upmann è stato colpito da un colpo di pistola, che fortunatamente era solo di rimbalzo, gli ha ferito il dito anulare sinistro. Le condizioni sono buone e lui è sempre molto scherzoso, pensa che quando tornerà a Roma degli amici (scherzosamente) gli “daranno il resto”. È ricoverato all’
Hawwa International/Egyptian British Hospital, verrà dimesso nel pomeriggio.
Scrivo per suo conto, saluta tutti gli amici e lettori.
I manifestanti sulla piazza Tahrir del Cairo sono infuriati e sono andati in fiamme quando hanno sentito  il rifiuto del presidente Hosni Mubarak di dimettersi, loro si stanno preparando ad ulteriori dimostrazioni contro il presidente e la sua “cricca”.
Il ragazzo che aveva detto che il Venerdì sarebbe stato molto movimentato, noi tutti lo stiamo provando sulla nostra pelle, e Michel Upmann ne ha provato il brivido sul suo “dito”.
IL CAIRO, venerdì 11 febbraio

Mubarak: ” NON MI DIMETTO”

EGITTO



Mubarak, con la frase “ non mi dimetto” ha di fatto dato l’ok al colpo di stato del popolo (come lo chiamano qui), ha solo promesso che non si ricandiderà. Ma anche attaccato fortemente gli USA con la frase “ non accetto nessun ostacolo ed interferenza di paesi stranieri” frase sibillina ma molto preoccupante anche per la politica estera egiziana che  ad oggi dopo i tumulti  non ha più una sua politica estera tutto è bloccato, tranne la caccia ai giornalisti.
I manifestanti sulla piazza Tahrir del Cairo sono andati in fiamme quando hanno sentito  il rifiuto del presidente Hosni Mubarak di dimettersi, loro si stanno preparando ad ulteriori dimostrazioni contro il presidente e la sua “cricca”, esortando e pregando l'esercito ad unirsi alle proteste.
Nella notte scorsa, centinaia di migliaia di manifestanti riuniti sulla piazza, che è stata al centro dei disordini da quando è scoppiata la sommossa il 25 gennaio, dopo aver  ascoltato il discorso televisivo Mubarak alla nazione. Auto in fiamme, colpi di pistola e raffiche di mitra sulla polizia ed i miliziani di Mubarak.
Mubarak, che il popolo era ampiamente certo ed aveva previsto che  annunciasse  le sue dimissioni nel corso di questo famoso discorso, i manifestanti rimasti fortemente delusi quando ha detto che aveva delegato il Primo Ministro appena nominato, Omar Suleiman, ma che  rifiuta come presidente di dimettersi.
"Abbasso Mubarak! Vai via!" I manifestanti stanno cantando ed inneggiano ad un Hallah che li conduca sulla giusta strada. " all'Esercito chiedono, che è il momento di fare una scelta tra il regime [Mubarak] e il popolo!"
Il Primo Ministro Suleiman, che ha parlato alla televisione di stato poco dopo Mubarak, ha invitato i manifestanti a tornare a casa, dicendo che le tante concessioni erano già state fatte e che ulteriori proteste potrebbe guidare il paese nel "caos".
"Non vogliamo né Mubarak né Suleiman! Sono due facce della stessa medaglia!" I manifestanti stanno urlando da tutte le piazze delle maggiori città egiziane..
Secondo la tv di Stato egiziana, Suleiman sarà responsabile della politica interna ed estera del paese, mentre Mubarak manterrà i suoi diritti presidenziale di sciogliere il parlamento e il governo e avanzare proposte sulle modifiche costituzionali.
I manifestanti hanno già dichiarato che venerdì prossimo una grande manifestazione, fortemente voluta dal popolo ed attesa che si terrà nel prossimo venerdì di preghiera a il Cairo oltre a Tahrir Square.
"La gente vuole le dimissioni di Mubarak. Noi non lasceremo la piazza. – “ >>E se non se ne andrà lui, lo faremo partire noi", ha detto a noi uno studente egiziano Ahmed Omar, 22 anni,capo di una organizzazione per la liberazione dell’egitto dei fratelli mussulmani,  aggiungendo che "domani sarà un grande giorno qui, vi ricorderete di noi".

IL CAIRO, 11 febbraio